Sfortunata gara a Benevento. Giallorossi condannati da un’indecisione di Botticella
di Giuseppe Mangialavori
Il Catanzaro torna a casa con un gol nella Bott…icella… e tante recriminazioni per una prestazione non certo eccellente, ma nella quale Cunzi &C. avrebbero potuto conquistare un punto meritatissimo. Il chiaro “infortunio” (degno di Paperissima) dell’estremo difensore giallorosso ha condizionato non solo il risultato della gara, ma anche il morale della squadra che fino a quel punto non aveva affatto demeritato.
Questa volta a fronte di una disposizione più razionale nel rettangolo verde, Domenicali ha potuto sperimentare che la squadra, se disposta con un centrocampo più imbottito potrà dire la sua fino alla fine del torneo. Purtroppo non si è visto il Bueno che tutti noi conosciamo e l’ottimo Cunzi si è dannato per cercare di battere Gori senza successo.
Sforzandoci a trovare un perché e una motivazione per il futuro prossimo (e non solo), possiamo dire che il Catanzaro 2006/2007 inizierà il proprio campionato dalla prossima contro la Nocerina. La rimonta (ancora) non è impossibile e i correttivi verranno certamente portati alla insufficiente rosa che per ora è nelle mani di Domenicali. Sarebbe inopportuno oltre che pericoloso, ricorrere a palingenesi tecniche che mal si addicono (il passato insegna) al raggiungimento degli obiettivi.
Apro una parentesi per chiuderla al volo, il Torino ieri ha festeggiato i suoi cento anni. Quali? Mi domando, visto che la società piemontese vanta appena poco più di un anno di storia? Eppure nella patria del gianduiotto non si soffre di purismo sulle date o sugli acronimi. Qualcuno, all’ombra dei tre colli (e non solo) dovrebbe prenderne insegnamento.
All’indomani di una settimana funestata dalle incertezze Coppoliane unitamente ai vari riscontri del Presidente Pittelli, il tutto si chiude con una sconfitta. Una sconfitta figlia non solo della sfortuna, ma di tante altre cose. Il Catanzaro, rintanato in piena zona retrocessione avrà bisogno dell’impegno di tutti per uscirne fuori e ambire, non dico alla zona playoff, ma almeno alla salvezza tranquilla in attesa di tempi migliori. Per rimontare dieci punti ci vorrebbe una convergenza di più componenti, vagliamole una per una.
Ø Società: In estate, questa società prese le redini del Catanzaro, con un Pittelli forte della complicità (economica e non) dei propri amici Coppola e Guglielmo. Passo, passo per strada ne ha perso già uno e (forse) anche l’altro. Diciamo “forse” perché se non formalizzato, il disimpegno dell’imprenditore campano non può essere considerato come un dato di fatto. Ma a proposito dell’imprenditore Coppola, irritano molti atteggiamenti dello stesso che non trovano giustificazione alcuna. Un imprenditore degno di essere tale, quando sposa una causa deve farlo nell’intento di “vincere” e senza esternare insofferenza o peggio eterna indecisione condita di ostentazioni infruttuose.
( Caro Ing. Coppola,
forse Lei non conosce ancora bene Catanzaro e i suoi poteri eolici di comunicazione, ma se qualcuno, nel silenzio della notte dice una parola, la stessa arriva alle orecchie di mezza popolazione. Il Suo modo di esserci ma di fare pesare la Sua presenza, mal si addice ad un professionista, perché così facendo, oltre ad offendere una Piazza che male accetta certe “caritatevoli” affermazioni e che ha visto fasti dei quali certamente non è a conoscenza, offende anche la Sua intelligenza imprenditoriale!
Lei è arrivato a Catanzaro con il fermo intento di fornire un prezioso contributo? Lei ha dato la propria (entusiasta) disponibilità al Suo amico On. Pittelli? Non faccia come Carlo Alberto, non “tentenni” più di tanto. O è orgoglioso di fare parte del team dirigenziale del F.C. Catanzaro 2006, oppure tolga il “disturbo”. Dei suoi euros e delle sue dichiarazioni e lamentele gettate al sopra citato vento, non ne abbiamo bisogno.
Se al contrario, è mosso da vera passione senza “forse” oppure “ma” ed è convinto di sposare in toto la passione di un Popolo assetato di rivincita, allora è il benvenuto e non se ne pentirà né Lei, né i suoi euros.)
