Bar Mangialavori

Da una sconfitta può nascere una vittoria

Scritto da Redazione
Debacle inattesa per il Catanzaro contro il Benevento. Ma ora è necessario ripartire 

032Non  parlerò mai di “maledizione playoff”, lascerò questa inappropriata chiave di lettura a chi ama porgere ai propri occhi le bistecche. Il Catanzaro lascia i playoff ai quarti di finale contro un Benevento non trascendentale che ha affrontato la gara con il piglio giusto. L’approccio alla gara dei giallorossi strada facendo si è perso nei meandri di un’incomprensibile tensione spezza gambe che ha letteralmente paralizzato gli uomini di Brevi, protagonisti di una delle peggiori gare dell’anno. Ovviamente oltre alla tensione si sono palesati i limiti di una formazione che ha sempre fatto della fase difensiva la propria eccellenza e ha latitato in fase propositiva. Attacco assente non solo per il forfait dell’ultimo minuto di Fioretti, ma anche per la mancanza di alternative e di trame di gioco degne di questo nome. Lanci in avanti alla ricerca del messia Russotto che, oltre a sterili scorrazzate peraltro in orizzontale, nulla ha potuto contro un Benevento messo alla perfezione in campo da mister Brini.

Quando chi scrive, , chiese a mister Carrara chi vedesse quale favorito per la vittoria dei playoff, lo stesso replicò come segue: ”…a mio avviso il Perugia vincerà il campionato, mentre per i playoff vedo favorito il Benevento di mister Brini. Lo conosco bene per aver ottenuto insieme una promozione ad Ancona…”. Purtroppo bisogna dare atto al mister biancorosso di avere azzeccato i pronostici di cui sopra, compreso il suo giudizio sul Pontedera, che ha dovuto lasciare Lecce immeritatamente sconfitto, solo dopo ben sedici tiri dal dischetto e dopo avere chiuso i supplementari in parità (0-0) oltre ad avere avuto le migliori occasioni da rete. E’ chiaro, la sconfitta interna contro il Benevento brucia perché tutti si aspettavano quantomeno il superamento del primo turno, ma al di fuori della stupida ed infruttuosa scaramanzia, se si vuole vincere il prossimo campionato, bisognerà fare tesoro di quello che ha detto il rettangolo verde del Ceravolo. 

014E’ doveroso ringraziare tutta la dirigenza, tutto lo staff tecnico, Armando Ortoli, Oscar Brevi ed i suoi ragazzi oltre ad un ringraziamento al Presidente Giuseppe Cosentino che hanno lavorato insieme per il raggiungimento del quarto posto in classifica che purtroppo non si è tradotto nella promozione in B. Parimenti è doveroso ringraziare la tifoseria che in tempi di ristrettezze economiche, non si è risparmiata profondendo ogni sforzo al seguito delle Aquile. Ma ciò detto, senza guardare troppo indietro, bisogna prepararsi per affrontare al meglio il futuro e quindi il prossimo torneo, ricco di sfide suggestive, dove il Catanzaro avrà il dovere di giocare all’attacco in tutti i sensi. Il Perugia lo scorso campionato perse i playoff, quest’anno ha vinto il campionato anche sostituendo la guida tecnica in corso d’opera. Il Catanzaro targato Giuseppe  Cosentino dovrà fare lo stesso (possibilmente senza troppi patemi o aggiustamenti in fieri). Basterà pianificare adeguatamente e far capire ai propri “dipendenti” che altri obiettivi non sono percorribili. Qualcuno obietterà: “ma ci saranno innumerevoli derby e piazze blasonate…”. Peccato per loro! Replicherò serenamente. 

Bisogna rompere ogni indugio e organizzarsi per vincere. Vincere con una testa diversa e con un atteggiamento tattico diverso. Vincere dalla prima gara, chiunque sia l’avversario senza pericolose ciclotimie caratteriali, o peggio, solisti inadeguati. Quando l’orchestra Catanzaro quest’anno è stata “costretta” a giocare lo ha fatto in modo eccellente, palla a terra ed ha sfiorato la vetta della graduatoria. Quando si è illusa di migliorarsi delegando ad un presunto deus ex machina lo svolgimento dello spartito, è stata prevedibile e l’avversario ha potuto mettere la museruola bloccando l’unica fonte di gioco. Una squadra deve giocare da squadra. E’ naturale che vi siano eccellenze ed emergano uomini e atleti, ma questi ultimi devono mettere al servizio del team tutte le proprie qualità e adeguatamente disciplinati, devono essere messi in grado di farlo. Questo ha detto il campo durante il campionato appena concluso, e purtroppo la gara playoff contro il Benevento è stata un perfetto bonsai del torneo di Lega Pro 2013/2014 con un primo tempo decoroso, ma una ripresa inguardabile. 

018Carattere, sicurezza nei propri mezzi, certezza degli obiettivi da raggiungere e soprattutto un forte attaccante (meglio se due) degno di tale nome perché senza quest’ultimo (Giorgio Corona docet), in Lega Pro non si va da nessuna parte. Questa squadra non dovrà essere rifondata in toto, ma dovranno essere apportati doverosi, pesanti aggiustamenti (anche tecnico/tattici) soprattutto nel reparto avanzato, praticamente assente. 

Assente purtroppo anche l’Amministrazione del Capoluogo che da poco ha finalmente dato una tempistica per la consegna dei lavori del Nicola Ceravolo. Si sarebbe e potuto fare molto meglio. In due anni altrove si costruiscono stadi interi, a Catanzaro si riesce a malapena a consegnare una semi palazzina. 2016? Cercate di fare meglio, grazie. Il prossimo anno con gli innumerevoli derby da disputare, la Società di Giuseppe Cosentino perderà nuovamente molti potenziali introiti oltre all’innegabile spinta emozionale dello storico settore dei distinti. Due anni per una palazzina? Ma non fateci ridere, o ancora peggio, piangere! Le nostre lacrime sono finite. La composizione dei prossimi gironi? I derby? I retrocessi dalla B? I sette perdenti degli attuali playoff? Poco importa perché … “noi siamo il Catanzaro”.

Giuseppe Mangialavori

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