POLITICA – Ministro Mastella risponde ad On. Angela NAPOLI

Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha risposto all’interrogazione a risposta scritta, n. 4/00829, presentata dall’on. Angela Napoli (Alleanza Nazionale), Componente Commissione Nazionale Antimafia , in data 2 agosto 2006, con la quale si chiedevano iniziative utili a sopperire la grave crisi del Distretto Giudiziario di Catanzaro, al fine di porre la DDA nelle condizioni di accelerare le indagini e le fasi processuali contro la criminalità organizzata calabrese.
La risposta del Ministro di Giustizia recita testualmente.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRlTTA N. 4-00829 DEL DEP. ANGELA NAPOLI (RES. N. 36 DEL 2.8.2006)
RISPOSTA
L’organico togato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, composto dal Procuratore, da due Procuratori Aggiunti e da 18 Sostituti Procuratori della Repubblica, presenta, allo stato, la sola vacanza di uno dei 18 posti di Sostituto Procuratore. Tale vacanza risulta, peraltro, pubblicata dal Consiglio Superiore della Magistratura.
La segnalazione tabellare dell’ufficio per il biennio 2006/2007 (redatta dal Procuratore della Repubblica in data 7 aprile 2006) assegna complessivamente alla Direzione Distrettuale Antimafia 8 magistrati togati, organizzati sulla base di 3 unità di lavoro.
Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, svolge funzioni di coordinamento della Direzione.
Alla prima unità di lavoro (competente per i circondari di Catanzaro e Crotone) risultano assegnati 3 Sostituti Procuratori.
Alla seconda unità di lavoro (competente per i circondari di Cosenza, Paola, Castrovillari e Rossano) risultano assegnati un Procuratore Aggiunto e 2 Sostituti Procuratori.
AlIa terza unità di lavoro (competente per i circondari di Vibo Valentia e Lamezia Terme) sono assegnati 3 Sostituti Procuratori.
Le ragioni a fondamento dell’assetto organizzativo sopra delineato rilevano, peraltro, espressamente dalla segnalazione citata: “… La Direzione Distrettuale Antimafia ” – si legge nel documento anzidetto – “è articolata in tre unità di lavoro, costituite al fine di rendere sempre più effettivo ed efficace il coordinamento delle indagini e l’ azione di contrasto alla criminalità organizzata. Considerate infatti la vastità del territorio di competenza distrettuale — comprendente i circondari di otto Tribunali (Catanzaro, Castrovillari, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Paola, Rossano, Vibo Valentia), dei quali quattro corrispondenti a capoluogo di provincia — la conseguente complessa articolazione degli organismi di polizia giudiziaria, e, soprattutto, le concrete caratteristiche dei collegamenti dell ‘attività criminosa dei gruppi associativi predominanti nei diversi territori, quali verificate attraverso la più che decennale esperienza investigativa e processuale, appare inadeguata una struttura organizzativa di tipo diverso”
La medesima segnalazione, comunque, non offre spunti di riflessione in ordine alla congruità del personale di magistratura attualmente assegnato alla Procura della Repubblica nel suo complesso, ovvero, più specificamente, alla D.D.A..
Quanto all’insufficienza del personale amministrativo nella Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, deve rilevarsi che gran parte delle attuali scoperture riguardano posti portati in aumento o istituiti con il D.M. 6 aprile 2001 di revisione delle dotazioni organiche dell’amministrazione giudiziaria, e successive modifiche, conformemente al nuovo ordinamento professionale delineato dal contratto collettivo integrativo sottoscritto il 5 aprile 2000 in funzione della riqualificazione del personale. Nello specifico, sono stati aumentati: I posto di direttore di cancelleria, 1 di cancelliere CI, 1 di ausiliario B2. Sono stati introdotti, altresì, gli organici di ausiliario B3 (1 posto), operatore giudiziario B3 (3 posti), contabile B3 (1 posto) e ausiliario B1 (2 posti).
Tuttavia, pur nella consapevolezza che la mancanza di personale determina difficoltà nell’organizzazione e nell’efficienza delle attività d’istituto, comprese quelle rilevanti della Direzione Distrettuale Antimafia, le problematiche evidenziate dall’On. interrogante sembrano riguardare, in prevalenza, una inadeguata consistenza dell’organico di cancelliere B3 – figura di rilievo nell’assistenza al magistrato — rispetto ai 21 magistrati in servizio in Procura.
Invero, attualmente l’organico di cancelliere B3 (19 posti) risulta integralmente coperto.
In particolare, nella Procura della Repubblica di Catanzaro sono presenti 98 dipendenti, a fronte di 103 posti in organico. Nel computo sono considerati 4 dipendenti a tempo determinato (ex lavoratori socialmente utili), 1 unità comandata da altra amministrazione e 6 impiegati dei ruoli in soprannumero — 3 operatori giudiziari B1 e 3 ausiliari A1.
