CRONACA – Caraffa non plausibile movente setta

Gli investigatori non ritengono plausibile il movente della setta. Ci sarebbe infatti la criminalita’ organizzata, e non una setta satanica, dietro l’organizzazione della strage di Caraffa. E’ una delle piste che stanno battendo gli inquirenti in queste ore per tentare di risolvere il mistero dell’omicidio di Camillo Pane, di sua moglie Annamaria, e dei figli Eugenio e Maria. A rendere plausibile questa ipotesi, la perizia sui tabulati dei telefonini effettuata da Gioacchino Genchi, consulente della Procura, dalla quale sono spuntati alcuni numeri di telefono che sono gia’ stati associati a nomi di persone originarie della provincia di Reggio Calabria, la cui posizione e’ gia’ al vaglio degli inquirenti.
Ad una particolare utenza Tomaino avrebbe telefonato con insistenza proprio nelle ore in cui veniva consumata la mattanza. Camillo Pane e Claudio Tomaino, che adesso e’ in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso, effettuavano compravendita di case alle aste giudiziarie, guadagnando delle cifre elevate, e’ dunque possibile che tutto questo sia stato controllato dalla criminalita’ organizzata.
Diverse sarebbero le proprieta’ che Camillo Pane avrebbe acquisito con questo metodo: sei le case acquistate negli ultimi tempi, a Tropea, Pizzo, Lamezia Terme, Cosenza. Non e’ da escludere quindi che l’attivita’ immobiliare possa aver dato fastidio a qualcuno che abbia deciso di eliminare Camillo Pane dal mercato. Il resto della famiglia sarebbe stata solo vittima inconsapevole degli eventi. Dalla perizia sui tabulati telefonici si evince che Annamaria Pane ha telefonato alle 11.17 al comune di Decollatura impegnando il ripetitore di localita’ Grisella di Borgia.Il cellulare di Claudio Tomaino ha invece effettuato una telefonata intorno alle ore 11.40 impegnando la cella situata in localita’ Sansinato. L’ora in cui alcuni testimoni hanno sentito nella zona della strage i primi colpi. Secondo la perizia, Tomaino la mattina del 27 marzo si reco’ con la sua auto a Caraffa dove incontro’ la famiglia Pane. In quell’area rimase sino a quasi dopo mezzogiorno, quando ormai la strage della famiglia Pane era stata consumata. Tomaino si sposto’ da Caraffa passando da Lamezia Terme e Amantea sino ad arrivare a Paola.
Li’ lascio’ l’auto della famiglia Pane e ritorno’ indietro. Ma non ando’ a Lamezia Terme. Forse doveva riprendere l’auto lasciata a Caraffa. Infatti, la telefonata che ricevette Angelina Pane, sorella di Camillo, nella quale qualcuno, spacciandosi per il fratello, le comunicava che la famiglia sarebbe andata a Torino per motivi di salute, e’ stata effettuata da Tomaino con il cellulare di Annamaria Pane impegnando il ripetitore situato nel comune di Feroleto Antico.
L’uomo con molta probabilita’ stava viaggiando sulla statale 280. Con lo stesso metodo e’ stata rintracciata la presenza di Tomaino martedi’ 28 marzo, il giorno dopo la strage, a Palmi. Presumibilmente dall’avvocato Armando Veneto per un consulto legale prima che il penalista assumesse la sua difesa. Se poi Tomaino durante gli spostamenti o nella cittadina del golfo abbia incontrato qualcun altro, non si sa ma gli inquirenti non stanno tralasciando nulla.

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Redazione

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