CNC – Lettera aperta al premier PRODI

Illustrissimo Presidente,
il movimento civico “Catanzaro nel Cuore” Le porge un caloroso benvenuto nella nostra città, capoluogo  della regione Calabria.
La Sua visita risulta assai gradita perché, al di là della prestigiosa mostra sul grande statista democristiano Alcide De Gasperi che Lei oggi inaugura, ci dà occasione di evidenziare come la Sua presenza sia particolarmente significativa in quanto Catanzaro non ospitava un Presidente del Consiglio da molti anni; da troppi anni. Il nostro benvenuto, assieme a quello di tutti i nostri concittadini, è dunque sinceramente sentito proprio perché la Sua presenza fisica in mezzo alla comunità catanzarese esprime una vicendevole fiducia.
In questa giornata in cui Lei, quale Capo del Governo, è ospite della nostra città, noi non vorremmo perdere l’occasione di parteciparLe i nostri sentimenti, specialmente quelli che riguardano e ci legano in maniera insopprimibile alla nostra Catanzaro, e lo facciamo attraverso la presente lettera aperta per sottolineare, con franchezza, alcune situazioni. Con una premessa: pur rifiutando ogni atteggiamento vittimistico di autocommiserazione non possiamo nasconderLe la nostra insofferenza sulle continue mortificazioni subite dalla nostra città in relazione al suo ruolo direttivo regionale che, di fatto e da molti anni, viene sistematicamente colpito dai tanti “campanili”.
E’ per noi forte il desiderio di poter vivere in una società che abbia il senso dello Stato e che rispetti le regole, tutte le regole, troppe volte disattese. Ciò che chiediamo è, molto banalmente, la Normalità!
Invece in Calabria non avvertiamo quel senso di normalità, di responsabilità e di rispetto delle regole che sono i principi basilari di una sana democrazia: nell’incomprensibile ed allegra anestesia di tanti, noi denunciamo l’angoscia per la situazione che vive Catanzaro, unico capoluogo regionale d’Italia a subire sistematici attacchi nella sua dignità e nelle sue prerogative. Abbiamo contezza di almeno una ventina di  Uffici o Enti che – per leggi e regolamenti – dovrebbero essere ubicati nei capoluoghi di Regione ma che nel nostro “originalissimo” caso sono decentrati da Catanzaro verso altre sedi: è un fatto assolutamente unico nel panorama nazionale! Fà clamore soprattutto l’assenza della sede RAI nel capoluogo di regione.  Ed è anacronistico che – ancora oggi –  in Calabria esista un’inutile duplicazione burocratica per la quale Giunta e Consiglio Regionale sono allocati in due diverse città. Tutto questo è semplicemente inammissibile e si traduce in un ingiustificato ed elevato aggravio per la spesa pubblica. Infatti, considerata la posizione baricentrica di Catanzaro all’interno della Calabria, se tutti gli uffici e gli enti di pertinenza regionale fossero ivi ubicati – come Normalità imporrebbe – non solo si avrebbe una comoda ed efficace funzionalità a vantaggio di tutti i calabresi, ma le finanze dello Stato risparmierebbero un’enorme quantità di denaro pubblico.
Per non parlare della frammentazione amministrativa: anche in questo ambito battiamo ogni record per essere stati oggetto di una polverizzazione del territorio provinciale catanzarese che non ha pari, iniziata circa due secoli fa con una prima divisione, proseguita nel 1992 con altre due gemmazioni, attualmente tentata da ulteriori spinte secessionistiche locali.
Illustrissimo Presidente, converrà con noi che le regole possono essere disattese attraverso svariate forme esteriori. Pensi ad esempio a quanto accaduto meno di un anno fa quando, in extremis, con un blitz politico attuato attraverso un emendamento alla legge finanziaria del precedente Governo, la Direzione Regionale di un importante ufficio non fu portata a Catanzaro, sua sede naturale, disattendendo finanche quanto ribadito dal Consiglio di Stato.
Questa non può essere Normalità!
Come non ricordarLe poi le promesse trasformate in illusioni circa l’istituzione, in città, della Scuola di Polizia Penitenziaria o della Scuola Nazionale di Magistratura! E come non ricordarLe che il sogno di dotare Catanzaro di un porto si stia trasformando in un incubo!
Ma oggi, la Sua visita, ci obbliga a ricordarLe soprattutto la vicenda legata alla soppressione dell’Ospedale Militare, l’unico in Calabria, decisa dal precedente Governo: ricorderà che quella soppressione fu accompagnata da critiche perché la tanto decantata “razionalizzazione delle risorse” dell’allora ministro Martino non fu applicata in egual misura sul territorio nazionale, se è vero che nella sola Sicilia c’erano e rimangono attivi ben tre Ospedali Militari. Le diamo atto, caro Presidente, e lo abbiamo più volte messo in risalto pubblicamente attraverso i media locali, di averci dato più di una speranza in merito alla rivisitazione di quella scelta irrazionale attuata dal precedente Governo, che avvenne paradossalmente proprio all’indomani dell’omicidio Fortugno quando lo Stato avrebbe dovuto manifestare maggiori attenzioni per la Calabria. Sappiamo che il nostro governatore, Agazio Loiero, si è fatto portatore sensibile presso di Lei di questa legittima istanza al punto d’aver ricevuto  –  il 2 aprile scorso  –  un Suo pronto riscontro in cui scriveva testualmente di confidare “che si possa trovare presto una soluzione”. Pur nella consapevolezza di sapere che da aprile ad oggi sono intervenute questioni nuove ed importanti per il Governo Nazionale, adesso non possiamo però esimerci dal ribadirLe la richiesta di un Suo autorevole intervento riguardante la  vicenda dell’Ospedale Militare di Catanzaro che, se sarà ripristinato, non solo renderà un servizio alla nostra terra, ma in virtù della sua valenza extraregionale sarà lo stesso apparato statale a trarne beneficio in termini di funzionalità ed economicità. Ci faccia allora sapere concretamente quando sarà visibile quella soluzione che Lei  auspicava.
Come vede, Signor Presidente, quello che noi chiediamo non ha nulla a che fare con lo “straordinario”: chiediamo la Normalità ed il rispetto delle regole. Non vogliamo che Catanzaro sia ricoperta d’oro! Vogliamo semplicemente che Catanzaro non sia più maltrattata e possa essere allineata alle altre capitali regionali d’Italia, per poter esercitare il suo ruolo direttivo in condizioni di dignità e di funzioni simili a quelle degli altri capoluoghi di regione.
Se nei Suoi programmi di governo ha definito la Calabria come la “regione prediletta”, allora ci piace immaginare che il suo capoluogo possa essere  la Sua “città prediletta” di cui vorrà prenderne a cuore le sorti. L’Esecutivo da Lei presieduto potrebbe indicare una storica inversione di rotta facendosi promotore di uno speciale decreto per “Catanzaro Capoluogo” che preveda, fra l’altro, il rientro in sede del maltolto o di quanto mai assegnato, e consenta –  dall’alto –  di portare finalmente la Calabria alla Normalità, attraverso l’abbattimento di tutte le anomalie ed il rispetto di tutte le regole. Anche di quelle previste nell’attribuzione compiuta dello status di capoluogo.
Mentre La ringraziamo ancora per l’onore che concede alla comunità catanzarese d’averLa, oggi,  gradito  ospite,  siamo certi che condividerà il nostro sfogo e la nostra sete di giustizia e che non mancherà perciò di mostrarci importanti segnali di attenzione.

 Movimento Civico “CATANZARO NEL CUORE”

Autore

Redazione

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