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I sentimenti dell’ anima albergano in ognuno di noi, quel che non sempre è facile è esternarli
lasciando intatta la loro struggente intensità. L’ amica catanzarese ha assolto al compito non
meno di quanto Leopardi abbia potuto fare nel suo … sabato triste!
Alla immaginazione del lettore, certamente alla passione di chi con lei condivide la fede, lascia, poi, il completamento dell’ opera: sostituire ai tetri colori dei ricordi il giallo del sole ed il rosso del cuore. La vita che pulsa e il sentimento che, lieto o triste, malinconico o gioioso
necessariamente insegue. Amica mia se dovessi imbatterti in queste mie righe fatti viva; da quel dì non posso pensare ai sentimenti, quelli autenticamente giallorossi, senza riservare a te un pensiero caro.
E’ questo il Catanzaro, è questa la nostra professione di fede. E la fede, si sa, è insensibile
alle quotidiane vicissitudini, non vacilla per le quotidiane avversità così come non si esalta più del dovuto per successi insperati o traguardi ambiziosi. La fede è lenta, costante, duratura … è fede. Certo va alimentata nella vita di ogni giorno e noi tutti mai faremo spegnere ma neanche vacillare la fiamma dell’ ardore giallorosso. Oggi, per vero, appare uno stoppino che sta per cedere all’ usura del tempo, ma come non ricordare quei lucignoli la cui fiammella nel mentre si affievolisce di getto riparte e d’ impeto si espande ed illumina imperiosa di sè tutto d’ intorno.
Così siamo noi. Perché non potremmo essere diversi perché quella fiammella è la nostra storia e quella storia è la nostra memoria. Ed in quel campo, in quella squadra (qualunque denominazione debba sopportare), in quella città tanto amata anche da chi ad essa non appartiene, in quei colori vi sono le nostre radici, i nostri tempi vissuti, i nostri affetti più cari. Anche se il tempo ne ha consumati alcuni.
A.G.