Rassegna stampa

Nocerina eliminata, è crisi

Buffoni duro con gli arbitri: «Anche a Catanzaro alcuni episodi in area di rigore non mi sono piaciuti»

NOCERA INFERIORE – Si dice che la vendetta è un piatto da servire freddo.
E nonostante le secche smentite del dopo gara, Franco Dellisanti, cacciato in
malo modo l’anno scorso dalla panchina della Nocerina, un finale così
l’ha sognato a lungo: vittoria sul campo della sua ex squadra e con duemila
tifosi al seguito ad osannarlo. E lui a gongolare festante in mezzo al campo.

Ma la formazione rossonera, nella domenica che ritrova il grande pubblico, protagonista
di un atteggiamento di grossa civiltà (invasione finale dei supporter
di casa a festeggiare insieme a quelli del Catanzaro a cui sono legati da un
gemellaggio di venticinque anni), perde in sol colpo due certezze che aprono
lo spiraglio di una grande crisi: la possibilità di giocarsi la C1 nella
finale con l’Acireale e il presidente Gambardella che a fine gara ha annunciato
il suo disimpegno e consegnato il titolo nelle mani del sindaco. Se ne parlerà
nei prossimi giorni, dopo aver smaltito la rabbia e la delusione anche se l’impressione
è quella della fermezza da parte del patron.
La partita? Tirata, giocata sul filo dei nervi e subito in salita per la Nocerina
che perde presto Bigica, per una contrattura, e prima che Buffoni possa chiamare
il cambio subisce il gol (17’, è lesto Ferrigno a raccogliere una
palla vagante in area e scaraventarla alle spalle di Balli) che la condanna
ad un’altra stagione in C2. E dire che anche un pari avrebbe proiettato avanti
i rossoneri. La rete scombussola i piani dei molossi, che rimangono in balia
del Catanzaro per un quarto d’ora abbondante e rischiano il tracollo quando
(30’) Falco colpisce una traversa sugli sviluppi di una mischia in piena
area avviata da un’azione di Toledo e rifinita da Ferrigno. Buffoni si
sbraccia chiedendo ai suoi di bloccare gli esterni alti del Catanzaro (i devastanti
Ferrigno e Toledo con Moscelli a fare la boa senza concedere punti di riferimento)
e qualcosa di positivo si nota: squadra più alta e meglio disposta in
campo a bloccare le fasce. Il risultato è la rima insidia verso la porta
di Gentili portata da Belmonte (37’) sfortunato nella deviazione d testa
sotto misura. Ma dopo altri 8 giri di lancetta il bomber uruguaiano alza, a
due metri dalla porta vuota, un pallone respinto a fatica da Gentili dopo una
conclusione di Campo.
L’intervallo viene utilizzato da Buffoni per riordinare le idee e la fiammata
dei primi minuti (4’ Chietti, 6’ Campo e 9’ Capezzuto) con
tre conclusioni parate da Gentili, lascia immaginare un finale diverso. Anche
perché il successivo ingresso di Lazzaro conferisce peso all’attacco,
preso nella morsa dei lunghi calabresi. E proprio un minuto dopo il suo ingresso,
l’argentino si rende protagonista di una cavalcata delle sue conclusa
con un crosso radente sul quale il velo di Belmonte spiana la strada ad una
botta a tiro sicuro del giovane Giordano al quale Gentili nega il pari. Il Catanzaro
arretra, forse domo sul piano fisico e Dellisanti corre ai ripari irrobustendo
la metà campo. Ma di occasioni la Nocerina non riesce più a procurarsene
tranne che con Lazzaro, bravo alla mezzora a buttarsi tra Milone, che aspettava
l’uscita di Gentili, e il portiere ospite: il guizzo è esatto ma
la mira a porta spalancata è da dimenticare. Poi il triste trascorrere
dei minuti con la festa del Catanzaro. Ma forse il brutto deve ancora arrivare.

Giuseppe Bove – Il Mattino


Buffoni duro con gli arbitri
«Anche a Catanzaro alcuni episodi in area di rigore non mi sono piaciuti»

Non si presenta nessun calciatore della Nocerina in sala stampa. Ad analizzare
la partita ci pensa allora Adriano Buffoni (nella foto), artefice a fine gara
di una vibrata protesta nei confronti dell’arbitro Rocchi.
«Tra la gara a Catanzaro e questa in casa alcuni episodi nell’area
di rigore calabrese non mi sono piaciuti. L’ho detto al direttore di gara.
In ogni caso onore al Catanzaro che passa alla doppia finale con merito. Ma
va ribadita la sfortuna sugli episodi che ci hanno condannato. Loro hanno avuto
due occasioni da rete e una l’hanno capitalizzata mentre sull’altra
hanno preso la traversa. Noi – continua il tecnico – abbiamo sbagliato due occasioni
a porta vuota e in altre due circostanze è stato bravissimo Gentili.
Il calcio è questo e bisogna accettare il verdetto anche se il rammarico
è tanto».
A complicare i piano forse hanno contribuito l’assenza di Piemonte e l’infortunio
di Bigica dopo pochi minuti: due infortuni che hanno messo fuori uso mezzo centrocampo
della Nocerina.
«Chi è sceso in campo non ha demeritato ma l’uscita anticipata
di Bigica mi ha sottratto un cambio». Buffoni si congeda parlando del
pubblico e del presidente Gambardella: «Mi dispiacere, volevo regalare
loro una gioia non ci sono riuscito, peccato!».
g. b.


E alla fine i tifosi applaudono i calabresi
Nella domenica che la Nocerina ritrova il grande pubblico, i tifosi rossoneri
si rendeneo protagonisti anche di un atteggiamento di grande civiltà.
Al termine della partita, infatti, c’è stata un’invasione
dei supporters di casa per festeggiare insieme a quelli del Catanzaro la vittoria
degli ospiti. A suggello di un gemellaggio che dura da 25 anni tra le due tifoserie.

Autore

God

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