Dalla Redazione

Il nostro “premio Ceravolo” a Grazia Mattolini

Il contributo di un utente del nostro portale nel giorno del ricordo di Don Nicola, il “presidentissimo” del Catanzaro

Tante volte in trasferta nel settore ospiti in cui andiamo per assistere alle partite della nostra squadra del cuore ci sentiamo piccoli e in minoranza ma l’orgoglio che ci accomuna ci fa sentire più forti. Mai però ci era capitato di sentirci ospiti indesiderati nella nostra città. E’ vero che stiamo solo parlando di un evento sportivo, ma forse troppo facilmente si dimentica cosa ha rappresentato e chi è stato Nicola Ceravolo per il Catanzaro. Il sottoscritto alla manifestazione ha assistito solo per 30 secondi. Vedere la gigantografia di Ceravolo e avvertire che la stragrande maggioranza dei presenti non sapeva neanche chi fosse il Presidentissimo, è stato un colpo troppo forte. Per carità, nulla contro gli ospiti intervenuti, né contro i premiati (tra i quali peraltro c’era il nostro direttore Francesco Ceniti). Ma vedere un luogo nel cuore di Catanzaro, nel momento del ricordo di una delle colonne portanti della città, invaso da cori, bandiere e tifosi della Juventus, non è stato un bello spettacolo. A un certo punto anche la giornalista Rai Sabrina Gandolfi ha esclamato: “Non dimentichiamoci perché siamo qua”. Probabilmente anche lei aveva capito ciò che gli organizzatori e gli sponsor, politici e non, non avevano voluto capire. E poi il nostro direttore Francesco Ceniti a ricordare Ceravolo e il Catanzaro, “sfidando” simpaticamente Conte e la sua Juventus. 

Magari nella prossima edizione, la quinta, si potrebbe pensare a un premio per Gigi Marulla. Con tutto il rispetto per l’ex calciatore del Cosenza. In fondo una festa in casa nostra è sempre ben accetta. 

E allora, per ricordare Nicola Ceravolo, preferiamo proporvi le riflessioni di un nostro utente. Che ci riporta ancora all’orgoglio di essere catanzaresi e tifosi del Catanzaro.

Salvatore Ferragina

 


Dopo aver letto, sentito, visto l’ultima brutta pagina di “calcio non giocato” svoltasi presso l’Auditorium Casalinuovo mi accingo a scrivere un piccolo tributo alla vera storia della Catanzaro calcistica legata all’Era Ceravolo. Stasera la rabbia, la frustrazione non deriva dal numero preponderante dei sostenitori juventini su quelli giallorossi, la partita non si è proprio disputata. La competizione come spesso accade quando si lotta con la tracotanza di chi non sa far altro che vincere, non c’è proprio stata. Se l’organizzazione avesse invitato anche un Palanca o un Banelli o un Edy Bivi qualsiasi, l’allenatore di qualunque altra squadra al mondo non avrebbe trovato posto né per sè né per i suoi sostenitori all’interno della sala.

Ciò premesso, desidero idealmente ridare il giusto onore a Don Nicola, alla sua memoria, premiando per questa edizione del “Premio Nicola Ceravolo” una donna. Sì, una donna lontana dai campi di gioco, aliena da facili scudetti e tornei vinti con buona pace dei tribunali più o meno sportivi. Questa nobile signora si chiama Grazia Mattolini. Si era da poco spento Massimo Mattolini, marito della signora Grazia e indimenticato portiere del Catanzaro targato Carlo Mazzone. avvinto da un male tremendo ed incurabile. Sull’onda di emozioni, insieme ai miei amici dell’Accademia del Calcio decidemmo di omaggiare la signora Grazia di una stampa raffigurante Massimo proprio in una gara interna contro la Juventus e di una lettera di accompagnamento le cui poche righe recitavano testualmente:

Catanzaro 13 ottobre 2009… ci sono ricordi che si imprimono nella mente dell’uomo e nonostante il trascorrere del tempo e il mutare degli eventi non si affievoliscono mai.Massimo per tutti noi, rappresenta uno di questi meravigliosi ricordi.La maglia verde smeraldo, i capelli arruffati dal vento incessante della nostra città, e l’immancabile cappello nero. Quelli legati a Massimo sono i ricordi migliori che la nostra tifoseria conserva, i suoi anni a Catanzaro hanno rappresentato il vertice massimo mai raggiunto dai colori giallorossi e sempre con lui in porta. Se dovessimo spiegare ai nostri figli chi era quel portiere, alto e magro, potremmo dire che è stato un professionista serio, mai al di sopra delle righe, sempre dedito al proprio dovere e che difendendo la porta di una piccola provinciale, insieme a altri dieci fantastici ragazzi, fece tremare le grandi del calcio italiano. Il ricordo di un uomo così meraviglioso oggi ci unisce idealmente a tutte le persone che gli hanno voluto bene, e che come noi lo porteranno sempre nel cuore.Vi siamo vicini!

Passano pochi giorni e la signora Grazia ci risponde così:

Gent.mo Sig. Presidente non potete immaginare quanto le vostre parole mi siano state di conforto in questo triste momento. Sono rimasta, veramente impressionata dall’affetto che avete dimostrato nei confronti di Massimo, lo avete disegnato come lui era, un uomo meraviglioso, schivo sì, ma pieno d’amore per tutti. Siete stata la tifoseria che mi ha più colpito ed eravate rimasti nei nostri cuori, parlavamo spesso di quei quattro “anni”, trascorsi in quella bellissima terra, la Calabria, siete veramente un popolo eccezionale che si ricorda nel bene e nel male di questi ragazzi che sono stati un pò di tempo i vostri “figli”. Massimo, lo porterò sempre con me, perchè mi consola il pensiero che non è la quantità che si trascorre insieme ma la qualità, e lui mi ha veramente donato una vita piena d’amore. In venti anni di malattia, non si è mai lamentato, anzi era lui che donava a noi gioia e serenità. Se ne è andata una persona buona, per bene e che nel mondo del calcio non esistono molto spesso.Vi ringrazio ancora e vorrei mandare un bacio a tutti i tifosi e tutte le persone eccezionali come siete voi. Con affetto. Grazia Mattolini

Ho custodito gelosamente questo documento per anni poi stasera ho pensato che non c’era momento migliore per donarlo a tutta la tifoseria giallorossa poichè le parole di Grazia Mattolini sono indirizzate a tutti i tifosi del Catanzaro. Il mio Premio ideale va a Lei, alla sua immensa dignità di donna e di moglie, al suo amore per un uomo ed all’affetto per una terra ed un popolo ormai lontani. Un ultimo pensiero vorrei dedicarlo al Presidente Giuseppe Cosentino che con un gesto di estrema fierezza ha riscattato la memoria di Don Nicola e di una intera tifoseria. Agli organizzatori del Premio che dire… La storia dell’Unione Sportiva Catanzaro è una storia fatta di tantissime lacrime, fiumi di sudore e pochissimi sorrisi, ma se si vuole organizzare un Premio che abbia attinenza con la nostra storia non c’è bisogno di invitare C.T. della Nazionale o Palloni d’Oro. La nostra storia è fatta di uomini, magari piccoli o poco noti, ma che con le loro miserie e le loro nobiltà hanno reso unica questa avventura in cui un donna toscana accompagna il proprio uomo a compiere il suo dovere. E che nel momento di massimo dolore ritrova l’affetto di volti mai incontrati ed il calore di mani mai accarezzate. Arrivederci a presto, Grazia.
 

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Autore

Salvatore Ferragina

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