Oltre l’organico di cancelliere B3 sono coperti i 12 posti di operatore giudiziario B2, mentre gli organici dell’operatore giudiziario B1 e dell’ausiliario A1 contano entrambi 3 unità in soprannumero (sono infatti presenti 20 operatori sui 17 in dotazione e 8 ausiliari sui 5).
Per quanto riguarda l’organico dei cancellieri C1 — 8 impiegati presenti su 10 posti in organico — va precisato che i due posti vacanti sono stati pubblicati con l’interpello del 1° settembre scorso e sono rimasti scoperti per mancanza di aspiranti.
Nulla osta alla possibilità di attivare interpelli in ambito distrettuale per coprire almeno uno dei due posti di cancelliere C1.
Potrà essere cura del Procuratore Generale, nell’ambito delle proprie competenze, valutare l’opportunità di disporre un interpello in tal senso e individuare l’ufficio da cui distogliere un cancelliere C1.
Nell’impossibilità di intervenire con la copertura delle vacanze in tempi brevi per i limiti posti dalle normative in materia di assunzione di personale nella pubblica amministrazione, lo strumento più celere per fronteggiare la situazione di disagio della Procura di Catanzaro può essere individuato nell’applicazione di personale, ai sensi dell’art. 18 dell’accordo 28 luglio 1998.
Tale istituto, infatti, consentendo al Capo dell’ufficio di vertice del distretto, nell’ambito del potere di vigilanza che gli compete, di disporre applicazioni di personale sulla base della comparazione delle diverse esigenze rappresentate dagli uffici sottoordinati, costituisce, di fatto, l’unico strumento di gestione delle risorse umane esistenti nel distretto.
Peraltro, proprio in considerazione della rilevanza di tale istituto, è stata emanata la circolare n. 2/3-S-448 del 7 aprile 2000 dall’allora Direzione Generale dell’Organizzazione Giudiziaria e degli Affari Generali, in cui si chiarisce che il ricorso all’applicazione, in quanto connesso alle esigenze di copertura delle vacanze degli organici, è ammesso anche per periodi di tempo particolarmente lunghi, durante i quali dovrà essere assicurato, ove possibile, quell’ avvicendamento di personale — di cui al citato art. 18, comma 4 — che vale ad evitare che il peso dell’applicazione gravi su un’unica persona o su di un unico ufficio.
Per quanto attiene al problema delle risorse, si rappresenta che le pur fondate e documentate segnalazioni di difficoltà operative pervenute dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro sono state sempre tenute in considerazione dal Ministero, che, nei limiti delle disponibilità economiche e degli automezzi, ha operato gli interventi possibili nell’ambito della più ampia attività di rimodulazione del parco auto, avviata, oramai, da quattro anni, anche se, proprio in ragione dei limiti suddetti non si è potuto e non si è tuttora in grado di far fronte al soddisfacimento di tutte le esigenze.
Al fine di consentire una migliore comprensione delle cause che hanno determinato l’insorgenza delle situazioni lamentate e le ragioni della portata necessariamente limitata degli interventi che è stato possibile effettuare, si ritiene utile evidenziare gli elementi fondamentali del quadro contabile strutturale nel quale opera l’ Amministrazione:
a) fondi
– gli accreditamenti dei fondi vengono assegnati al Funzionario delegato, così come è previsto dalla normativa riguardante la contabilità di stato, in virtù della circolare della ex Direzione Generale degli Affari civili n. AC4/01335/15 del 2 febbraio 2001 (decentramento), individuato, nel caso specifico, nel Procuratore Nazionale Antimafia, il quale provvede, successivamente, alla loro distribuzione presso le Direzioni Distrettuali, inclusa anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro;
– le Direzioni Distrettuali Antimafia, pur essendo collocate presso le Procure della Repubblica, hanno una propria autonomia amministrativo-contabile e, perciò, ogni loro esigenza deve, in prima battuta, essere rappresentata alla Direzione Nazionale Antimafia;
gli stanziamenti concessi sui capitoli relativi alla gestione degli automezzi, hanno subìto, negli ultimi sei anni, una decurtazione di circa il 45%;
tale situazione è, peraltro, ulteriormente aggravata dal dettato dell’articolo 11 della legge finanziaria 2006 (che prevedeva l’impossibilità di effettuare spese, nell’ anno finanziario 2006, di ammontare superiore al 50 % di quelle sostenute nell’anno finanziario 2004) e dalle norme che hanno imposto di operare le assegnazioni solo di mese in mese; al fine di rendere più snelle le procedure di assegnazione e maggiormente significative le somme assegnate si è provveduto, nell’anno 2006, ad effettuare assegnazioni trimestrali;
per quanto concerne l’inadeguatezza degli stanziamenti per la gestione degli automezzi, sono state assegnate le somme disponibili, e sono state richieste, per il tramite della Direzione generale del Bilancio e della contabilità del Ministero, sia una variazione di cassa, sul capitolo 7211, sia un incremento dei fondi stanziati da operarsi in sede di assestamento di bilancio.
