Si ricomincia

Da Monopoli ad Andria per la rinascita giallorossa

Si ricomincia con una vecchia “conoscenza”: Macalli.

Sembravano ricordi cancellati, sembrava di non dover avere a che fare più con il simpatico campano e invece eccolo di nuovo all’arrembaggio. Nessuna proroga per i “lodisti” o per i ripescati, contravvenendo così ad una consuetudo che permise anche al Napoli (in C1) e al Torino (in B) di ritardare nel primo caso di tre, nel secondo caso di due giornate l’inizio del campionato. Assistendo a questo inatteso prologo, bisogna rendersi conto che non sarà una passeggiata questa C2, anche per tutto quello che sta dietro e che speriamo si sia almeno “moderato”, vista la presunta (lo vedremo…) pulizia che si è fatta negli alti quartieri del calcio nazionale culminata con una sorta di “restaurazione” finale.

 

Si iniziano le danze in quel di Monopoli, piazza galvanizzata dal ripescaggio e che definire “calda” risulterebbe un falso. E’ bollente, così come sono bollenti le altre realtà della quarta serie, spinte dalla massima motivazione e avide di proporsi all’attenzione dei mezzi di comunicazione nazionali.

Il Catanzaro (anche se F.C.), è inutile ribadirlo, la squadra più blasonata che tutti aspetteranno con il classico coltello tra i denti. Fare una retromarcia temporale è cosa assai dolorosa, ma altrettanto necessaria se non si vuole languire nell’inferno. Si, perché la C2 è un inferno molto ben conosciuto da tutti noi e male si percepiscono le vocine pacate di chi vorrebbe fare intendere che in fondo il Catanzaro (sempre F.C., ricordiamolo) riparte dal mondo dei professionisti.

 

C’è una fame di vittoria e di rivincita che fa paura. L’importante sarà canalizzare bene questa energia e, soprattutto infonderla negli addetti ai lavori che saranno costretti a superarsi per raggiungere nel brevissimo periodo la migliore forma. Il tecnico Domenicali ha parlato di dodici rinforzi necessari per disputare un campionato all’altezza delle aspettative. Il Direttore Longo è all’opera per tentare di accontentarlo, ma il tempo stringe e le parole si dovranno al più presto trasformare in contratti. Le altre compagini sono dotate di un organico già ampiamente testato e in molti casi rinforzato da elementi di esperienza e soprattutto di categoria. Dal Benevento al Melfi, dai cugini del Rende e della Vigor Lamezia alle ripescate Monopoli e Vibonese. Non bisogna dimenticare il Potenza, realtà quest’ultima da troppo tempo in attesa dell’occasione giusta  per arrivare alla tanto sospirata C1. Alla sesta e alla settima giornata arrivano i derby, il primo in casa con il Rende e il secondo in trasferta in quel di Lamezia. Per assistere al derby con la Vibonese bisognerà attendere al 12 novembre (undicesima). L’ultima gara di campionato (13 maggio 2007) ad Andria, dove il Catanzaro (U.S.), nell’ultimo campionato di C2 disputato, vinse grazie ad un gol (proprio sotto la curva occupata dagli UC) di Falco incorniciato da una giornata piovosissima.

 

E si, scusate chi scrive per il ricordo, ma è stato opportuno rispolverarlo dai neuroni quiescenti che avevano sperato di dover rimembrare certe cose, solo per compiacersi di un presente migliore. E invece, ecco di nuovo la maledetta “218”…

 
La grandezza di un popolo si vede nel momento delle tragedie (nel nostro caso si tratta di un’ecatombe sportiva). I Giapponesi, dopo la bomba sganciata dal B…12 di Paul Tibbets, costruirono sul 6 agosto del 1945 la propria rinascita. Il 10 luglio 2006 (non scordiamo mai questa data), per la tifoseria catanzarese deve essere l’occasione per una rinnovata volontà di crescita comune e di giuste pretese da se stessi e da coloro che hanno promesso. La bomba a Catanzaro, paradossalmente l’hanno sganciata coloro che avevano parlato dei fatidici “cinque anni” e di un Progetto … malamente attuato. Speriamo che questi siano i “cinque anni” giusti! Per crescere veramente del passato non si deve rammentare soltanto quello più remoto, ricco di sorrisi e di successi, ma soprattutto quello recentissimo.
 
A tal proposito non si può non citare il TG Giallorosso (bentornato!) di Vittore Ferrara che con la solita magistrale regia ha dipinto il presente, rimarcando il recente passato. Dai volti ubriachi di gioia di Ascoli, all’attuale sconforto (pregno di speranze nuove) vestito di vecchi vessilli mai abbandonati e che sperano di essere al più presto riutilizzati.
Non bisogna dimenticare mai soprattutto le cose negative che ci hanno condotto in C2, per non ripercorrerne gli infausti passi in futuro. Alta la guardia.
 
Il via a questa nuova avventura, in riva all’Adriatico in quel di Monopoli il 3 di settembre o dieci giorni dopo, poco importa. L’importante sarà rendersi conto e non scordare mai di essere il Catanzaro.
 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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