Ø Squadra: E’ certamente incompleta, ma non può disconoscere i tentennamenti societari. Il grande Ceravolo diceva sempre che alle crisi tecniche c’è sempre rimedio e anche nel breve periodo, ma alle crisi societarie… Ci sono ottimi elementi e altri mediocri, ma (tranne che in poche eccezioni) non si sono risparmiati. Certo, avrebbero anche bisogno di più certezze e di una considerazione maggiore da parte della tifoseria. Vedere il Ceravolo così triste non fa di certo bene a nessuno. A gennaio (così si dice) ci potrebbe essere qualche innesto di spessore, nella speranza di trovare una sistemazione tattica definitiva in campo.
Ø Tecnico: Domenicali ha avuto la sfortuna di iniziare con l’acceleratore al massimo. Squadra nuova e a corto di preparazione. Forse, proprio per questo ha fatto l’errore di sperimentare in corso d’opera più schemi consoni al suo credo tattico più che alle qualità dei singoli a disposizione. Gradualmente sta cercando di cambiare le cose. Nel calcio (e in questa C2) conta molto il risultato e meno le filosofie.
Ø Tifoseria: Ha tutte le attenuanti di questo mondo, ma nel contempo non può ritenersi avulsa dal contesto attuale. In passato si è parlato di locazioni assurde di loghi, di simboli che sono custoditi gelosamente nei cuori di tutti, di urgente necessità di riconquistare l’acronimo “U.S.”, ma dovremmo destarci tutti da un pericoloso sonno che è più figlio di una inspiegabile cecagna capitolina, che di un vero e proprio disinteresse totale. I sentimenti che vanno stimati sono quelli netti. Il disimpegno totale è una scelta che va rispettata perché netta. E’ una scelta opinabile o meno, non importa. Va rispettata. Ma l’esserci e il non esserci a seconda delle circostanze. Questo giocare a cucù con se stessi, non fa bene a nessuno. O dentro, o fuori.La Società è questa e questi sono (per il momento) gli atleti che vestono la casacca giallorossa.La situazione di classifica sta diventando sempre più preoccupante. E’ giunto il momento di fare scelte nette e di motivarle senza alcun vittimismo. Altre Piazze metropolitane (vedi Torino ieri) hanno superato, anzi, cancellato determinati “passaggi” e sono rinate a nuova vita, ci sono molti “perché” che (forse…) non trovano risposte. Un eventuale aborto del neonato F.C. Catanzaro nuocerebbe a tutti. Ancora siamo in tempo… facciamo pace con il nostro passato altrimenti non potremo avere un futuro.
Ø Stampa: Il professionismo non è stato patrimonio di tutti, vuoi per interessi personali, vuoi per amicizie e machiavelliche intenzioni che potrebbero ancora sopravvivere. Lodi a coloro che hanno fatto corretta informazione (la maggioranza) senza fini subdoli secondari… E’ altresì importante essere positivi/propositivi e non disfattisti, in un momento così delicato.
Ø Istituzioni: Dopo un’estate così “torrida” e partecipativa, non si può agire pilatescamente in attesa di una perenne crocifissione di un Popolo e di una passione. Si è scelta una strada e si è data la propria fiducia, adesso non si può far finta di nulla.
All’orizzonte i fraterni amici di Nocera e l’occasione per invertire la rotta. E’ giunta l’ora delle scelte nette, delle scelte che non ammettono compromessi. I ragazzi a Benevento hanno dato prova di potercela fare e, con qualche rinforzo di potersi candidare per altre posizioni in classifica. Se guardiamo la classifica di qualche settimana addietro, formazioni come l’Andria o lo stesso Benevento, erano fianco a fianco delle Aquile giallorosse. Qualche risultato positivo, un ritrovato entusiasmo, ed eccole svettare in zona playoff. Certo è che bisogna muoversi. Non sono più concessi rinvii da parte di nessuna delle componenti sopra elencate, ciascuna delle quali ha differenti percentuali di responsabilità a proprio carico.
Ancora tutto è possibile e, anche se poco si addice al morale in questo momento, cerchiamo tutti di ricominciare a urlare con gli animi pregni di passione: Forza Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori
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