Bar Mangialavori

Orgoglio giallorosso

Nonostante lo svantaggio e i fischi “amici”, il Catanzaro rimonta e vince
di Giuseppe Mangialavori

Prova di orgoglio da parte dei ragazzi di Domenicali. Allo svantaggio preso per colpa della solita disposizione in campo… i giallorossi hanno risposto agli ingenerosi fischi rimediati dai propri “sostenitori” con una rimonta importante.

In due anni di ultimi posti in serie B e di inenarrabili umiliazioni rimediate in tutta Italia, e durante le scandalose e arrendevoli esibizioni casalinghe, mai si erano uditi (in proporzione) tanti fischi rivolti ai propri (o presunti tali) beniamini. Qualcuno dei protagonisti (non sono autorizzato a dire chi sia), mi ha riferito testualmente: “Dopo il novantesimo ci siamo abbracciati stremati per la gara e consapevoli di essere soli contro tutti, poi siamo rimasti seduti senza parlare per una ventina di minuti… Lotteremo fino alla fine, coscienti dei nostri limiti, ma altrettanto consci della nostra voglia di dimostrare a questa città chi siamo.”

 

La Piazza catanzarese, famosa per il proprio calore, riversa ai destinatari sbagliati la propria rabbia unitamente alla propria frustrazione per una situazione che ha una radice diversa. Una squadra lasciata sola a se stessa, con la pecca (non propria) di chiamarsi “F.C.”, con la pecca (non propria) di avere elementi con evidenti limiti che però si stanno dannando l’anima per avere un’attestazione di stima, un minimo riconoscimento. Non c’è nulla di peggiore. E allora dai vari pulpiti, si alzeranno le solite voci: non è il mio Catanzaro, ci vogliono rinforzi, questo campionato di C2 è scarso, io non tifo per l’F.C. ma per l’U.S. ecc. ecc. ecc.

 

Sta di fatto che il Catanzaro visto ieri, pur non facendo cose dell’altro mondo, ha però messo in campo la volontà e la grinta che dovrebbero essere una costante della quarta serie. La disposizione degli undici è ancora una volta mutata con l’adattamento a centrocampo di gente che centrocampista non è. Dopo lo svantaggio, e il conseguente avanzamento di qualche giallorosso, la squadra ha trovato un assetto più razionale e ha coperto un po’ meglio gli spazi coronando con un meritatissimo successo gli sforzi compiuti.

 

E’ pur vero che se l’operato del tecnico e dell’intero staff non era giudicabile ad inizio torneo perché a corto di preparazione ecc. ecc., tutti gli alibi dovranno essere abbandonati dopo la campagna di rafforzamento di gennaio (ogni anno la stessa storia) che tale dovrà essere in onore alle premesse estive, finora offese dalla classifica.

 

L’F.C. è l’unico “Catanzaro” che ha preso l’eredità della “vecchia” U.S. e rimane punto di riferimento per l’intera città. La stessa comunità giallorossa ha taciuto per un biennio e più… complice inconsapevole (?) di un’eutanasia annunciata e che solo i ciechi (e forse neanche loro) non vedevano. L’aver chiuso una parentesi e averne aperta un’altra, richiede l’umile partecipazione da parte di coloro che amano questi colori. Il disapprovare una prestazione, ci può stare, anzi è diritto sacrosanto di chi va allo stadio e spende i propri soldi e il proprio tempo, ma essere prevenuti e in malafede, questo no .

 

I sorrisetti di sufficienza, le grasse risate abbinante alle gambe accavallate di chi si reca al Ceravolo (e non solo) nell’intento di divertirsi (forse inconsapevolmente…) a fare finta di tifare per le Aquile,  mal si addicono ad un Popolo che vanta tanta Storia. Meglio essere assenti che presenti forzati o, peggio, complici inconsapevoli delle fortune delle squadre avversarie.

 

Questi ragazzi avranno anche i loro limiti tecnici, ma certamente saranno capaci di andare avanti anche “contro tutti”. I fischi passano, i valori (se ci sono) restano. Durante lo scorso campionato, quando sopravviveva l’U.S. (attaccata ad un respiratore artificiale), non ho udito nessun fischio, la moderazione trovava facilmente posto nel cuore di tutti. Chi preventivava ciò che poi sarebbe accaduto, veniva bollato come “disfattista” e la colpa della situazione era da addebitare al “solito sito”. Ricordate? O avete già facilmente dimenticato o, ancora peggio, scordato tutto?

 

Mi auguro e auguro ai ragazzi di Domenicali tanta fortuna e tanti successi in modo che gli stessi possano schiaffeggiare l’indifferenza attiva di chi maschera malamente la propria prosopopea in virtù di un passato che offende con il proprio agire.

 

A fine gara, la squadra indirizza un applauso eloquente ai convenuti. Nessuna corsa sotto la curva. “Meditate gente, meditate!”, direbbe qualcuno. Un karakiri ingiustificato, un auto sottostima di una piazza che non riesce a guardare oltre. La mia difesa ad oltranza è a fianco degli abbracci che i compagni di squadra di Siclari hanno dedicato allo stesso atleta. Certo è che Siclari non si chiama Corona, ops, forse ho bestemmiato, ma non mi risulta che sia edificante fischiare a spada tratta un giovane e incoraggiarlo in questi modi.

 

Per ritornare a crescere insieme e fare comprendere a chi di dovere che si pretende un Catanzaro diverso, bisognerà innanzitutto fornire il proprio prezioso contributo di tifosi veri e appassionati senza preconcetto alcuno. Melfi attende il rinnovato orgoglio dei ragazzi di Domenicali e non sarà una passeggiata. La classifica dei gialloverdi è relativa, visto che a differenza del “newCeravolo”, i Melfesi più di una volta hanno pesato come dodicesimo uomo in campo. Il Catanzaro potrebbe far partire la propria riscossa proprio dai luoghi che lo videro nascere durante il breve ritiro pre-campionato, con la speranza di potersi rifare per un futuro certamente migliore. Forza Catanzaro, forza giovani Aquile, volate per noi!

 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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