Dalla Redazione

La vendetta del Perugia

Dopo due vittorie nelle ultime due stagioni, un Catanzaro troppo rinunciatario esce meritatamente sconfitto dal “Curi” davanti a 250 tifosi

Una sconfitta secca, senza attenuanti. Forse ancora più netta di quanto non dica il risultato finale. Il Catanzaro stecca l’ottava e perde a Perugia la prima partita stagionale, senza mai dare l’impressione di poter impensierire gli umbri, se non con la forza della disperazione dei 7-8 minuti finali. I ragazzi di Camplone vendicano le due sconfitte patite al “Curi” contro i giallorossi nelle ultime due stagioni.

I due tecnici cambiano poco o niente negli undici iniziali. Brevi risolve i ballottaggi della vigilia, confermando Calvarese e Catacchini sugli esterni in difesa e preferendo Martignago a Tortolano in attacco. Rispetto alla sfida con l’Ascoli si torna al classico modulo coi due fantasisti (Martignago e Russotto) larghi a supporto di Fioretti, mentre Marchi gioca qualche metro più indietro da mezzala destra.

Il Perugia parte subito col piede giusto, cercando di mettere pressione sul Catanzaro. Ma i giallorossi  restano come al solito molto corti e compatti, presidiando la trequarti senza grossi affanni. A parte due tiri velleitari, controllati da Bindi, e due situazioni in mischia sbrogliate da un paio di respinte a corpo morto di Russotto e Rigione, il Perugia sbatte puntualmente sul muro eretto da Brevi. A differenza di altre occasioni, però, il Catanzaro non riesce a ripartire con la solita continuità. Solo sporadicamente i giallorossi arrivano in area avversaria. Una punizione di poco alta di Russotto e una conclusione svirgolata da Rigione, lasciato solo in area su un corner: sono questi gli unici rischi corsi nel primo tempo da Koprivec, che peraltro non effettuerà neanche una parata in tutta la partita.

Finisce così un primo tempo tutto sommato noioso ed equilibrato, nonostante una sostanziale superiorità territoriale del Perugia. Nella ripresa la spinta della squadra di casa si accentua, mentre le ripartenze giallorosse si diradano fino a scomparire. Ne nasce una sorta di assedio degli umbri che sfruttano la velocità di Fabinho e Sprocati sulle fasce per mettere cross in area e creare pericoli. Bindi si salva in un paio di circostanze, ma capitola al 13′. Il Catanzaro, preoccupato dalle folate dell’ala brasiliana, lascia troppa libertà sulla trequarti destra a Vitofrancesco che conclude a rete. Bindi ci arriva e devia alla sua destra, ma Mazzeo, lasciato solo, da posizione defilata infila il gol che fa esplodere il “Curi”.

Il Catanzaro incassa e non reagisce. Il tema della partita resta lo stesso, nonostante gli ingressi di Tortolano e Fiore al posto di Martignago e Marchi. Poi, subito dopo la mezzora, l’arbitro inventa l’espulsione di Ferraro, “colpevole” di due interventi di spalla che gli valgono due ammonizioni (una nel primo tempo). Il Catanzaro resta in 10, con Fioretti e tre fantasisti in campo. Brevi decide di arretrare Vitiello in mezzo alla difesa. I giallorossi si scuotono e provano a reagire, ma Fioretti gira debolmente di testa un bel cross di Calvarese. E nel rovesciamento di fronte, su un cross di Fabinho, Moscati indovina un gol pazzesco al volo. 2-0 e dentro Orchi per uno spento Russotto. A questo punto, in un sussulto d’orgoglio, il Catanzaro si rovescia in attacco, con la forza dei nervi più che con le idee. 

All’85’ l’arbitro assegna un calcio di rigore generoso ai giallorossi per una trattenuta in area ai danni di Fioretti. Il bomber giallorosso calcia addosso a Koprivec che però si lascia sfuggire il pallone. Seguono i 7-8 minuti finali in cui il Catanzaro spinge generosamente ma non riesce a rendersi pericoloso, nonostante la paura di buttare i tre punti attanagli il Perugia. Non basta neanche Rigione centravanti accanto a Fioretti per sperare nel pareggio. Finisce 2-1 tra la delusione dei 250 tifosi giallorossi che hanno colorato il settore ospiti e una parte della tribuna del “Curi”.

Per Brevi una settimana davanti in cui ci sarà molto da lavorare, soprattutto sulla testa dei suoi ragazzi. Domenica non ci saranno per squalifica Germinale, Ferraro e Marchi (ammonito, era diffidato). Al “Ceravolo” arriverà la matricola Pontedera che stasera, battendo la Nocerina, tornerebbe da sola in testa alla classifica.

Ivan Pugliese

@naracauliz

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Ivan Pugliese

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