Replica all’articolo “E il caposala divenne il funzionario”

Diritto di replica all’articolo del Signor Cubello Antonio, all’articolo del 12/11/2014 del Corriere della Calabria da noi riportato il 13/11/2014.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente missiva, in replica all’articolo del del 12/11/2014 del Corriere della Calabria

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In merito alla notizia pubblicata in data 12/11/2014, a sua firma, sul V.stro sito con toni scandalistici in riferimento al mio trasferimento presso la Regione Calabria come atto di favore e clientelare di sapore pre-elettorale, ritengo siano necessari e doverosi dei chiarimenti.

Al di là della sua ironia, che meriterebbe ben altre platee, al di là delle mie capacità professionali che certo non sta a Lei giudicare, non ritengo di avere quelle capacità taumaturgiche che mi attribuisce. Sono invece certo di aver sempre svolto i ruoli assegnatami con impegno, in modo serio e responsabile.
Le considerazioni stereotipate e datate non è consentito che siano fatte “ a prescindere” senza conoscere il vissuto delle persone oggetto delle questioni trattate. Del mio vado orgoglioso. Anche per i miei figli.
Gli scoop di polemica politica a cui mi si vuole associare non mi riguardano. Non mi appartengono. Non mi turbano.

Certo mi indignano, per la messa in discussione di una correttezza ed onestà intellettuale a cui ho ispirato il mio agire. In merito al “decreto imbarazzante” è necessario sapere che è stato disposto, su mia legittima istanza, alla cessazione dell’aspettativa per motivi sindacali, come espressamente previsto dal CCNQ 7 agosto 1998.

Tale previsione contrattuale è confermata dalle disposizioni contenute nella circolare del Ministro della Funzione Pubblica n.5/2014 del 20 agosto 2014, in base alla quale la Regione Calabria e/o altra Amministrazione Pubblica non poteva non ottemperare, in presenza di disponibilità nella dotazione organica. Ritengo che tali notizie possano essere facilmente verificate.
Anche io da lavoratore credo di poter esercitare e rivendicare il mio diritto ad essere inserito laddove le normative contrattuali lo prevedono e non perché iscritto a questo o a quel partito. Non vedo perché avrei dovuto non esercitare una prerogativa legale, dato che io ho presentato la mia istanza in data 5 agosto e sicuramente a tutto pensavo fuorché alla prossima campagna elettorale.
Certo è che la normalità e la legalità in questa Regione e sotto campagna elettorale diventano merce rara e anche un comune cittadino che nulla ha a che fare con nomine, trasferimenti e promozioni diviene capro espiatorio per rinsaldare la campagna elettorale di questo o quel candidato, senza che gli venga concesso diritto di replica e di rettifica.

La mia posizione nulla ha a che fare con le vicende “sospette” a cui mi si collega.
Non ci possono essere “pulpiti garantiti” da cui dispensare sentenze senza verificare fatti ed uomini di cui si parla. Io, al di là di quello che può pensare Lei, di come si approccerà in futuro alla sua attività, continuerò ad usare la stessa correttezza , trasparenza, onestà ed impegno utilizzati fino ad oggi, avendo l’ambizione di costruire un futuro per questa terra per i miei figli, senza “familismi amorali”.
Vi chiedo di pubblicare questa smentita dandone la stessa rilevanza che avete dato all’informazione di cui in oggetto.

Diversamente avrò l’obbligo morale di tutelare sia per via penale che civile la mia persona ed i miei familiari da queste gravi allusioni rivolgendomi alle competenti autorità giudiziarie ai sensi delle normative vigenti in materia di diffusione di notizie a mezzo stampa e a mezzo telematico.

DOMENICO CUBELLO

Autore

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