“Gli attori territoriali come detentori di risorse funzionali alle dinamiche di sviluppo e non solo funzionali ai propri interessi”
E’ da qualche giorno che seguiamo con molto interesse la discussione sul tema della rivitalizzazione del Centro storico di Catanzaro, anche alla luce dell’idea della costituzione del Parco Commerciale, del costituendo Consorzio “Il Centro”, e della nascita dell’Associazione 88100. Il nostro vuole essere solo un contributo in termini di sistema di approccio al problema e non altro .
Il territorio del centro storico di Catanzaro deve essere interpretato come un insieme sistematico di risorse, sede di attività e interrelazioni , ad un delicato stato di vita – l’attuale – caratterizzato da punti di forza (pochi) e di debolezza (molti), da opportunità (molte) e minacce (?) . Parliamo di Centro storico di Catanzaro e non di altro per cui appare certo quale è lo spazio territoriale dove dobbiamo agire. Lo spazio è finito e delimitato. Le attività svolte in esso no: possono esaurirsi o effettuarsi anche oltre, con effetti all’interno del centro storico stesso. La manifestazione dinamica delle componenti del territorio “centro storico” fa si che la seconda dimensione da tener presente per il suo sviluppo , oltre a quella prettamente “spaziale” , rimane quella “temporale” .
Il territorio può essere quindi considerato come “un sistema vitale” (espressione cara al prof. Golinelli). Il territorio è la risultante in continua evoluzione della presenza in uno spazio con certe caratteristiche, di attori e risorse che pongono in essere attività e relazioni. L’evoluzione del centro storico di Catanzaro è influenzata dai comportamenti degli attori che ne costituiscono il sistema. Appare quindi evidente come la programmazione dello sviluppo di questo sistema non deve essere solo la risultante di molteplici interesse dei diversi attori, ma deve scaturire anche e soprattutto dal contributo che ognuno degli attori dà al sistema stesso . Ma che legami esistono tra gli attori e il territorio ? Legami “forti” come quelli dei residenti, degli esercenti le attività, dei funzionari e dipendenti degli uffici pubblici e non. Legami “medi”, come quelli dei soggetti che hanno relazioni frequenti e rilevanti come i consumatori, gli ospiti fissi , i fruitori abituali dei servizi e degli uffici residenti sul territorio. O legami “deboli” : i non residenti con rari contatti, i turisti, i soggetti con gettone di presenza una tantum. L’attore è anche esso stesso utente del territorio . Non vale il contrario : l’utente è solo utente e non può fare l’attore. Al fine dello sviluppo bisogna quindi saper definire gli ambiti di movimento dei singoli attori, degli utenti, e delle risorse. Ma quando è che un attore diventa risorsa? E’ questo processo che permette al territorio di crescere, svilupparsi, “aprirsi” e divenire centro di interesse anche all’esterno. Un attore costituisce una risorsa in quanto direttamente detentore di proprie risorse e conoscenze, funzionali a determinate dinamiche di sviluppo del territorio stesso e non solo funzionali ai propri interessi . Costituisce risorsa in quanto valorizzatore di altre risorse già presenti sul territorio e non denigratore. E’ risorsa in quanto potenziale generatore o attrattore di altre risorse sul territorio e non solo sfruttatore delle risorse del territorio stesso. Un attore produce sostanzialmente valore aggiunto a beneficio del suo territorio e in senso strettamente economico parliamo di trasferimento di ricchezza netta da un attore ad un altro attore e/o utente sul territorio. Cerchiamo quindi di capire – cari attori territoriali (politici, esercenti commerciali, residenti, associati e non) – ognuno il proprio potenziale contributo da dare e non la propria esigenza o il proprio interesse come unico fine e scopo , altrimenti si finisce di fare l’interesse di parte e non l’agognato sviluppo, che non è una chimera irraggiungibile ma è solo il frutto di studio fattivo, analisi costruttiva e impegno costante.
Associazione Nuova Era
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