FIGC- ROSSI LASCIA, IN POLE GAMBERALE

Lui non vuole dimettersi, ma se non lo fara’ la giunta lo mandera’ a casa e comunque da domani Guido Rossi sara’ l’ex commissario della Figc. Dopo quattro mesi e’ al capolinea la missione del professore milanese chiamato a risanare il pallone travolto dallo scandalo di calciopoli: la nomina alla presidenza di Telecom ha rotto gli equilibri che fino ad oggi, nonostante la pioggia di critiche, avevano tenuto in piedi il lavoro intrapreso il 16 maggio con la benedizione dello sport italiano. E sara’ proprio quello a dire che la Figc deve passare di mano.
Lo ha gia’ fatto alla vigilia dell’atteso appuntamento in giunta, il presidente del Coni, Gianni Petrucci che stasera ha incontrato Rossi e il suo vice, Vito Gamberale. Una visita che ha il sapore del passaggio di testimone, anche se tutto verra’ deciso domani. Quaranta minuti nella stanza del presidente per il primo faccia a faccia dopo la sorpresa della nomina a Telecom: un incontro cordiale, in cui Petrucci ha espresso in maniera chiara i motivi per cui non e’ possibile lavorare sull’ipotesi di lasciare Rossi commissario della federcalcio. Ma vuole continuare nel solco del lavoro fatto dal professore: Gamberale sarebbe la prima scelta, ovviamente, di fronte alla quale anche il battagliero giurista sarebbe pronto a farsi da parte.
Certo lui resta convinto che non c’e’ alcuna incompatibilita’ tra la gestione della federazione e il nuovo ruolo a capo dell’azienda leader delle telecomunicazioni: il suo testamento ‘sportivo’ e’ racchiuso nelle pagine della relazionene con cui si congedera’ dal calcio, quelle con cui passa in rassegna i mali trovati in un mondo a lui sconosciuto, il lavoro fatto in questi mesi di emergenza e il progetto di riforma a cui si doveva mettere mano nella cosiddetta fase 2 del commissariamento. Rossi vorrebbe tentare ancora di convincere tutti che il progetto del suo staff e’ valido e puo’ proseguire: impossibile, se non altro con lui alla guida. Anche il ministro Giovanna Melandri ha salutato il commissario: ringraziamenti per quanto fatto e l’invocazione alla continuita’, perche’ tornare indietro ora sarebbe troppo grave. ‘Sono grata al professore per l’impegno e il lavoro svolto finora – ha detto il ministro – adesso e’ importante riscrivere le regole facendo concludere questo percorso e non tornare indietro’. Parole che suonano come un commiato, a cui si era associato anche lo stesso Petrucci: ‘Il processo di riforma andra’ avanti e si rafforzera’.
Il motto del professore pero’ e’ ‘avanti tutti, o tutti via’, e per tutti si intende il gruppo dei fedelissimi: Rossi a Petrucci ha spiegato come intende portare avanti nei contenuti ma anche nei tempi il suo mandato. Il via libera della giunta per qualcuno dei ‘suoi’, gli farebbe fare un passo indietro senza sbattere la porta. Di certo non arrivera’ a farsi sfiduciare: lui vorrebbe il suo braccio destro, l’avvocato Paolo Nicoletti come erede esecutivo della sua missione. Pare infatti che con una delibera dei giorni scorsi lo abbia nominato coordinatore dei vicecommissari: una decisione pero’ che necessita della ratifica della giunta. Il nome del giovane avvocato di Milano, pupillo del giurista dell’antitrust, pero’ non verra’ preso in considerazione dalla giunta: a Rossi potrebbe andare bene se si convergesse su quello di Gamberale, l’ex manager di Autostrade entrato in Figc proprio per riscrivere le norme. E proprio l’ingegnere, che oggi ha fatto la sua prima uscita da uomo di sport in occasione della visita della delegazione Uefa per la candidatura italiana a Euro 2012, sembra raccogliere i consensi, soprattutto politici.
Difficile a questo punto ipotizzare lo scontro, il braccio di ferro tra Rossi e il mondo dello sport, perche’ cosi’ non ci sarebbe soluzione all’insegna della continuita’. ‘L’idea di fare a meno del professore e’ una follia – continuano a dire a Via Allegri – ci si fara’ tutti da parte se non ci sono le condizioni’. Poche ore prima di sciogliere il nodo: la certezza e’ che Rossi lascera’, meglio sara’ costretto a lasciare. Se vincera’ la continuita’, invocata anche dal governo, la scelta ricadra’ su Gamberale. ‘La vita delle istituzioni e’ una staffetta, non bisogna mai legare i nomi alle istituzioni’ l’unica battuta dell’ingegnere. Se non si trovano soluzioni ‘interne’ al gruppo commissariale se ne cercheranno altre (le leghe incontrate oggi da Petrucci vorrebbero qualcuno che si intende di pallone): magari intanto una tampone, con Petrucci commissario lampo, in attesa che si trovi il nome giusto per chiudere la fase commissariale. Il numero uno del Coni non vorrebbe, ma un vuoto di potere sarebbe davvero inconcepibile. (Ansa)

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento