Intervistiamo

Noto: «Dionigi non è in discussione. Dobbiamo costruire con pazienza»

Scritto da Redazione
Alcune delle dichiarazioni più interessanti del presidente Noto intervenuto nel pomeriggio su Sportitalia TV
 

Nel pomeriggio il presidente Floriano Noto è stato ospite della trasmissione FairPlay & Football in onda su Sportitalia TV.

Un’occasione buona per fare il punto della situazione in casa Catanzaro e cercare di capire cosa bolle in pentola per il presente, ma ancora di più per il futuro della società giallorossa. 

Abbiamo raccolto di seguito i passaggi più interessanti della trasmissione. 

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Domanda Sul campionato di B. Sul Parma che ha speso molto ottenendo fin qui pochi risultati.

Noto: “Non sempre chi spende di piu è primo in classifica o alla fine del torneo sale di categoria. Occorre un mix tra varie componenti: dal tifo, al team, ai dirigenti, alla proprietà.

Non conosco le problematiche del Parma ma credo che siamo questi gli ingredienti necessari per arrivare al successo”.

Domanda circa le dichiarazioni di Lotito di qualche anno fa, cioè che per andare in A servono società forti, piazze importanti e non squadre che quasi per caso arrivano in categorie non alla loro altezza per mancanza di infrastrutture ed organizzazione.

Noto: “Ci sono due facce della medaglia in quelle dichiarazioni. Lotito ha ragione quando parla di grandi bacini di tifosi e di società importanti perchè sicuramente creerebbero maggiori ricchezze per il movimento calcistico. Però se passa solo questo concetto, per le piccole realtà che provano a vivere un sogno e fare calcio onestemanente, non sarebbe giusto”.

Si parla di lotta salvezza in serie A. Coinvolto il Crotone, ancora di più dopo questa sconfitta interna contro la SPAL.

Noto: “Da calabrese sono contento di vedere una squadra della nostra regione nella massima serie e certamente dispiace per la sconfitta arrivata domenica. Mi auguro per la presidenza Vrenna e per la città tutta che possano mantenere la categoria”.

Capitolo serie C. 

Noto: “La serie C è un campionato molto diverso dagli altri, in primis per l’aspetto tecnico che incide poco rispetto a quello fisico. Lo vediamo proprio con squadre che giocando con grande aggressività riescono a portarsi a casa la posta in palio”.

Ieri la matricola terribile Rende ha sbancato il “Ceravolo”. Che cosa è successo?

Noto: “Il presidente vuole sempre vincere, proprio come i tifosi. Ieri la differenza a mio parere l’ha fatta il campo in pessime condizioni e la tanta pioggia che è caduta nonostante il nostro terreno abbia un ottimo drenaggio. Abbiamo perso per un infortunio capitato in campo ad un nostro giocatore anche se il Rende nei 95 minuti è stato più determinato nel saper soffrire”.

Avete delle recriminazioni rispetto a qualche episodio arbitrale avvenuto durante i 90 minuti che poteva portare ad altro risultato?

Noto: “Non vado a criticare l’arbitro, ma penso che il sistema debba prendere maggiore coscienza di ciò che accade.

Con arbitri che dal campionato dilettanti si proiettano in quello professionistico. Meriterebbero maggiore attenzione e supporto da parte delle componenti arbitrali perché spesso accadono errori, fatti sicuramente in buona fede, che però condizionano poi l’andamento della partita stessa. Ieri c’era un fallo di mano evidente che poteva cambiare le sorti del derby”.

Lo scorso anno il Catanzaro rischiava di scomparire. Solo grazie a un gesto d’amore da parte sua si è salvato il tutto. La piazza come sta vivendo questa stagione?

Noto: “Questo per noi è un anno di apprendistato. Io non ho mai fatto calcio dal punto di vista societario e nel contempo abbiamo passato dei momenti complicati. Non ci possiamo dimenticare da dove siamo partiti.
A luglio, pronti via, avevamo una manciata di giocatori contrattualizzati, un allenatore e a poca distanza i primi impegni ufficiali da disputare. Tutto questo con il processo Money Gate che ci vedeva coinvolti in prima persona. Per questo, budget e risorse sono stati investiti per fare un campionato dignitoso, ma al momento posso dire che siamo al di sotto delle attese. Ci aspettavamo di più. Probabilmente molti giocatori hanno reso meno e da questo punto di vista dobbiamo migliorare”.

