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IL CATANZARO 1929 HA POCHE ORE DI VITA!

L’editoriale di Francesco Ceniti

Stiamo morendo. Dopo mesi di parole inutili tra poco resterà spazio solo per le lacrime. Una morte annunciata da mesi che ha parecchi padri. Per noi non sarà una consolazione, ma abbiamo un ultimo desiderio: se il Catanzaro dovesse fallire, presenteremo un esposto alla Procura perché scavi in fondo nel bilancio giallorosso. I molti colpevoli morali non sono perseguibili dalla legge (purtroppo), quelli che hanno amministrato malissimo la società, però, dovranno rispondere alla tifoseria giallorossa e soprattutto ai magistrati. Siamo curiosi di capire se anche in quest’ultima sede troveranno giustificazioni concrete per evitare eventuali avvisi di garanzia o altri provvedimenti più restrittivi. Non spetta a noi anticipare sentenze. Aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso così finalmente capiremo come è stato possibile accumulare un passivo vicino ai 7 milioni di euro in pochi mesi. Consulenze, viaggi e altre voci di bilancio: tutto sarà passato al setaccio. Una squadra capace di “conquistare” 28 punti sul campo costata come il Real Madrid.
Vergogna, vergogna, vergogna. Voi e chi ha consentito questo scempio: mai una contestazione degna di nota, mai una resa dei conti, mai un chiarimento sulla gestione. I signori della Sinergica hanno avuto una carta bianca a sette veli lunga da Catanzaro a Milano: hanno pensato bene di usarla e sappiamo bene in che modo. In quel posto adesso lo sta prendendo il tifoso, quello vero che non ha padroni e convenienze. Quello capace di farsi 1500 chilometri soltanto per l’orgoglio di vedere 11 signori in giallorosso correre su un prato verde. “Noi siamo il Catanzaro”, cantano. Purtroppo non è così. Loro sono il Catanzaro. Lo stanno facendo fallire. Poche ore ancora e tutto sarà finito.
C’è pochissimo margine di trattativa. Stiamo perdendo 2-0 a 5 minuti dalla fine. Serve almeno un pareggio. Negli stadi spesso per provocare gli avversari si intona: “dove sono gli ultrà?”. Noi provochiamo: dov’è il sindaco Olivo? Come può permettersi un primo cittadino eletto da pochi giorni una macchia indelebile come il fallimento del Catanzaro? Dov’è il presidente della Regione? Il signor Loiero tanto prodigo per salvare la Reggina (trovati in 24 ore 4 milioni di euro tramite una banca)  sembra fregarsene della sua squadra, quella che lo ha fatto riempire d’orgoglio quando era ragazzo? E dove sono gli imprenditori che con i soldi dei catanzaresi si sono arricchiti? Non vogliamo avvoltoi pronti a subentrare con il Lodo Petrucci, ma tifosi che aiutino la squadra adesso?
In mezzo a tanto marciume un ringraziamento a Nino Princi: bistrattato, contestato da gente in malafede e telecomandata, è l’unico, “il reggino”, che sta tentando di salvare l’Us Catanzaro 1929. Ci vuole più di un miracolo, ma se dovesse compierlo avrà la stessa importanza della prima promozione in A. Forza, Nino fai diventare il pianto del popolo giallorosso in lacrime di gioia. Non ci meritiamo questa brutta fine.           

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Redazione

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