– ad oggi sono state, comunque, assegnate tutte le risorse disponibili per ognuno dei quattro trimestri in cui è stato suddiviso l’anno 2006 ai fini dell’accreditamento, in conseguenza delle nuove disposizioni finanziarie;
b) automezzi
è evidente come, in tale contesto, risulta pressoché impossibile provvedere a nuove acquisizioni di autovetture blindate, necessarie per le esigenze di trasporto dei magistrati sottoposti a protezione, nonché all’acquisto di nuove autovetture ordinarie, ed è estremamente difficile mantenere in esercizio le vetture disponibili (sia di proprietà sia a noleggio);
i continui tagli degli stanziamenti di spesa riguardanti la gestione del servizio automezzi hanno infatti determinato una situazione finanziaria che ha comportato consistenti riduzioni nelle disponibilità economiche necessarie sia per l’approvvigionamento del carburante sia per le manutenzioni ordinarie e straordinarie;
C) interventi
negli ultimi tre anni, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 28/5/2003 (emesso in attuazione dell’art. 1, comma 1, del D.L. 6/5/2002, n. 83, convertito con modificazione nella legge 2/7/2002, n. 233), che sancisce l’obbligo di fornire gli automezzi blindati per i magistrati sottoposti a protezione, si è provveduto all’acquisto di un numero consistente di autovetture blindate (225), numero ritenuto sufficiente, al fine di rinnovare, se non totalmente quanto meno in larga misura, il parco auto protette; le vetture acquistate sono state assegnate a quelle sedi giudiziarie che ne avevano particolarmente bisogno. Tale obbligatorio rilevantissimo impegno ha inciso sulle disponibilità di risorse residue, attualmente pressoché inconsistenti;
inoltre, è stato adeguatamente segnalato agli Uffici giudiziari (a fronte delle esigue disponibilità di fondi per l’acquisizione e la gestione delle autovetture), I’ opportunità di graduare le priorità ed assicurare, comunque, in prima istanza, il servizio di trasporto nei confronti dei magistrati protetti;
per quanto concerne le vetture ordinarie, in considerazione dell’imprescindibile esigenza di assicurare il servizio di trasporto sia per i magistrati, sia per gli indispensabili servizi istituzionali degli uffici giudiziari, in ottemperanza alla circolare della Presidenza del Consiglio del 30.10.2001, l’Amministrazione è riuscita a concordare il mantenimento di una buona parte delle vetture a noleggio, evitando, in tal modo, la completa paralisi del servizio;
infine, è stata segnalata agli uffici competenti la necessità di tenere in debito conto la separazione della gestione del parco auto ordinario dalla gestione del parco auto blindato, in quanto, essendo quest’ultimo strumentale all’espletamento di un servizio obbligatorio che l’Amministrazione non può esimersi dal garantire, la separazione contabile permette una più oculata gestione delle risorse finanziarie.
Premesso quanto sopra, si precisa che alla D.D.A. di Catanzaro risultano in servizio 11 magistrati protetti a fronte di 15 autovetture specializzate: 4 BMW 330 i Security, in conseguenza dell’ultimo acquisto effettuato dall’Amministrazione, 2 Lancia Lybra immatricolate nel 2002, 2 Lancia K e 7 Fiat Croma, la cui immatricolazione risale al periodo 1993-1996.
Per quanto attiene ai fondi assegnati per il corrente anno ai fini dell’acquisto del carburante e della manutenzione ordinaria (cap. 1466), è stato possibile assegnare alla D.N.A., per la successiva ripartizione alle D.D.A., la complessiva somma di € 438.000 (109.500 a trimestre), somma certamente inadeguata alle esigenze di quella struttura, ove si pensi che già nello scorso anno era stata assegnata (pur a fronte di analoga riduzione dei fondi), la somma di € 758.000, già ritenuta insufficiente, considerato che da qualche anno la D.N.A. formula costantemente una richiesta di fondi pari a € 1.500.000; è appena il caso di sottolineare che non sarebbe stato possibile assegnare una somma maggiore a quella di € 438.000, se non penalizzando, ulteriormente, i distretti giudiziari periferici.
Si è ben consapevoli delle difficoltà che si trovano ad affrontare i vari uffici giudiziari, in particolare quelli che operano in territori esposti alla criminalità organizzata, ma si è inevitabilmente vincolati al rispetto delle leggi e dei contratti, da un lato, ed alla ristrettezza degli organici ed alla loro pur modesta scopertura, dall’altro.

IL MINISTRO

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