Avversario di turno

Sogno Capitale per il ragazzo di Catanzaro

Il Piacenza si avvia a chiudere un’altra stagione opaca lanciando verso la Roma il suo bomber Daniele Cacia

ROMA – È partito da Catanzaro tra
l’indifferenza generale. Arriverà, forse a Roma. Daniele Cacia è segnato sul taccuino di Daniele Pradè, direttore sportivo della società
capitolina. O almeno così dice Radiomercato. Sicuramente, la splendida
stagione con la maglia del Piacenza, impreziosita da 16 gol, gli varranno il
salto in serie A. Con buona pace di una città che lo riscopre solo ora,
in uno dei momenti più difficili della storia del Catanzaro.

CACIA IN A, PIACENZA IN B – Sarà solo Cacia,
però, a coronare il sogno del massimo campionato. Il Piacenza si
appresta infatti a concludere un altro campionato interlocutorio, senza quel
salto di qualità necessario per centrare la promozione. Una stagione in
linea con quella passata, vissuta alle spalle della zona play-off, senza mai
dare l’impressione di poter lottare. Il patron Garilli cammina con i
piedi di piombo. Pochi e mirati investimenti su giovani da lanciare. Nessun
rinforzo dalla campagna di riparazione, a parte l’ex vicentino Rigoni. Anzi, la cessione di Ganci dopo la definitiva
esplosione di Cacia. I tifosi naturalmente mugugnano
e rimpiangono gli anni di Cagni. Questione di punti
di vista.

MAL DI TRASFERTA – I problemi principali per la squadra di Iachini
vengono dalla scarsa esperienza che porta ad una marcata discontinuità
di rendimento tra le prestazioni casalinghe e quelle lontano dal
“Garilli”. In casa il Piacenza ha un ritmo da play-off, ma in
trasferta ha lo stesso numero di vittorie (due) del Catanzaro. È la
difesa l’anello debole della squadra. Nelle ultime 14 partite gli
emiliani hanno mantenuto la porta inviolata solo contro il Rimini. Quella con i
romagnoli è anche l’unica gara in trasferta di tutto il campionato
conclusa senza subire reti. Una deficienza da attribuire ad un reparto
arretrato troppo sguarnito e ad un centrocampo che in mezzo ha patito la scarsa
qualità e qualche acciacco di troppo. E pensare che Iachini non sembra
esattamente un profeta del calcio offensivo.

RIENTRANO CACIA E GLI INFORTUNATI –
La partita contro il Catanzaro apre
le ultime 5 gare di campionato, ormai inutili dopo la sconfitta di Pescara. Le
residue speranze di agganciare il treno play-off sono svanite allo Stadio
“Adriatico” dopo il gol di Croce che ha portato a 8 i punti di ritardo
dal sesto posto del Brescia. Un distacco che appare incolmabile per una squadra
incapace di vincere in trasferta. Contro i giallo-rossi rientrerà Cacia che ha scontato la squalifica, mentre potrebbero
rivedersi anche i lungodegenti Sardo e Moscardi che
sono tornati in gruppo in settimana ma non dovrebbero giocare dall’inizio.
A rischio, invece, Rigoni che si è allenato
poco. Confermati Stamilla e Padalino sulle fasce, con
Riccio e Patrascu in mezzo. In difesa, se dovesse giocare
dall’inizio Sardo, uscirebbe Miglionico. In
attacco ballottaggio Degano-Margiotta col primo
favorito.

LUTTO AL BRACCIO – Stamattina la rifinitura con la morte nel cuore per la scomparsa di Ottavio Favari, capitano bianco-rosso degli anni ’60. Il
Piacenza cercherà di bissare il successo dello scorso anno (2-1) contro
l’ex Cagni, in una delle più sfortunate
partite giocate dal Catanzaro nella passata stagione. Un gol di Biancone allo
scadere non bastò a ribaltare i 2 gol in mischia di Campagnaro e Pepe.
All’andata, invece, Stamilla pareggiò il
gol di Miceli che aveva ripreso un calcio di rigore respinto da Aldegani a Myrtaj. Un altro
Miceli, Carmelo, aveva regalato al Catanzaro l’ultimo successo in terra
emiliana: 1-0 nella stagione ’88-89. Altri tempi, altri Miceli.

PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Cassano; Campagnaro, Miglionico
(Sardo), Olivi, Bocchetti; Padalino, Riccio, Patrascu, Stamilla; Degano (Margiotta), Cacia. All.: Iachini.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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Redazione

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