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UNA VERGOGNA CONTINUA. NEL NOME DEL CATANZARO

L’editoriale di Francesco Ceniti

Ogni limite ha una pazienza. Scegliamo di citare Totò perché le vicende societarie del Catanzaro sono una comica. Peccato, però, che qui di artefatto ci sia solo la presunta competenza dei dirigenti che hanno con prosopopea e incredibile superficialità trattato la “creatura” giallorossa, che ha 77 anni di vita e in questo momento non gode di buona salute. Diciamolo pure senza giri di parole: è in coma.
Ora, almeno in questa fase delicatissima ci aspetteremmo un minimo di decenza. E invece, nulla di tutto questo. L’ultima farsa è andata in scena oggi pomeriggio (martedì) in tv. Ed è una fortuna, perché almeno le parole (al vento) sono state registrate. Caro presidente-traghettatore Cavallaro, le sembra credibile il suo discorso? Ma davvero pensa che i tifosi del Catanzaro abbiano tutti l’anello al naso oppure siano in qualche modo obnubilati dopo due anni di vuoto assoluto? Ci faccia capire meglio: in italiano (e soprattutto per la legge italiana) un bilancio è a posto quando non presenta buchi e non “perché è trasparente”. Una scena patetica, come il tentativo goffo di addebitare la “colpa” di questo scempio alla passata gestione. Peccato che il bilancio al giugno 2005 era in attivo e il Catanzaro si presentò in ritiro con 9 (ripeto 9) giocatori a libro paga. Tutti gli altri contratti erano stati rescissi con mesi di anticipo per evitare collassi economici.
Comunque sia, ci siamo scocciati (per non essere volgari) di mettere in evidenza la dissennata gestione di Parente e Poggi, semmai sono altri che hanno virato nelle ultime settimane dopo che per mesi (nonostante le nostre continue e reiterate sollecitazioni) con uno squallido silenzio-assenso hanno avallato la peggiore pagina della storia sportiva catanzarese. Caro Cavallaro, non perda tempo in altre trasmissioni a discutere (sic!) del nuovo stadio che potrebbe accogliere le prossime gare di Santacroce o Kennedy. Lei ha un solo compito da portare a termine: “obbligare” la nostra cara (in senso economico, visto quanto c’è costata) maggioranza ad abbattere il più possibile il debito da loro creato (poi con calma ci spiegheranno come è stato possibile questo “miracolo”, vorremmo avere euro dopo euro la lista dei soldi spesi per accumulare la voragine in bilancio e sapere dove sono finiti i soldi incassati da Lega, abbonamenti, cessioni e spettatori paganti) per poi indicargli l’uscita di servizio della società. Infine, trovare qualche pazzo innamorato che metta di tasca sua il resto della somma, permettendo nuovi compleanni alla “creatura” giallorossa di 77 anni. Il resto sono chiacchiere inutili, come quelle che continua a fare il tifoso “Mirante”: la smettesse di andare in giro a fare solo confusione. Si prenda 20 giorni di ferie e magari si vada a rileggere le sue dichiarazioni illuminate dello scorso settembre quando con Poggi e Parente aveva “comprato il Catanzaro”.

Questo lo sfogo, ora le notizie. Dopo due anni da ultimi in classifica, se mai parteciperemo a un nuovo campionato lo faremo, tanto per non perdere l’abitudine, ancora dal fondo. E’ l’ennesimo regalo della maggioranza tanto amata (nei mesi scorsi, quando forse faceva comodo) dai catanzaresi. Stasera, infatti, la società si è iscritta al campionato di C1 ma non ha rispettato i termini previsti per il ripianamento delle perdite del bilancio. Adesso scatta il conto alla rovescia per completare l’operazione prima del 9 luglio, quando la Covisoc effettuerà le verifiche sui bilanci delle società di A, B e C. Ma se anche dovesse avvenire la ricapitalizzazione entro quella data, è certo il deferimento alla commissione disciplinare che potrebbe sanzionare i giallorossi con una penalizzazione da scontare nella prossima stagione. Siamo al 27 giugno: questi signori sono ancora alla guida del Catanzaro. La loro uscita di scena sarebbe gradita entro domani.

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Redazione

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