CATANZARO â Commenti super elogiativi alla squadra giallorossa che ha guadagnato la finale playoff con la prima vittoria negli spareggi dei quattro, con quelli in corso, disputati. Gli elogi arrivano da parte degli oltre duemila reduci da Nocera Inferiore e sia dal resto dei supporter che hanno seguito il retour match attraverso la diffusione radiofonica. Entrambe le due fette di tifoseria giallorossa hanno ieri mattina «divorato» le cronache dei giornali. Sperticati gli elogi, con pochi «se» e «ma» di cui il più sottolineato dai tifosi il particolare di quel secondo gol fallito in almeno un paio di occasioni ghiottissime nel primo tempo che poteva mandare definitivamente kappaò la Nocerina. Ma questo «perché â come ha precisato un tifoso tra coloro che hanno seguito la squadra â avremmo sofferto di meno. Comunque siamo stati ripagati, e ampiamente, con una meritata vittoria e con una altrettanto meritata qualificazione». Adesso i tifosi sono molto ottimisti di fronte all’ultimo delicato ostacolo sulla strada della promozione. Un atteggiamento che già ieri è stato «censurato» dal massimo responsabile della Società , dott. Claudio Parente, che ha ripetuto il concetto già espresso prima del doppio confronto con la Nocerina: «Anche se siamo arrivati alla finale playoff non abbiamo vinto niente. Quindi importante non è vincere le singole battaglie, ma le guerre». Il presidente del Catanzaro teme che l’eccessiva euforia dell’ambiente possa contagiare la squadra facendola scivolare in un deleterio appagamento: «C’è allora, la necessità â ha detto â di continuare a stare, come suol dirsi, in campana, tanto più che dobbiamo vedercela, in un doppio importantissimo confronto, con l’Acireale, la squadra che ha eliminato dagli spareggi la favorita per la seconda promozione, ovvero quel Brindisi che doveva addirittura recitare il ruolo del Foggia. Quindi l’attuale infuocato clima di euforia, pur giustificato dall’ottima prestazione della squadra e dalla qualificazione alla finale, deve presto cedere il posto alla compostezza sul presupposto della consapevolezza che il più e il meglio è ancora da fare». Intanto ieri mattina il presidente Parente nel destinare a Firenze presso la Lega il segretario generale Bellante, dove ha partecipato a una riunione organizzativa in vista delle partite di finale degli spareggi playoff, ha dato mandato al funzionario della società di chiedere per il primo confronto con la squadra siciliana tremila biglietti. I dirigenti acesi hanno replicato con la disponibilità di 700 in considerazione della scarsa capienza del «Tupparello». Come dire che si riapre il contenzioso che ha avuto successo con la Nocerina se a una prima offerta di 580 tagliandi si è saliti a 2.000, mentre la tifoseria giallorossa è stata elogiata anche dai dirigenti della società campana per l’esemplare comportamento. Da parte loro i giocatori e i tecnici si sono goduti ieri nelle rispettive sedi di residenza la giornata di riposo allungata a questa mattina che alcuni trascorrevano in viaggio per il rientro in sede, nel rispetto dell’appuntamento per la ripresa della preparazione fissata per questo pomeriggio allo stadio: «Sono stati impeccabili â ha commentato l’allenatore Dellisanti che ha trascorso a Taranto la giornata accanto al fratello reduce da un delicato intervento chirurgico â Impeccabile sia sotto l’aspetto tattico che da quello temperamentale. Ciò in entrambe le fasi della partita, con la prima utilizzata per impostare il nostro gioco che, detto per inciso, poteva fruttare almeno qualche gol in più di quello realizzato da Ferrigno e, purtroppo, rimasto isolato, mente nella ripresa la squadra ha tirato fuori grinta e cuore dimostrando di essere completa». Dellisanti non ha inteso affondare nel discorso della rivincita che si è presa sul collega Buffoni dopo la prima partita celebrata quale esperto stratega: «A me e a tutto l’ambiente giallorosso interessava vincere la partita â ed è ovvio sottolineare che non si prospettava compito facile â mentre il resto ha lasciato e lascia il tempo che trova». «Comunque â ha aggiunto il tecnico tarantino â sono d’accordo che il capitolo “Nocerina” è d chiudere di fronte al compito che ci aspetta; compito che sotto l’aspetto psicologico è il più difficile. E in materia, vorrei dire, che non si fa mai il callo anche volendosi riferire al particolare che la nostra squadra è composta prevalentemente da giocatori di esperienza, quindi rotti a ogni evenienza. Questo perché i giocatori non sono robot, ragion per cui sono soggetti a tensioni, come tutti i comuni mortali, di fronte ad eventi importanti. Ma speriamo bene, fermo restando che i questi giorni cureremo questo aspetto, non trascurando gli altri».
Vito Macrina – Gazzetta del Sud