Sul settore giovanile però avete lavorato bene. Imperiale cresciuto in casa per poi passare all’Empoli ne è una dimostrazione.

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Noto: “Credo che una società di calcio di provincia, noi siamo una nobile decaduta, debba sorreggersi sulla valorizzazione delle risorse giovanili. Personalmente ho sempre detto all’allenatore e al direttore di valorizzare i nostri ragazzi. Proviamo a lanciare quello che è il nostro patrimonio perché è fondamentale, altrimenti i conti non tornano”.

Quanto contano le aspettative della città?

Noto: “La piazza si aspetta tantissimo da noi come gruppo e da una parte questa cosa ci preoccupa perché non si può fare un progetto ‘spendere tanto per vincere subito’ perché non è detto che alla fine tu riesca ad ottenere il risultato e quindi rischi di non poter avere poi le risorse per supportare il tutto. Vorrei provare a costruire mattone su mattone.

I risultati si ottengono solo se riusciamo a costruire una società più stabile possibile che conosca al meglio la piazza con dei giocatori che possano rimanere per più anni. Sono sei mesi che gestisco il Catanzaro, non sei anni. Ci vuole tempo”.

Da Rende a Rende. Dall’esonero di Erra ai dubbi su Dionigi dopo gli ultimi risultati.

Noto: “Nessun dubbio su Dionigi. Assolutamente fuori discussione un suo allontanamento. Una persona che apprezzo sia dal punto di vista umano che professionale. Poi è chiaro che l’allenatore ci mette del suo ma in campo ci vanno i calciatori e quindi un errore fatto dal singolo può incidere anche sul giudizio tecnico”

Cosa pensa quando rivede le immagini del Catanzaro in serie A?

Noto:  “Mi ricordano l’infanzia. Io tifoso del Catanzaro che non mi perdevo una partita. I ricordi di quegli anni li continuo a vivere anche grazie all’amicizia che mi lega a Claudio Ranieri. E qui mi ricollego al discorso di gruppo che facevo prima. Loro a distanza di vent’anni passano ancora il tempo insieme. I risultati si ottengono solo se si crea del legame tra i giocatori ed oggi è molto più complicato”.

L’obiettivo è quello di riportare il Catanzaro in categorie più prestigiose?

Noto: “È chiaro. Se si costruisce tassello su tassello, mattone dopo mattone, tutto è possibile. Bisogna avere delle basi solide altrimenti si rischia che alla prima crisi che possa essere societaria o economica poi crolli tutto”.

Matteo Pirritano

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Redazione

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4 Commenti

  • uhmm… più passa il tempo, più mi convinco di quello che ha scritto qualcun altro (non ricordo chi) su questo forum: noto parla da politico. parla tanto e non dice niente. per vincere in c non ci vuole programmazione: ma di quale programmazione parli? ci vogliono $ per comprare gente che faccia la differenza. ancora mi chiedo chi glielo ha fatto fare. ha un’immagine di imprenditore di successo: perchè vuole infangarsela ? non aveva forse capito che avrebbe dovuto tirare fuori molti milioni di euro per fare squadre competitive ?

  • Il signore di Aosta evidentemente nellla sua vita è uno spendaccione. Giustamente crede sia giusto che Noto faccia come Moratti, spendi spandi perché è giusto così.Prova una volta, due e poi ciao<br />

  • Mi sa che quando diceva anno di transizione voleva dire il suo anno di prova, si è messo li o chi lo ha messo li non gli aveva detto che fare il presidente era tutt’altra cosa .Se è vero che comanda chiami Dionigi e si faccia spiegare perché fa giocare Di Nunzio e non prova qualche altro che è arrivato a gennaio preso giusto per farci stare zitti. Io personalmente dico di mandare via Dionigi e mettere l allenatore della berretti a gestire i ragazzi. Forse lei caro presidente non sa cosa vuol dire spogliatoio e perché si perdono le partite e in che modo . Forza ragazzi dopo Matera vedremo se cambierà qualcosa.

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