Le ammissioni di responsabilità sul duplice omicidio sono attualmente in fase di verifica da parte degli investigatori. De Marco, infatti, è un soggetto psicologicamente labile e gli inquirenti vogliono essere certi che quello che ha riferito non sia frutto di mitomania.
Quanto al movente, potrebbe essere legato a questioni economiche: 150 mila, che il presunto assassino avrebbe voluto per aprire una società di informatica a New York. A segnalare questa pista, sono stati alcuni parenti. Per accontentare il figlio con cinquantamila euro, i coniugi erano giunti in Calabria, non solo per partecipare a un funerale, ma anche per vendere uno degli appartamenti di loro proprietà. Doveva essere l’ultima richiesta accolta. Ma Pasquale, sempre secondo questa ricostruzione dei congiunti, avrebbe chiesto insistentemente l’intera cifra. Al punto, circa dieci giorni fa, di telefonare ai genitori per dire: “Se non mi date tutti i soldi, vi taglio la testa”.
“Voglio capire quello che è accaduto. Al momento non posso dire altro” ha detto invece Giuseppe De Marco, figlio minore dei coniugi scomparsi. Il giovane, che lavora a Roma nel settore dell’informatica, si è intrattenuto qualche minuto davanti alla caserma di Sellia dove il fratello Pasquale è ancora sotto interrogatorio, ma non ha voluto dire altro. L’altra figlia della coppia, Adele, si trova a Roma e non è potuta venire in Calabria perché ha dato alla luce da poco un bambino.
Pasquale De Marco, ricercato da giovedì dopo la denuncia presentata da un cugino insospettito per la scomparsa degli zii, è stato fermato stamani a Crotone mentre si trovava da solo a bordo dell’auto dei genitori, una vecchia Hyundai. Erano le 5.45 quando i carabinieri hanno notato la vettura ferma nel piazzale di un distributore di carburante. Si sono insospettiti e dopo un controllo hanno scoperto che a bordo c’era De Marco. Nella casa al mare della famiglia, dove la coppia di ex commercianti era arrivata lunedì sera da Roma, i carabinieri avevano trovato ampie tracce di sangue.
da repubblica.it