REGIONE CALABRIA- Un partito, un assessore per sbloccare la crisi?

Potrebbe sbloccarsi la crisi alla Regione Calabria, nonostante quello che e’ ormai un muro contro muro tra il presidente Agazio Loiero e tutti i partiti della coalizione di centrosinistra. Le riunioni “romane” avviate ieri rispettivamente da Margherita, Democratici di sinistra e Rifondazione comunista, e la posizione assunta localmente dall’Udeur, sembrano poter trovare un fragile e delicato punto di equilibrio. Ds e Margherita chiedono all’unisono una giunta snella e una accelerazione sulla individuazione e sul perseguimento di nuovi obiettivi programmatici: una giunta che dovrebbe essere di “alto profilo”. Una svolta radicale e’ stata richiesta anche da Rifondazione comunista, che e’ disponibile a restare nella giunta e nella maggioranza, ma allo stesso tempo, manda qualche di preoccupazione sulla “questione morale”. L’intesa potrebbe essere raggiunta su un esecutivo composto, oltre che da Loiero, da un rappresentante di ognuno dei nove partiti di maggioranza (escluso naturalmente il Partito Democratico meridionale, gia’ rappresentato dal presidente). L’ipotesi prevede anche la nomina di un solo assessore “esterno” ai partiti, scelto dal presidente, d’intesa con la maggioranza.
Una personalita’ che secondo le indicazioni dei partiti (e in particolare della Margherita) dovrebbe occuparsi di programmazione economica e gestione dei fondi comunitari.
La partita dovrebbe chiudersi quindi con la permanenza di Loiero al posto di comando e la contemporanea uscita di Beniamino Donnici e Mario Pirillo, i due assessori che hanno ingrossato le fila della pattuglia del Pdm in giunta (il primo proveniente da Italia dei valori, il secondo dalla Margherita). Un presidente che vedrebbe quindi l’esclusione dei “suoi” assessori e sostanzialmente ridimensionato dal punto di vista politico. Una giunta che lascerebbe fuori anche due degli assessori piu’ in vista, come l’assessore alla Cultura, il socialista Sandro Principe, la cui candidatura alle ultime regionali era stata sollecitata da Massimo D’Alema, e come la diessina, ex magistrato, Doris Lo Moro, che guida il delicato e strategico assessorato alla Sanita’. L’Udc, per voce del segretario regionale Francesco Talarico, ha smentito l’ipotesi di qualsiasi coinvolgimento nelle cosiddette “grandi intese”. Ma l’Udc si e’ espressa anche contro l’ipotesi di scioglimento del consiglio, richiesto a piu’ voci (Angela Napoli e Maurizio Gasparri) da Alleanza nazionale. Da piu’ parti si conviene che una Regione che nei prossimi mesi dovra’ andare a programmare l’utilizzo di otto miliardi di euro del Quadro comunitario di sostegno 2007-2013, non puo’ ritrovarsi senza guida politica. Ma anche l’ipotesi di una regione con una guida debole e divisa non e’ certamente una delle migliori prospettive. Domani Margherita e Ds comunicheranno ufficialmente la loro posizione al Presidente della Regione. Loiero ha confermato per venerdi’ la riunione della cabina di regia e per sabato una conferenza stampa. La patata bollente ora passa proprio al “governatore” Loiero, che dovra’ decidere se accettare le proposte dei partiti o dare una svolta diversa, ed eventualmente traumatica, al corso della legislatura. (Il Velino)

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Redazione

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