POLITICA – Catanzaro nel Cuore chiede dimissioni TALLINI

Finanziamenti al carcere in cambio della Scuola Magistratura.
L’atteggiamento di Tallini è vergognoso. Si dimetta.

 

 

Già altre volte in precedenza abbiamo avuto modo di manifestare come la nostra interpretazione del fare politica sia diametralmente opposta a quella portata avanti da un trentennio dal camaleontico Mimmo Tallini. La differenza abissale che ci differenzia dal capogruppo comunale e regionale dell’UDEUR è per noi un importante valore, oltre che un motivo di vanto, specialmente quando lo ascoltiamo nelle sedute consiliari o quando lo leggiamo sulla stampa; in questi due diversi ambiti Tallini si manifesta con una doppia personalità: passa dalle performance in consiglio comunale espresse in vernacolo tramite logorroiche invettive (qualche volta accompagnate da buffe imitazioni di Krusciov) senza peraltro aver mai proposto nulla di costruttivo per la città, all’alto profilo linguistico-filosofico di stampo hegeliano con cui lo leggiamo sulla stampa locale! Dunque non solo un camaleonte nelle varie peregrinazioni partitiche cui è affine. Quando poi c’è da parlare su questioni serie, molto serie, il nostro Tallini ricorre all’artificio o tace, come ha taciuto in occasione della recente visita di Francesco Forgione, presidente della commissione parlamentare antimafia:  su questi delicati temi ci saremmo aspettati un suo contributo e anche su questi temi vorremmo poter confrontarci per il bene della città, se mai ciò lo interessasse.

Dopo 30 anni di “onorata” carriera politica, mai come oggi Tallini sembra dare il “meglio” di sé! Infatti, per quanto sia inverosimile, vorrebbe far ricadere sul nostro battagliero movimento civico le responsabilità, e non già il merito di sollevare tante questioni,  circa spoliazioni e depauperamenti del capoluogo calabrese; quando poi cade in crisi profonda, ricorre addirittura al nostro albero genealogico sperando vanamente di trovare nelle nostre famiglie qualche causa ai mali cittadini!  Tanta squallida acredine probabilmente gli proviene dal sapere che i voti di “CatanzaroNelCuore” alle recenti amministrative gli hanno fatalmente impedito di sedere, per l’ennesima volta, sui banchi della maggioranza comunale dove Tallini, ahinoi, non ha mai fornito alcun contributo positivo per la città, essendone anzi uno dei principali artefici del decadimento se è vero che egli fà il consigliere comunale da 5 lustri interpretando la politica senza alcuna concezione culturale basata sullo spirito di servizio, e disinteressandosi sempre delle sorti di Catanzaro: ci può dire una cosa, che sia una, da lui fatta per la città nel quarto di secolo che l’ha visto “impegnato” in politica? Dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e fare un po’ di autocritica, ma tale gesto di umiltà e di intelligenza sarebbe davvero la notizia clamorosa per eccellenza di questo avvio d’anno! E poi ha l’impudenza di accusarci di rifiutare il confronto! Ma che confronto possiamo avere col signor Tallini? Il confronto nasce dallo scambio di idee, proposte e progettualità, tutte cose estranee al modus operandi talliniano. Anzi, riteniamo di non voler più offrire le nostre considerazioni per non dargli quella legittimazione che lui cerca affannosamente per sopravvivere, specialmente dopo aver realizzato che è giunta, per lui, l’epoca della “rottamazione”: non se la prenda Tallini….ma a rottamarlo ci ha pensato già il suo caro Mastella e lo sdegno di tanti catanzaresi.

Ma la più grossa delle perle Tallini l’ha esposta in questi giorni quando ha vestito l’abito dell’avvocato difensore del suo capo, Clemente Mastella, incensandolo per l’attenzione che l’inviso ministro mostrerebbe nei riguardi della nostra amata città. A detta dell’incredibile Tallini il ministro della Giustizia (che con un decreto firmato il 30 novembre ci ha scippato della prestigiosissima Scuola di Magistratura) sarebbe un benefattore di Catanzaro perché concederà 13 milioni di euro al fine di ampliare un’ala del penitenziario di Siano. Senza nessuna vis polemica chiediamo a Tallini se veramente crede che i catanzaresi siano degli imbecilli?

Come si fa a non vedere in tale offerta di finanziamenti un inequivocabile e spudorato tentativo di comprare il silenzio di Catanzaro?  Davvero Mastella crede di ammutolirci tutti e farci rinunciare alla battaglia intrapresa pochi giorni fa per riavere la Scuola di Magistratura? E davvero Tallini crede che i catanzaresi siano così stupidi da non sospettare nulla? Perché Tallini, anziché disperarsi con noi per lo scippo subito, si autocompiace come un bambino per la (molto presunta) indisponibilità di immobili atti ad ospitare la Scuola? E perché Tallini esalta così esageratamente le ipocrite “attenzioni” del suo ministro rispetto all’ampliamento del carcere cittadino? Ed ancora, che nesso trova Tallini tra l’ampliamento del penitenziario e la crescita culturale ed economica della città?

Siamo coscienti d’avergli posto delle domande troppo difficili, specialmente l’ultima! Ma siamo realmente mossi dal desiderio di comprendere le ragioni vere per cui Tallini veda più di buon occhio i 13 milioni di euro di lavori che si faranno per il nuovo padiglione del carcere, e non veda invece il beneficio derivante dalla Scuola Superiore della Magistratura in città, che – quella sì  –  rappresenta un indotto sociale, culturale ed economico continuativo per via delle migliaia di presenze annue e di qualità garantite in città e provenienti da tutto il Meridione d’Italia.

Ci dica allora Tallini, una volta per tutte, se vuole associarsi a noi ed a tutti i catanzaresi per riavere il maltolto e chiedere a Mastella di rassegnare a Catanzaro la Scuola Superiore della Magistratura. Ce lo dica senza indugio e senza aver timori reverenziali verso il suo “capo”. E ce lo dica soprattutto senza girare la frittata su altre questioni e su altre argomentazioni inconcludenti: in qualità di capogruppo dell’UDEUR, Mimmo Tallini come si stà relazionando con Clemente Mastella? Stà pressando per la restituzione della Scuola Superiore di Magistratura?

 

Gruppo Consiliare “CatanzaroNelCuore”
Eugenio Riccio; Giuseppe Gualtieri

 

Autore

Redazione

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