Rassegna stampa

”Rotella non interpreta più i sentimenti della tifoseria”. La Cava sul Domani

Articolo del quotidiano “Il Domani”,
datato 04-05-2006
Il signor La Cava (responsabile del Club “Massimo Palanca” di Lido), replica a Rotella Presidente del Catanzaro Club

Catanzaro: Mastica amaro Leonardo La Cava e con lui quella parte di
tifoseria giallorossa che da mesi va dicendo che Claudio Parente e
Massimo Poggi devono cedere il Catanzaro. La Cava è più scuro del
solito. E sì che ormai la retrocessione è dietro l’angolo. Ma non è
questo che lo tormenta. Della sicura retrocessione La Cava si è fatto
una ragione già dall’autunno scorso. Semmai lo turba l’intervista
rilasciata da un altro tifoso. Quello storico. Franco Rotella ieri al ‘Domani’ ha praticamente chiamato in causa il Club Massimo Palanca.

«Se qualcuno ha in mente di sostenere qualche cavallo di ritorno
– ha
attaccato Rotella riferendosi a Nino Princi –
lo deve spiegare
pubblicamente, non si può portare al vertice di una società persone che
non sono ben volute dai tifosi».
La replica non si è fatta attendere.

La Cava, dica la verità. Le piacciono i cavalli di ritorno…

«C’è poco da scherzare. Qui la nave affonda con la complicità di chi è
compiacente da due anni e Franco Rotella si permette il lusso di farsi
interprete dei sentimenti di una tifoseria che non la pensa minimamente
come lui”.

Ma lei e il club Palanca vorreste davvero Nino Princi alla guida del
Catanzaro?

«Andremmo a prenderlo a Gioia Tauro, come molti tifosi catanzaresi che
si sono accorti sulla loro pelle che non era lui il male della
precedente retrocessione. Allora come adesso alla guida del Catanzaro
c’era qualcun altro. Quest’anno Princi non ha neppure fiatato. Mi pare
che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Gli stessi del 2004/05.
Segno che Princi non era la causa principale delle disgrazie sportive
di quel Catanzaro. C’è chi continua a fare finta di niente: Rotella non
si rende conto che la gente non la pensa più come lui. Perfino Riccardo
Gissi ha dimostrato coraggio e capacità di analisi quando ha detto che
il pesce puzza sempre dalla testa. Noi del Club Palanca siamo
tempestati di telefonate. Dopo l’intervista pubblicata ieri dal Domani
e le dichiarazioni rese a RadioAmicainBlu da Franco Rotella, la gente
ci chiede di fare qualcosa per evitare che la tifoseria catanzarese sia
derisa in tutta Italia e che continui questo scempio”.

Ma il Club Palanca ha chiesto a Princi di tornare?

«Diciamo le cose come stanno. Alla porta di Princi sono andati a
bussare alcuni personaggi delle Istituzioni catanzaresi e qualche socio
di via Lombardi. Sappiamo pure che qualcuno ha avuto il coraggio di
sollecitare l’ex dg Gabriele Martino affinché interceda per ottenere le
rescissioni di taluni tesserati… E sappiamo che, dopo aver costretto
Gigi Pavarese alle dimissioni, anche i rapporti tra l’Us e la Gea non
sono idilliaci. Oltre a collezionare retrocessioni, ci stanno isolando
dal calcio che conta. Mi sembra che qualcun altro abbia bisogno di
Princi. Non noi. Noi lo accoglieremmo a braccia aperte, perché sappiamo
che è un imprenditore che può fare il bene del Catanzaro. Diciamolo
francamente, in Calabria non abbiamo la possibilità di scegliere tra
Cairo e Giovannone. Eppure c’è qualcuno che ancora si permette il lusso
di porre veti sui reggini, asserendo che oltrepassata la Sansinato se
ne fregherebbero del Catanzaro. Mi domando: e se arrivasse un trentino
a fare calcio a Catanzaro gli farebbero problemi per il permesso di
soggiorno? E poi siamo sicuri che Princi farebbe da apripista per altri
imprenditori catanzaresi che con l’attuale società hanno sempre detto e
dimostrato di non voler avere nulla a che fare. Catanzaresi che
rappresenterebbero una garanzia per la catanzaresità sempre tirata in
ballo. Catanzaresi come Saverio Procopio».

Sembrava che la tifoseria stesse per comporre la frattura dopo
l’incontro di fine marzo. Invece siamo punto e a capo.

