CONFINDUSTRIA – SU LAVORI RIQUALIFICAZIONE URBANA

(ASCA) – Catanzaro, 7 set – ”I lavori che interessano il tratto tra la Basilica dell’Immacolata e la Prefettura di Catanzaro, nonpuo’ essere avanzata alcuna censura nei confronti delle imprese appaltatrici, le quali non hanno fatto altro che eseguire i lavori e svolgere la propria attivita’ nel pieno rispetto del lacunoso progetto iniziale e delle successive direttive impartite, in corso di esecuzione, dai tecnici dell’Ente appaltante, assecondando, sempre e comunque, le volonta’ della direzione tecnica, non potendo del resto, comportarsi diversamente per non incorrere in responsabilita’. In particolare, sottolinea il Presidente della Sezione Edile – Ance Catanzaro- Raffaele Cerminara, l’andamento irregolare e tortuoso del tratto in oggetto, che comporta, in effetti, un’asimmetria dell’asse della strada, e’ dovuto ad una discutibile, ma precisa scelta dei tecnici del Comune e le cui motivazioni sono ignorate dalle imprese esecutrici, che, ribadiamo, non hanno fatto altro che attuare precise disposizioni”.

”Continuiamo ad assistere, purtroppo, ribadisce Cerminara, ai soliti rimbalzi di responsabilita’ fra politici, amministratori e tecnici, alle solite sterili polemiche con l’amara conclusione di determinare una totale
invivibilita’ della citta”’.

”Invitiamo, pertanto, evidenzia il Direttore di Confindustria, Dario Lamanna, a ricercare le eventuali
responsabilita’ nei confronti di chi, senza lungimiranza, nonostante le nostre sollecitazioni, ha predisposto quel progetto, quel capitolato, quel cronoprogramma, senza tenere in alcun conto l’importanza e la mole di questi lavori e le ripercussioni che, quest’ imponente opera, avra’ nei confronti del territorio e dell’intera collettivita’. In tutte le realta’ civili, infatti, continua Lamanna, allorquando si tratta di lavori per i quali e’ necessaria una celerita’ nell’esecuzione onde evitare il ”blocco” della citta’ e la paralisi delle attivita’ economiche, si prevedono misure straordinarie in termini di turni di lavoro (pomeridiani , serali, notturni) e di organizzazione di mobilita’ alternativa. Si ritiene, per quanto sopra, non piu’ tollerabile che le mancanze e le incapacita’ politico-amministrative e tecniche, vengano fatte passare, agli occhi dell’opinione pubblica, come negligenze e colpe delle imprese”.

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Redazione

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