Con l’accusa di tentato sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali aggravate e danneggiamento, la Polizia ha arrestato a Catanzaro Ion Pasare, 32 anni, rumeno. L’uomo, secondo l’accusa, nella prima mattinata di ieri, avrebbe scaraventato nel vuoto la giovane moglie dalla finestra della sua stanza, posta al piano rialzato di un edificio, per un’altezza di due metri. L’uomo, secondo l’accusa, voleva rapire la vittima e portarla con se’ in Romania.
La ragazza, 25 anni, ha raccontato una storia di violenze e soprusi, fin da quando, nel suo paese, si e’ sposata con l’uomo che la picchiava, minacciandola di morte, arrivando persino a frustarla brutalmente con la cinghia. Sette anni d’inferno per lei, madre di due figli minori, che ha vissuto senza via di scampo, finendo in ospedale in un paio di occasioni, senza che le Autorita’ locali, alle quali pare si fosse rivolta, avessero mai preso provvedimenti. Circa un anno fa, la coppia era arrivata in Italia, in cerca di lavoro.
I due si erano sistemati a Catanzaro, dove la donna ha conosciuto una famiglia disposta ad accoglierla come badante e a darle ospitalita’. Dopo pochi mesi di apparente tranquillita’ l’uomo aveva deciso di tornare in Romania dove aveva ripreso a maltrattare la moglie. Il mese scorso, la donna, con il consenso del marito, aveva fatto ritorno nel capoluogo calabrese. Ieri alle 7 di mattina, l’uomo si e’ presentato sotto la finestra della stanza della moglie. Consapevole che la donna non voleva piu’ tornare in Romania, ha attirato la sua attenzione facendola sporgere dalla finestra urlando il suo nome. Ma quando la donna si e’ affacciata, il rumeno, arrampicatosi sul muro, l’ha tirata giu’ trascinandola per le strade di via Mario Greco ancora in pigiama e a piedi nudi.
Qualcuno ha pero’ visto la scena (ripresa con la telecamera di un telefonino) e ha chiamato il 113. Ion Pasare, secondo l’accusa, aveva programmato con lucidita’ il suo folle gesto, tanto che nello zainetto aveva con se’ dei vestiti per la moglie. Nascosto dietro a un palazzo, ha infatti obbligato la donna a spogliarsi e a indossare altri indumenti. Lui stesso poi ha cambiato la giacca nel tentativo di eludere eventuali riconoscimenti.
Una Volante li ha raggiunti nei pressi di Piazza Matteotti. Pasare davanti agli Agenti ha minacciato la moglie in lingua rumena, poi in italiano ha finto che non fosse successo nulla di strano. Ma la versione dei fatti non ha convinto gli agenti che hanno accompagnato la moglie in ospedale: la donna era visibilmente terrorizzata e presentava ferite alle braccia e alle gambe; era sporca e insanguinata. I medici hanno riscontrato varie escoriazioni e contusioni, con una prognosi di dieci giorni di cure e riposo. A carico del rumeno, oltre allo sfogo della donna, le parole del testimone e la ripresa video da lui effettuata che non lascerebbe spazio, secondo gli inquirenti, a dubbi o equivoci.
La ragazza, 25 anni, ha raccontato una storia di violenze e soprusi, fin da quando, nel suo paese, si e’ sposata con l’uomo che la picchiava, minacciandola di morte, arrivando persino a frustarla brutalmente con la cinghia. Sette anni d’inferno per lei, madre di due figli minori, che ha vissuto senza via di scampo, finendo in ospedale in un paio di occasioni, senza che le Autorita’ locali, alle quali pare si fosse rivolta, avessero mai preso provvedimenti. Circa un anno fa, la coppia era arrivata in Italia, in cerca di lavoro.
I due si erano sistemati a Catanzaro, dove la donna ha conosciuto una famiglia disposta ad accoglierla come badante e a darle ospitalita’. Dopo pochi mesi di apparente tranquillita’ l’uomo aveva deciso di tornare in Romania dove aveva ripreso a maltrattare la moglie. Il mese scorso, la donna, con il consenso del marito, aveva fatto ritorno nel capoluogo calabrese. Ieri alle 7 di mattina, l’uomo si e’ presentato sotto la finestra della stanza della moglie. Consapevole che la donna non voleva piu’ tornare in Romania, ha attirato la sua attenzione facendola sporgere dalla finestra urlando il suo nome. Ma quando la donna si e’ affacciata, il rumeno, arrampicatosi sul muro, l’ha tirata giu’ trascinandola per le strade di via Mario Greco ancora in pigiama e a piedi nudi.
Qualcuno ha pero’ visto la scena (ripresa con la telecamera di un telefonino) e ha chiamato il 113. Ion Pasare, secondo l’accusa, aveva programmato con lucidita’ il suo folle gesto, tanto che nello zainetto aveva con se’ dei vestiti per la moglie. Nascosto dietro a un palazzo, ha infatti obbligato la donna a spogliarsi e a indossare altri indumenti. Lui stesso poi ha cambiato la giacca nel tentativo di eludere eventuali riconoscimenti.
Una Volante li ha raggiunti nei pressi di Piazza Matteotti. Pasare davanti agli Agenti ha minacciato la moglie in lingua rumena, poi in italiano ha finto che non fosse successo nulla di strano. Ma la versione dei fatti non ha convinto gli agenti che hanno accompagnato la moglie in ospedale: la donna era visibilmente terrorizzata e presentava ferite alle braccia e alle gambe; era sporca e insanguinata. I medici hanno riscontrato varie escoriazioni e contusioni, con una prognosi di dieci giorni di cure e riposo. A carico del rumeno, oltre allo sfogo della donna, le parole del testimone e la ripresa video da lui effettuata che non lascerebbe spazio, secondo gli inquirenti, a dubbi o equivoci.