La Striscia

Il Catanzaro sale sul ‘carro’ di Viareggio

Asfaltati i bianconeri Cuoghi con una doppietta di Fioretti al termine di una prestazione superba

Respira a pieni polmoni il Catanzaro di Cozza dopo la vittoria di ieri contro il Viareggio. La mini striscia di risultati utili consecutivi passa a 3 e il segnale che i giallorossi hanno dato al torneo sta tutto nei numeri. Raggiunge l’ottavo posto in graduatoria, esce dalla zona calda play out piazzandosi a metà classifica e soprattutto manda un segnale inequivocabile ai prossimi avversari: il Catanzaro adesso è un’altra squadra.

Prima di addentrarci nelle questioni tecniche e scrivere della partita è necessario fare un inciso sull’ambiente e sul pubblico. Onestamente ieri in termini di presenze ci aspettavamo di più. Lo meritava la società con il suo Presidente Cosentino e lo meritavano i ragazzi che stanno fornendo buone prestazioni e lottano per una salvezza che può essere una pietra miliare per il futuro. Per carità, tremila spettatori non sono pochi, specie di questi tempi con il calcio che nel suo complesso in Italia, fra Tv, tessere e spezzatini vive un’evidente emorragia di spettatori in tutti gli stadi. Noi sappiamo benissimo che Catanzaro può e deve dare di più. Ritornare su qualche errore di marketing (vedi prezzi salati) è inutile in questo momento topico della stagione, ma ragionare su come recuperare quella fetta di assenti che manca al “Ceravolo” deve essere a nostro avviso un altro obiettivo primario oltre alla tutela della categoria. Qualcosa bisognerà fare intervenendo in sinergia con le Istituzioni. Non ritenere il calcio volano per la città è il più grosso errore che può essere fatto.

Ieri abbiamo ascoltato il Presidente in conferenza stampa comunicare liete notizie in merito allo stadio. Non bisogna però adagiarsi, occorre tenere conto che il solo miglioramento della struttura (riapertura dei distinti in primis) ha i suoi tempi e quindi un intervento d’urto immediato ora è necessario. Qualche soluzione tampone possiamo anche indicarla. Alla società per esempio possiamo proporre di levare il costo del biglietto per gli under 12 e favorire l’ingresso gratuito alle donne, questo significherebbe riportare le famiglie allo stadio. Qualche altro espediente potrebbe essere ricercato per favorire i tifosi della Regione che spendono un capitale per raggiungere Catanzaro. Per quanto attiene invece all’altra sponda, che è il Comune, noi diciamo che non può e non deve rimanere indifferente. Oltre al supporto nel favorire la realizzazione dei lavori strutturali dell’impianto, suggeriamo qualche soluzione immediata e di facile realizzazione. Le corse AMC per raggiungere facilmente il “Ceravolo” la domenica. Ieri, sia prima sia dopo la partita abbiamo visto tanta gente infreddolita alle pensiline sperare in un autobus che passasse. Infine due righe sul pubblico di ieri. L’emigrazione dei tifosi in tribuna est per via della chiusura dei distinti ha allontanato una fetta di tifosi “caldi” che sono troppo distanti dalla “Capraro”.

Da qualche tempo il “Ceravolo” non è lo stadio cui eravamo abituati e forse per questo qualche mugugno si sente di più. Il Catanzaro ha bisogno anche di questi tifosi e nessuno può arrogarsi il diritto di dire “stacitivi ala casa”. Il consiglio che possiamo dare è quello di tornare a essere spontanei e non immedesimarsi in ruoli che non si addicono. I termini tecnici e i commenti “competenti” non sono da stadio, lasciamoli a quelli della Tv che sono pagati per questo. Per non ascoltarli in televisione, questi commenti, basta fare zapping o abbassare l’audio. Ma allo stadio (e qua torniamo al discorso del calore) serve che gli altri presenti li sovrastino alzando la voce, incitando, imprecando e sostenendo la squadra per 90 minuti.

E ora veniamo alla partita.

Il momento del ricordo di Carmelo Imbriani è toccante. La sua morte aveva colpito tutti in settimana e in quel minuto di silenzio nella mente dei presenti un pensiero è andato a lui e alla famiglia di Imbriani che, pur arrivato in una delle peggiori società della storia del Catanzaro, aveva lasciato un buon ricordo per la sua serietà e professionalità. Manca Fiore all’inizio ed è sostituito da Catacchini sulla fascia destra. L’ex teatino era uno di quei calciatori che in settimana come Fioretti e Russotto si era allenato di meno per qualche problema. Per il resto confermate le formazioni di Paganese e Andria con il previsto rientro di Russotto per Masini. Il modulo è il 3-5-2 mentre Cuoghi schiera i suoi con un 3-4-1-2 con l’obiettivo di giocarsi la partita.

Bastano pochi minuti al Catanzaro per conquistare la supremazia del campo. La squadra è corta, la difesa è alta e un pressing asfissiante costringe i bianconeri nella propria metà campo. E’ un assedio e le occasioni da goal per i giallorossi fioccano. Da destra, da sinistra e centralmente la difesa viareggina è tagliata a fette dalle accelerazioni di Russotto e dai tagli di Fioretti e da Benedetti che s’inserisce negli spazi venendo da dietro. Il dominio in mezzo al campo è assoluto e il centrocampo orchestrato da Ronaldo e con Castiglia sempre pronto a dare una mano ai compagni specie quando c’è da scaricare il pallone. I sincronismi fra i reparti sono perfetti. Quando il Viareggio tenta qualche sortita in avanti, deve ben presto arrendersi all’evidente strapotere di Conti, Bacchetti e di un Sirignano tornato “il muro”.

In soli 25 minuti la pratica Viareggio è archiviata e Fioretti per due volte trafigge Furlan. Il primo goal è l’emblema di tutto ciò che è stato il Catanzaro per più di un’ora di partita. Azione d’angolo, palla respinta dai difensori di Cuoghi e rilancio immediato in avanti con Squillace per Bacchetti. Russotto che s’inventa una delle sue tante magie viste ieri (a proposito, che giocatore!) e Fioretti implacabile sotto porta. Il fallo di rigore su Ronaldo ci fa invece tornare a 7 giorni prima e ci chiediamo: perché ad Andria non ci è stato concesso?

Nella ripresa il Catanzaro inizia come aveva finito il primo tempo, crea ancora due o tre occasioni prima che i viareggini con dei timidi tentativi tentino d’impensierire le aquile senza riuscirci. La partita è sotto controllo e nessuno dei tremila presenti ha paura che possa essere rimessa in gioco. Troppo forte il Catanzaro e se vogliamo trovare un appunto è solo quello del risultato; pochi i goal di differenza, almeno 5 ci stavano e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Adesso ci sarà l’ennesima sosta che obiettivamente ci annoia, ma saranno due settimane tranquille e utili per continuare a mettere insieme questo nuovo Catanzaro.

Calendario alla mano qualcuno è proiettato già alle prossime 4 partite che sembrano impossibili. Noi siamo invece solo proiettati alla prossima, poi fra due domeniche e alle successive 9 che verranno. Con 27 punti a disposizione tutto può accadere, in alto e in basso. Godiamoci questa sosta e risparmiamo ugole e passione per Nocera. Forza Giallorossi.

 Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

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