TURISMO- Invito a MUSEANDO

MUSEANDO…

UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO ARTISTICO CATANZARESE

domenica 24 settembre

L’Assessorato al Turismo del comune di Catanzaro, le associazioni culturali Petrusinu Ogni Minestra, Cara Catanzaro e la cooperativa turistica AreaCultura invitano i catanzaresi e gli ospiti della città, a fare una passeggiata culturale alla scoperta del patrimonio artistico e museale della città capoluogo di regione. Catanzaro da sempre baluardo storico della Calabria, città dal passato ancora indecifrato, erede delle popolazioni italiche, magno greche, romane, bizantine, normanne ed aragonesi. Culla dell’arte della seta ed artefice dimenticata dell’unificazione italiana. Un viaggio alla scoperta dei nostri musei, del nostro patrimonio artistico e del nostro glorioso passato. Un modo per stare insieme un intera domenica, all’insegna della cultura ma anche della nostra buona cucina, per far crescere le nuove generazioni con l’amore verso la propria città. Un modo per riaprire lo scrigno della storia, alla riscoperta delle origini, ancora incerte, dell’antica Catanzaro.

PERCORSO GUIDATO:

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ORE 9:00 ACCOGLIENZA PIAZZA GARIBALDI (ADIACENTE COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI)

PARTENZA E VISITA GUIDATA

DALLE 9:30 ALLE 10:00 VISITA ALLA GIPSOTECA JERACE ED ALLA GALLERIA CEFALY (PALAZZO DELLA PROVINCIA)

ASSESSORATO AL TURISMO

DALLE 11:00 ALLE 11:45 VISITA AL MUSEO DIOCESANO E ARCHIVIO STORICO DIOCESANO

DALLE 12 ALLE 12:30 VISITA ALLA ROTELLA HOUSE

DALLE 12:45 ALLE 13:15 VISITA AL MUSEO PROVINCIALE

VISITE POMERIDIANE:

ORE 18:00 ACCOGLIENZA: PIAZZA GARIBALDI (ADIACENTE COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI)

VISITA GUIDATA AI QUARTIERI MEDIEVALI DELLA CITTA’: CASE ARSE, SANT’ANGELO E PIANICELLO

ALLE 20:00 CONCLUSIONE MANIFESTAZIONE

I MUSEI VISITATI:

GIPSOTECA JERACE:

La gipsoteca è ospitata nel palazzo della Provincia e riunisce trenta opere in gesso e alcune in marmo realizzate dallo scultore Francesco Jerace (1857-1937) e donate all’Amministrazione Provinciale da una delle figlie. Le opere testimoniano il percorso creativo dell’artista calabrese che ebbe importanti committenze in Italia e all’estero.

Informazioni: Palazzo della Provincia, p.zza Rossi, 5 – Catanzaro Tel. 0961/84334 Aperto 8-14 da lunedì a venerdì, 8-14 e 15-18.30 martedì – chiuso sabato e domenica ingresso gratuito

MUSEO DIOCESANO:

Costituito nel 1997 e ospitato nel Palazzo Vescovile, il museo raccoglie ostensori, calici, pianete, candelabri, paramenti sacri, dipinti, sculture lignee e opere marmoree databili a partire dal XVIII secolo e provenienti da alcune chiese del territorio catanzarese. Parte di questo materiale apparteneva al tesoro della Cattedrale e all’Arcidiocesi di Catanzaro. Tra i dipinti, in gran parte opera di artisti meridionali, si segnalano La Pentecoste di Domenico Leto (XVIII sec.), una Madonna col Bambino (XVIII sec.), l’Incoronazione della Vergine nella Gloria dei Santi di Biagio di Vico (XVIII sec.), San Nicola Vescovo di Mattia Preti (1613-1699) e una Madonna delle Grazie (XVIII sec.). Tra i paramenti sacri: un Piviale rosso a lamina d’oro del Settecento, di manifattura catanzarese.Tra gli argenti: un Ostensorio (1782), una Croce Professionale (XVIII sec.), un Baldacchino del Santissimo (1856).

