Intervistiamo

Abramo sulla sanità: subito il protocollo d’intesa Regione-università

Scritto da Redazione

“Il clima elettorale, a soli sette giorni dal voto, impedisce evidentemente una lettura serena ed utile delle vicende che riguardano la sanità catanzarese. Avrei potuto – se solo lo avessi voluto – ricordare che la previsione di un “Centro Cuore” nella città di Reggio Calabria è una scelta che appartiene totalmente al centrosinistra e, in particolare, all’allora presidente della Regione Agazio Loiero e all’assessore regionale di Rifondazione Comunista Michelangelo Tripodi. Lo testimonia anche il fatto che nell’ospedale di quella città restano inutilizzate apparecchiature che sono costate alla collettività ben 20 milioni di euro.

Ho voluto evitare che una materia così delicata come la sanità fosse elemento di disputa elettorale tra gli schieramenti. Registro che altrettanta sensibilità politica non c’è stata e che c’è chi sta tentando, a fini esclusivamente elettorali, di spacciare una posizione ferma e responsabile del sindaco come un arretramento rispetto alla difesa di Catanzaro, della sua Università e del suo sistema sanitario.

Sono costretto a ribadire ancora una volta i punti fermi della mia posizione, sperando che non vengano alimentate polemiche che potrebbero nuocere al grande lavoro che si sta sviluppando in questi giorni non solo per salvare definitivamente la Fondazione Campanella, ma soprattutto per costruire in prospettiva a Catanzaro il più grande polo medico-scientifico della Calabria, forte di circa 870 posti-letto, una dotazione notevole distribuita tra il nuovo ospedale di Germaneto (450 posti-letto), il policlinico universitario (300 pl) e il polo oncologico regionale (Campanella più Ciaccio, 120 pl).

La mia, come si può vedere, non è una posizione meramente difensiva, ma , al contrario, è una posizione d’avanguardia che porterà, ne sono sicuro, a straordinari risultati e alla realizzazione dell’ambizioso disegno di Catanzaro Città della salute e della Ricerca medico-scientifica.

Primo punto. Il mio no all’ipotesi dell’istituzione di una seconda facoltà di medicina in Calabria è netto e su questo non potrà esserci nessuna trattativa o mediazione. Non avrò esitazione a chiamare tutta la città alla mobilitazione se solo si aprisse un benché minimo spiraglio rispetto a questa possibilità che continuo a ritenere fantasiosa, folkloristica e priva di ogni logica.

Secondo punto. Il protocollo d’intesa tra Regione e Università “Magna Graecia”, fondamentale per il funzionamento e lo sviluppo della facoltà di medicina, va firmato al più presto, attraverso un’assunzione di responsabilità sia da parte dei commissari per l’attuazione del piano di rientro, sia da parte dell’Ateneo.

Terzo punto. Il salvataggio della Fondazione Campanella, ora realizzabile grazie all’efficacia della legge che ne ridefinisce lo status giuridico, deve passare attraverso un piano straordinario di rilancio della struttura che ne accentui il profilo di istituto di alta ricerca e cura, tale da inserirlo nel novero delle eccellenze sanitarie del Mezzogiorno. Ma v’è di più. Dall’integrazione tra Fondazione Campanella e Oncologia del Ciaccio deve nascere il Polo Oncologico Regionale forte di ben 150 posti-letto e che sarà l’unica realtà d’eccellenza in questo campo in tutta la Calabria.

Quarto punto. Catanzaro resterà il centro di eccellenza in campo cardiochirurgico, ospitando entrambe le cardiochirurgie previste per la Calabria, quella pubblica dell’Università Magna Graecia e quella privata del Sant’Anna Hospital. Se sarà attivata una sezione staccata a Reggio Calabria, questa dovrà essere necessariamente subordinata alla direzione scientifica e sanitaria del Policlinico Universitario di Catanzaro che resterà titolare dei relativi 20 posti-letto. Poiché ogni grande ospedale della Calabria dovrà avere in prospettiva un “Centro Cuore”, capace di affrontare in tempo le emergenze, la cardiochirurgia di Catanzaro avrà il coordinamento di tutte queste attività, aumentando il suo prestigio e la sua forza.

Quinto punto. Una volta definito il protocollo d’intesa Regione-Università, bisognerà rimodulare il numero dei posti-letto dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, recuperando un numero di posti-letto sufficiente, almeno 40, per garantire il perfetto funzionamento di tutti i reparti dell’ospedale pubblico catanzarese.

Sesto punto. Va realizzato il nuovo ospedale di Germaneto, utilizzando i consistenti finanziamenti esistenti e ancora pienamente utilizzabili, circa 120 milioni di euro, sveltendo al massimo le procedure che, per quanto mi risulta, potrebbero portare all’appalto già prima dell’estate. La città capoluogo, a fronte delle difficoltà strutturali del “Pugliese”, potrà così contare su una moderna e ambiziosa struttura ospedaliera con 450 posti-letto, a diretto contatto con il Policlinico Universitario.

Settimo punto. Parallelamente all’appalto del nuovo ospedale, bisogna pensare alla futura utilizzazione del “Pugliese” che potrebbe ospitare sia un pronto soccorso a servizio del centro cittadino, sia una grande Casa dello studente fornita di servizi, attrezzature per il tempo libero e la cultura.

Ritengo di avere chiarito definitivamente la mia idea sulla sanità e mi riprometto, non appena conclusa questa interminabile stagione elettorale, di sottoporre all’analisi del Consiglio Comunale l’intera problematica, nello spirito di collaborazione e di civile confronto che abbiamo inaugurato nella prima seduta dell’assemblea.”

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Redazione

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