‘Queta non movere. La classe politica calabrese sembra davvero sublimare l’antico brocardo latino’. Esordisce con una vena di malcelata amarezza il leader degli imprenditori calabresi, Umberto De Rose, allorche’ lo si interroga sulla palude su cui sembra irreversibilmente essersi arenato l’esecutivo regionale. ‘E con esso – prosegue il Presidente di Confindustria Calabria – le speranze di una terra che, vista sotto la lente di ingrandimento di ogni indicatore socio-economico, vacilla paurosamente. Anche perche’ minata dagli attacchi frontali di una criminalita’ sempre piu’ organizzata, dalle contraddizioni di uno Stato che sembra piu’ un muro di gomma che un presidio di certezze e dalle lacerazioni intestine di un tessuto politico oramai logoro’.
‘In realta’ – continua De Rose – nella sua piu’ autentica accezione, l’antico adagio evoca una strategia riconducibile ad una saggia ed accorta attesa. Ma, quella in atto in Calabria, piu’ che un’attesa, e’ un devastante e deprimente immobilismo, ovvero cio’ che, considerati gli atavici ritardi che ci portiamo dietro, non possiamo proprio consentirci.
Sappiamo bene che la politica ha i suoi tempi, ma quelli che in Calabria siamo costretti a registrare sono solo tempi morti’. ‘Sappiamo pure che la politica risponde ad una logica che, a volte, sfugge a chiavi di interpretazioni accessibili a tutti, ma adesso, qui da noi, piu’ che 21l’interprete, ci vuole l’indovino. Non bastava la Giunta di qualita’ che ha preso il posto di quella precedente pletorica e sovrabbondante. Adesso e’ la volta di ridimensionarci e, per tale motivo, siamo in attesa di una Giunta snella’.
‘Ma – dice ancora l’imprenditore cosentino – si chiede qualcuno se il rispetto verso la popolazione e la consapevolezza dei rischi di perdere ancora una volta le provvidenze comunitarie, siano davvero conciliabili con l’indecifrabile ed inqualificabile stagnazione della nostra giunta regionale?’.
‘Come Imprenditori siamo profondamente indignati ma, proprio in omaggio a quel nostro senso di responsabilita’ di cui sovente si abusa, abbiamo fino ad ora fatto da asettici osservatori esterni. Adesso, pero’, basta la misura e’ colma: se non si e’ grado di uscire dal tunnel e’ il caso che se ne prenda atto e si adotti ogni conseguente determinazione.
Anche perche’, diciamolo con franchezza, anche il Loiero-ter sembra destinato a nascere contenendo i presagi ‘della montagna che partorisce il classico topolino’.
‘In tale prospettiva, Confindustria Calabria e con essa tutti gli imprenditori calabresi e’ pronta a fare la sua parte intervenendo, con ogni piu’ opportuno e necessario mezzo, perche’, nell’interesse generale dei calabresi, ad essere centrale, non sia piu’ un’imperdonabile attesa, ma una concreta volonta’ del fare’.
‘In realta’ – continua De Rose – nella sua piu’ autentica accezione, l’antico adagio evoca una strategia riconducibile ad una saggia ed accorta attesa. Ma, quella in atto in Calabria, piu’ che un’attesa, e’ un devastante e deprimente immobilismo, ovvero cio’ che, considerati gli atavici ritardi che ci portiamo dietro, non possiamo proprio consentirci.
Sappiamo bene che la politica ha i suoi tempi, ma quelli che in Calabria siamo costretti a registrare sono solo tempi morti’. ‘Sappiamo pure che la politica risponde ad una logica che, a volte, sfugge a chiavi di interpretazioni accessibili a tutti, ma adesso, qui da noi, piu’ che 21l’interprete, ci vuole l’indovino. Non bastava la Giunta di qualita’ che ha preso il posto di quella precedente pletorica e sovrabbondante. Adesso e’ la volta di ridimensionarci e, per tale motivo, siamo in attesa di una Giunta snella’.
‘Ma – dice ancora l’imprenditore cosentino – si chiede qualcuno se il rispetto verso la popolazione e la consapevolezza dei rischi di perdere ancora una volta le provvidenze comunitarie, siano davvero conciliabili con l’indecifrabile ed inqualificabile stagnazione della nostra giunta regionale?’.
‘Come Imprenditori siamo profondamente indignati ma, proprio in omaggio a quel nostro senso di responsabilita’ di cui sovente si abusa, abbiamo fino ad ora fatto da asettici osservatori esterni. Adesso, pero’, basta la misura e’ colma: se non si e’ grado di uscire dal tunnel e’ il caso che se ne prenda atto e si adotti ogni conseguente determinazione.
Anche perche’, diciamolo con franchezza, anche il Loiero-ter sembra destinato a nascere contenendo i presagi ‘della montagna che partorisce il classico topolino’.
‘In tale prospettiva, Confindustria Calabria e con essa tutti gli imprenditori calabresi e’ pronta a fare la sua parte intervenendo, con ogni piu’ opportuno e necessario mezzo, perche’, nell’interesse generale dei calabresi, ad essere centrale, non sia piu’ un’imperdonabile attesa, ma una concreta volonta’ del fare’.