Il Rompicalcio

Altro giro, altro regalo

La giostra-Catanzaro riparte da Moccone. Tra volti noti, scambi di ruolo e la nuova coppia Pitino–Auteri
Signore e signori, in sella. Si riparte. Destinazione Moccone, sede del ritiro confermata, primo segnale di continuità. Non è l’unico. Passano gli anni, cambiano gli scenari e le denominazioni, s’intrecciano gestioni allegre ma il Catanzaro rimane. E riparte oggi da e per Moccone. Col morale sotto i tacchi per l’ennesimo play-off sciagurato. Con una tifoseria depressa e lacerata, pessimista e scoglionata. Quasi rassegnata. La salvezza dal fallimento non ha portato euforia. Dopo una settimana è stata già dilapidata quella esile speranza di cambiamento. Paradossalmente è subentrata la rabbia per quello che comincia a prefigurarsi come un puro e semplice (e ulteriore) sperpero di denaro pubblico, iniettato nelle vene di una SpA per evitarne la morte istantanea.
SCUSI SIGNOR SINDACO – Il Catanzaro è un patrimonio della città. Ok. Il Catanzaro è un potenziale volano economico per la nostra città. Ok. Il Sindaco decide uno stanziamento, un contributo, una sponsorizzazione perché eletto e chiamato a farlo per conto dei suoi cittadini/elettori. Ok. Però il Sindaco deve rendere conto delle sue azioni e dovrà renderne conto alle prossime elezioni. All’opinione pubblica che ha il dovere di controllare e alla città che ha il diritto di sapere. Deve capire e farci capire se l’investimento potrà essere virtuoso perché c’è fiducia in questa società. Oppure se sia una scommessa a fondo perduto, una colletta “salva-calcio”.
SCAMBI DI RUOLO – L’inizio non sembra dei migliori. I tre soci sono sempre lì. Si sono scambiati i posti e un pugno di azioni. Hanno incassato la fiducia e gli assegni del Comune, della Camera di Commercio e degli imprenditori. E sono di nuovo in sella. Sfruttando un minimo di credibilità in più rispetto agli altri, Aiello ha ricevuto il bastone del comando ma non le quote societarie sufficienti per custodirlo in esclusiva. Coi due terzi delle azioni, il duo Bove-Soluri continua ad essere maggioranza. Dietro alla serenità ritrovata e al rinnovato entusiasmo di Soluri (esaurito solo 20 giorni fa nel famoso comunicato di disimpegno), rimane una società che, oltre ad aver palesemente manifestato (e sbandierato pubblicamente) le proprie difficoltà economiche, sembra divisa. Lo dimostrano i due progetti tecnici alternativi. Per ora l’ha spuntata Aiello, il quale ha accettato questa situazione davvero curiosa. Perché se dovesse andar male il duo Pitino-Auteri, la responsabilità ricadrebbe inevitabilmente su di lui. Ma se il nuovo progetto tecnico portasse i risultati sperati, a chi andrebbero assegnati i meriti? All’amministratore unico o alla maggioranza della proprietà?
COPPIE VECCHIE E NUOVE – I primi passi mossi verso la stagione 2009-10 riguardano l’organigramma tecnico-gestionale. Lenti, in ritardo, ma coraggiosi. Per certi versi segnano una discontinuità (almeno questo) rispetto al passato. Archiviati Improta, Gigliotti, Provenza e Raione, le due figure forti sono Pitino e Auteri. Il primo rivestirà il doppio ruolo di DG e DS (con Ceravolo Jr. nella veste di consulente di mercato esterno). Nella speranza che i risultati siano migliori di quelli ottenuti negli ultimi anni. Una garanzia sembra, invece, il tecnico siciliano che ha scelto di non essere affiancato da un preparatore atletico. Avrà come collaboratori altri due volti noti della piazza catanzarese. Franco Cittadino torna a lavorare con la prima squadra, in veste di allenatore in seconda, dopo aver tappato voragini negli ultimi anni ad ogni esonero di un tecnico. Con scarsi risultati. Aloi, invece, sarà l’allenatore dei portieri dopo l’esperienza come allenatore della Berretti. Ruoli accorpati e promozione di dipendenti già sotto contratto. Scelte coraggiose o al risparmio? Solo il tempo lo dirà. Certo i progetti costruiti su contratti annuali non sembrano molto solidi né lungimiranti.
MACERIE TECNICHE – Nel frattempo, la squadra dello scorso anno è stata smantellata. Il ritiro inizia con 24 giocatori. Ma 7 di loro sono ragazzini delle giovanili, aggregati per fare numero; 3 (Bruno, Cardascio, Mancinelli) non rientrano nei piani di Auteri anche per motivi economici; 5 (De Franco, Gaglione, Sorrentino, Diarra e Parisi) hanno collezionato complessivamente nella scorsa stagione 13 presenze (spezzoni di gara o partite inutili). Restano gli altri 9 da cui ripartire. In bilico c’è Antonio Montella. La sua conferma rafforzerebbe l’asse Di Maio-Zaminga-Caputo, una delle poche certezze su cui costruire il nuovo Catanzaro. Sempre che non venga (s)venduto come successo per Tomi. Siamo drammaticamente al 22 luglio. Le altre sono in ritiro da 15 giorni perché tra poco più di due settimane inizia la stagione ufficiale con la prima di Coppa Italia. Il Catanzaro non ha annunciato neppure un acquisto e non ha ancora svolto un minuto di preparazione. Sembra il primo FC del dopo-Lodo. Domani, in compenso, verranno presentate le maglie (rosse, per favore) e, udite udite, il sito Internet. Una buona notizia, finalmente. Tranquilli, alla presentazione accanto alla società ci saranno anche le Istituzioni politiche ed economiche (Olivo, Ferro, Abramo). Si saranno accorti che un pezzo grosso di questo Catanzaro è loro? In bocca al lupo nuovo, vecchio, scalcinato, povero Catanzaro.

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento