Acireale. Vicini alla meta. Ma non per questo meno
consapevoli che la strada è ancora tutta da percorrere
e che – su questo punto non c’è chi non sia d’accordo – il Catanzaro potrebbe
risultare ostacolo financo più arduo di quello che l’Acireale ha appena
superato. E questo per tutta una serie di ragioni, la
sperimentata solidità di una squadra che ha nel collettivo la sua forza
(ricordate la gara d’andata?) non meno dell’incredibile performance che ne ha
sorretto l’ascesa nel girone di ritorno, la sapiente mano tecnica che la guida
non meno dell’entusiasmo di un ambiente che da tanti, troppi anni sogna una
ribalta meno avvilente della C2. Ragioni che all’Acireale, dove sono stati
capaci in poco più di un mese di recuperare compattezza e convinzione e,
soprattutto, di ritrovarsi uniti nella condivisione dell’obiettivo, non si
sognano di trascurare, consapevoli – società , tecnico e
squadra – dei rischi ai quali si troverebbero esposti qualora
sbagliassero l’approccio all’evento.
Il che non vuole dire che, incontro al Catanzaro, la
squadra granata non debba andarci con la consapevolezza, piena, delle proprie
possibilità : nessuno scarto di valori rispetto alla formazione di Delli Santi
sul piano della cifra tecnica, né tanto meno su quello della convinzione. La
fiducia, insomma, è tutt’altro che in riserva, da queste parti, e i primi
picchi di un entusiasmo di cui s’era faticato a trovare traccia negli ultimi
tempi si sono specchiati nella festa che s’è scatenata in città , la sera di
domenica, sulla scia dell’exploit di Brindisi, adesso si tratta di convogliarli
– fiducia e entusiasmo – in un sostegno alla squadra
che sia caloroso ma saggio: niente euforia e niente feste prima del tempo,
insomma, tra l’Acireale e la C1 ci sono ancora centottanta minuti da giocare
tra il Tupparello e il Ceravolo, centottanta minuti (se basteranno) da gestire
con intelligenza, con un impiego attentissimo delle risorse, in campo e fuori.
Sotto questo aspetto, Maurizio Costantini, il tecnico
cui l’Acireale s’è affidato dopo l’esonero di Chiancone, rappresenta una
garanzia: per la serenità con la quale riesce a vivere eventi ad altissima
tensione emotiva, per la tranquillità che è in grado di trasmettere al gruppo,
per la capacità con la quale sta riuscendo a fare sentire tutti i diciannove
uomini in organico attori protagonisti di un unico progetto, quello di
riportare in C1 l’Acireale.
E Costantini, come d’abitudine, non ha mancato, alla ripresa della
preparazione, di intrattenersi, con la squadra: le luci (molte) e le ombre
(poche) dei novanta esaltanti minuti di Brindisi sono state passate in lucida
rassegna dal tecnico e non v’è dubbio che, dalla disamina, i
granata abbiano ricavato elementi dei quali fare tesoro in occasione
della gara d’andata della finale play off in programma domenica al Tupparello:
a riposo è rimasto Orazio Russo (qualche noia fisica per il fantasista catanese,
tra i migliori in campo al Fanuzzi), per il resto tutti hanno lavorato a ritmo
sostenuto sotto la guida di Costantini e del preparatore atletico Petralia. Nessuna modifica al piano di lavoro: oggi doppia seduta, domani
partitella a tutto campo contro la solita selezione Berretti-Allievi.
Da Firenze (dove ha partecipato alla riunione in Lega con il presidente
Macalli, il segretario del Catanzato, Bellante, il capo degli ispettori di
Lega, Rizzo, e gli ispettori amministrativi designati per la gara di domenica,
Randazzo e Martini) è intanto rientrato il segretario
generale del sodalizio granata, Arturo Barbagallo: confermato che la
partita si giocherà al Tupparello e che i tagliandi a disposizione della
tifoseria ospite saranno settecento e i prezzi praticati non subiranno
variazioni rispetto alla gara d’andata con il Brindisi (dodici euro in tribuna,
dieci nei distinti, quattro nelle curve). Pronta a partire la
prevendita, a Modaitalia, nei bar Royal e Cipriani, nelle sedi dei club Fossa
dei Leoni, Vecchio Cuore Granata e Gruppo Storico.
Giovanni Lo Faro
– La Sicilia
Catanzaro: tifosi mobilitati per i biglietti
Catanzaro. Il giorno dopo la qualificazione alla finalissima c’è uno sfrenato entusiasmo negli ambienti cittadini e nel clan giallorosso, ma anche la volontà di abbassare i toni per evitare di arrivare troppo «carichi» alla doppia sfida contro l’Acireale. Dopo dieci anni travagliati, Catanzaro ha paura di scottarsi un’altra volta. Come due stagioni fa quando i giallorossi nei tempi supplementari dello spareggio col Sora gettarono alle ortiche quella promozione in C1 inseguita da dieci anni. Nel catino del «San Francesco», la squadra di Dellisanti ha compiuto un autentico capolavoro tattico aggredendo subito gli avversari, mettendoli in soggezione, ed infilandoli alla prima occasione utile. Il Catanzaro ha convinto tutti (12 risultati utili) e parte con i favori del pronostico, anche se il doppio confronto di campionato ha rispecchiato un perfetto equilibrio (0-0 all’andata e al ritorno).
«Partiamo alla pari, non c’è una squadra favorita – taglia corto Dellisanti – e l’avversario che ci attende in finale è validissimo. Non si elimina per caso una corazzata come il Brindisi. Per arginare questo Acireale ci vorrà il miglior Catanzaro».
«Contesto – dice Gianni Improta – con quanti affermano che l’Acireale è la vera sorpresa di questi playoff. I siciliani sono stati stabilmente nelle zone alte della classifica, ci hanno anche sopravanzato in alcuni momenti, hanno avuto il merito di crederci fino in fondo come contro il Brindisi. E’ una squadra concreta e solida in ogni reparto che ci darà filo da torcere. Non c’è nessuna casualità nei suoi risultati».
Intanto è in fibrillazione la tifoseria catanzarese: è una caccia del biglietto. Alla sede sono pervenute oltre 3 mila richieste, mentre la società acese ha messo a disposizione soltanto 700 tagliandi.
E da Catanzaro c’è chi si è mosso per andare ad approvigionarsi direttamente nella città siciliana. Ieri, dopo la sosta successiva alla trasferta di Nocera, è ripresa la preparazione della squadra giallorossa con qualche apprensione per le condizioni di Corazzini. Per il resto non ci sono intoppi per mister Dellisanti che è orientato a confermare la formazione-tipo con la formula a due punte e Alfieri regista.
La Sicilia