«Troppi e da ogni angolazione hanno giocato con il Catanzaro e a noi
del Palanca questo non piace. La gente ha occhi per vedere. Oggi siamo
costretti a creare una vera alternativa al defunto Centro coordinamento
Catanzaro club. E’ evidente che Rotella rappresenta solo pochi tifosi e
poi ha fallito come intermediario: dal 30 marzo a oggi non è riuscito a
organizzare l’incontro con via Lombardi che si era impegnato a
promuovere. La sua posizione è superata. Ci vuole un’alternativa. Vorrà
dire che rispolvereremo il progetto della Fondazione che avevamo
accantonato per un ultimo disperato tentativo di composizione tra le
varie anime della tifoseria”.

Non tutti la pensano come voi. Una fetta della tifoseria sostiene le
tesi di Rotella…

«Ormai il grosso del popolo catanzarese ha capito. E Rotella la smetta
di strumentalizzare la posizione degli ultras. Gli Uc73 meritano
rispetto. Non capisce che tirandoli in ballo come se potesse deciderne
gli orientamenti li espone alle critiche di tutta Italia? Non capisce
che la nostra tifoseria nel resto d’Italia è considerata legata mani e
piedi a quello che decide la società?”.

Chi la pensa come Rotella ripete spesso: attenzione a chiedere a
Claudio Parente e Massimo Poggi di andare via. Non c’è alternativa, si
rischia il fallimento. A voi lo spettro del lodo Petrucci non fa
effetto?

«Primo: se il Catanzaro fallisse, sarebbe corresponsabilità morale di
chi ha sempre sostenuto coloro che lo farebbero fallire. Secondo: non
credo proprio che possa fallire, anche perché tecnicamente non è
possibile, in quanto la Sinergica è in vita da meno di un anno e
quindi, per quanto ne so, non può fallire».

Cosa intendete fare a questo punto?

«Protesteremo. Ma non più per costringere Parente e Poggi a mollare.
No. Adesso devono iscrivere la squadra in C1”.

Non riesco a seguire il nesso logico…

«Visto che ci hanno trascinato in questa situazione, si devono
assumere le responsabilità. Se vorranno vendere, lo potranno fare dopo
l’iscrizione. Ora pensino al prossimo anno. Vogliamo sentirli parlare
di progetti. Che squadra hanno intenzione di allestire per la prossima
C1? Da quando si sono insediati, dopo la gestione di Giovanni Mancuso,
hanno sempre chiesto e ottenuto il sostegno economico di altri
imprenditori. Ora dimostrino di saper camminare con le loro gambe e di
saper comporre un organico di tutto rispetto… Vogliamo vederli
all’opera. Ci facciano ricrede, se sono capaci. Al contempo invitiamo
l’Us Catanzaro, come ha fatto Rotella, a chiarire se è vero che ci sono
quattromilioni di euro di debiti. Abbiamo preso visione dell’ultimo
bilancio che è un documento pubblico e consultabile da chiunque: l’anno
scorso via Lombardi ha chiuso con 36.000 euro di attivo. Vogliamo
capire cos’è successo negli ultimi 365 giorni. Ce lo spieghino, come
tifosi ce lo meritiamo”.

Qual è la vostra posizione su Bernardo Colao?

«A lui esprimiamo la nostra solidarietà. E’ leale quando dice: sono
disposto a caricarmi sulle spalle parte dei debiti, ma devono assumersi
le proprie responsabilità anche gli altri. Anche perché, se
effettivamente si sono accumulati quei debiti, non è certo
responsabilità di Colao. Inoltre vorremmo una volta per tutte, come
tifoseria, capire cos’è la Sinergica srl. Perché è stata costituita?
Chi sono i componenti che ne fanno parte? Perché ha sede a Milano?».

Pare che il socio Pino Mirante sia al lavoro per ottenere il sostegno
di altri imprenditori…

«Mi chiedo come può un azionista che detiene solo il 3,33% delle
azioni trattare, avviare colloqui tra le parti, rendere pubbliche
dichiarazioni con la proprietà sempre muta. E’ un caso unico
nell’intero panorama calcistico nazionale. Con tutto il rispetto per
Mirante, finora è stato spesso smentito dai proprietari del
Catanzaro… Lasci fare a loro”.

Nella pagina precedente Riccardo Zampagna, il centravanti
dell’Atalanta, dice che se fosse un tifoso del Catanzaro gli
girerebbero…

«A noi girano da tempo. Ciò che mi stupisce è che qualcuno voglia
continuare a farle ruotare. Il Club Palanca, però, non è masochista».

Luca Fotia

Nota: Ringraziamo chi ci ha permesso di riportare questi due pezzi del Domani per la gentilezza.

Autore

Redazione

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