Informazioni:

Via Arcivescovado, 1 – tel. 0961721339 orario: aperto tutti i giorni (orari da definire) – visite effettuabili su appuntamento

MUSEO DELLA MEMORIA – ROTELLA HOUSE:

Lo spazio museale, chiamato Casa della memoria da Pierre Restany, raccoglie un nucleo di opere recenti e alcune degli anni ‘50 e ‘60, 250 volumi sui più grandi artisti della Pop art e del Neorealismo, foto e ricordi dell’intensa vita di Mimmo Rotella.

L’iniziativa è stata coordinata dal Direttore della Fondazione Mimmo Rotella Piero Mascitti ed interamente finanziata dalla Fondazione stessa.

Informazioni:

Tel.0961.745868 E-mail: proprietà privata Aperto 10.00-13.00 tutti i giorni La casa è la dimora materna del maestro del décollage Mimmo Rotella.

MUSEO PROVINCIALE:

Il museo, istituito nel 1879, conserva un ricco medagliere che comprende circa 8000 esemplari. Formatasi già nel periodo precedente il 1879 la collezione di monete è stata costantemente arricchita negli anni successivi, raggiungendo la composizione che ancora oggi è possibile osservare. Particolarmente interessanti risultano le monete di età greca, rappresentate in maniera ottimale per tutte le regioni dell’Italia antica e della Sicilia.

Per l’età romana, sono raccolte monete di età repubblicana e di età imperiale, di bronzo e di argento. Notevole anche la raccolta di monete bizantina, che propone, secondo un criterio di selettività tipico dell’epoca in cui si è formata, una scelta di esemplari che rappresentano, quanto più possibile, tutte le epoche, tutti i nominali e tutte le autorità emittenti . Il nucleo di monete di età normanna e sveva, peraltro già presente nella fase iniziale, è stato incrementato in maniera sostanziale nel secolo scorso e testimonia la formazione locale, con un insieme di esemplari che trovano un confronto nei dati finora editi sulla circolazione monetaria in Calabria nel periodo in questione. Molto ricca è anche la raccolta di materiale preistorico e protostorico, formatasi in parte grazie all’acquisizione di collezioni private costituitesi alla fine del XIX secolo con materiali rinvenuti nella zona, in parte grazie a scavi e rinvenimenti del secolo scorso. Sono presenti materiali archeologici provenienti dalle zone di Crichi, Tiriolo, Petelia. Il territorio di Crichi è rappresentato da una collezione di materiale dell’età del Ferro (IX – VIII secolo a.C.), proveniente soprattutto da tombe (oggetti di ornamento femminile: bracciali, fermatrecce, fibule; ami: punte di lancia etc). Di particolare importanza, per la rarità del ritrovamento, è l’elmo di bronzo rinvenuto a Tiriolo, databile negli ultimi decenni del IV secolo a.C. Da Petelia, centro lucano – brettio che ha avuto un particolare periodo di floridezza in età imperiale romana, proviene un gruppo di frammenti bronzei. Di particolare bellezza è, infine, un’incisione su lamina d’oro raffigurante l’Adorazione dei Magi, considerato un vero capolavoro dell’arte bizantina.

ALTRI MUSEI NON VISITATI NEL TOUR:

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MUSEO DELLE CARROZZE

Una delle mete piu’ frequentate di Catanzaro, unica nel suo genere in tutta l’Italia del Sud.Da Catanzaro di va verso Siano e da li’, seguendo la segnaletica, si prende la strada sterrata sulla destra.Qualche centinaio di metri e si entra nella proprieta’ del barone De Paula, appassionato da sempre di cavalli e carrozze. Qui, in un ampio edificio in stile medioevale, e’ ospitata la collezione di ventuno carrozze d’epoca perfettamente restaurate, quasi tutte inglesi. Un posto di rilievo hanno quelle della famiglia Volpicelli, ma il pezzo forte e’ il calesse di Rossella O’Hara, usato nel film «Via col vento».

Situato all’interno di una azienda agricola, il museo raccoglie 25 carrozze d’epoca di proprietà del barone De Paola. Tra queste, si segnalano una cabriolet a capote mobile, un carro da parata del ‘600 e la famosa carrozza di fine ‘800, utilizzata nel film Via col vento. Sono esposti inoltre attrezzi della civiltà contadina e un pianoforte in radica d’ulivo della fine dell’800.

Informazioni: Catanzaro fraz. Siano, contrada Monte MusofaloTel. 0961/469546 aperto 8.30-12 e 15.30-18 – chiuso sabato e domenica Ingresso gratuito

MUSEO ARCHEOLOGIOCO SCOLACIUM:

Notizie storiche

Nell’esproprio del terreno, concretizzatosi nel 1982, lo Stato ha acquisito anche i due grandi fabbricati ivi contenuti: la prima residenza Mazza (un casino rustico dell’Ottocento, organizzato su un cortile interno, con l’annesso frantoio) e la più recente villa, ultima residenza del vecchio proprietario, il barone Gregorio Mazza. Da allora si è proceduto a lavori di ripristino dei locali per le nuove funzioni, conclusi nel 1996: uffici, magazzini e laboratori; è stato conservato, come importante documento di archeologia industriale, L’originario frantoio elettrico (il primo della Calabria), mentre l’intera villa Mazza è stata ripensata come Antiquarium, con un percorso di visita che partirà dal primo piano per poi concludersi al pian terreno, verso l’uscita.

Contenuti

L’antiquarium, ancora in fase di allestimento, è ospitato all’interno di Villa Mazza e comprende diversi materiali provenienti dagli scavi della città greca Skylletion, decaduta intorno al II sec. a.C., e dalla colonia romana Minervia Scolacium, fondata dai romani sul sito della città greca. Tra i reperti: anfore e ceramiche da mensa e da cucina del II- VI secolo d. C., frammenti di decorazione architettonica, capitelli, colonne, antefisse, epigrafi e sculture provenienti dal teatro, tra queste ultime, due statue di togati e tre teste-ritratto del I secolo d. C.Da segnalare il grande ciclo statuario proveniente dal Foro: cinque statue di togati e cinque ritratti del I secolo d. C., tra cui sono stati identificati quelli di Germanico, della figlia Agrippina Minore e della moglie Agrippina Maggiore , e una statua del II secolo d. C. raffigurante un’imperatrice nelle vesti di Demetra/Cerere.Attualmente si può visitare il parco archeologico, anche questo fase di sistemazione, che comprende il Foro, il Teatro Romano, realizzato in due fasi diverse, nel I e nel II sec. d.C. e la Basilica medievale di S. Maria della Roccella, edificata sui resti dell’antica città e costruita in diverse fasi a partire dal XII secolo

MUSEO RISORGIMENTALE:

Unico nell’Italia del Sud, sito nei locali concessi dal Distretto Militare Regionale.Nel museo sono custoditi cimeli appartenenti ai gloriosi caduti: uniformi, buffetterie ed armi dell’epoca garibaldina e delle guerre d’Africa e di Spagna.

Distretto militare regionale, via Pascali 40/a tel. 0961/

orario: 9,30-11,30 Martedi’ e Mercoledi’.altri giorni a richiesta.

MUSEO DELLA SETA:

Il museo, allestito e curato dalla sezione Fidapa (Federazione Italiana Donne Arte Professioni Affari) di Catanzaro, è stato inaugurato il 29 settembre del 1999 ed è ospitato presso la Scuola Media “G. Mazzini”.Raccoglie attrezzature e documenti testimonianza dell’antica attività serica che, tra il XIV e il XVII secolo, rese celebre Catanzaro. L’esposizione comprende alcuni telai, uno dei quali appartenente ad un’antica famiglia catanzarese ed acquistato dal Comune e altri due che sono stati utilizzati dall’Istituto Professionale “B. Chimirri”, nella sezione tessitura fino agli anni ‘60, e concessi alla Fidapa dall’Amministrazione Provinciale. Inoltre tra le numerose attrezzature esposte, necessarie per la lavorazione della seta (pettini, aspi, spolinatrici, una cantra da 300 rocche), segnaliamo una bucatrice che serviva per eseguire sui cartoni i disegni da trasferire sul damasco; alcune lettere autentiche che testimoniano l’attività commerciale della città nel campo della seta e dei velluti e copie di antichi documenti e descrizioni delle varie fasi della lavorazione.

MUSEO “GATTI” A COPANELLO DI STALETTI’

Autore

Redazione

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