Dalla Curva

Dottor Jekyll e Mister Hyde !

Partita indecente dell’undici calabrese, che nonostante tutto porta a casa un insperato punto, utilissimo per la corsa alla salvezza.

Il Catanzaro che non ti aspetti, dopo il tonfo di domenica scorsa in quel di Sorrento, torna tra le mura amiche e per pochissimo non bissa la sconfitta maturata in terra campana. Un Catanzaro apatico, inconcludente, ai limiti dell’irritabilità conferma il suo momento negativo e la sua netta involuzione nel gioco e nella mentalità, palesando quei limiti tecnici sottolineati più volte e da più parti fino a questo punto della stagione. Un attacco privo di un’altra punta di ruolo, un centrocampo macchinoso e prevedibile carente del “costruttore” della manovra, e se a tutto questo ci aggiungiamo una difesa che ieri faceva acqua da tutte le parti (può capitare una giornata no del nostro reparto migliore), il quadro è desolatamente completo. Una squadra, la nostra, che merita il quint’ultimo posto che occupa in classifica, largamente incompleta e carente di un gioco organico. Adesso che le prime 5 giornate di campionato sono passate, (i dirigenti avevano indicato a suo tempo questo arco temporale quale assestamento della squadra), quali motivazioni verranno addotte per giustificare questo scempio ? Pochi mesi di lavoro e siamo già alla frutta ? Dato tangibile ed immediato di 2 punti (casalinghi) nelle ultime tre partite giocate, il calo vistoso degli spettatori. Anche coloro che avevano a scatola chiusa dato fiducia a questa società, si stanno allontanando forse perché gli sconti sono finiti per tutti ed ancora non è tempo di saldi. Siamo in quella famosa stagione di transizione ? Siamo alle prese con una realtà calcistica nuova che ha bisogno di assestamento per decollare ? Siamo partiti da zero e quindi c’è bisogno di tempo ? E se la risposta fosse positiva a tutte queste domande, avrei bisogno di capire una cosa; come mai il Gela è secondo in classifica ? Fortuna ? O forse organizzazione, impegno, dedizione, poco fumo e tanto arrosto ? Forse è vero che a Catanzaro è più difficile fare calcio, perché ci sono molte più pressioni, ma cosa ci volete fare, sono i dolori parificati alle gioie di vedere 10.000 persone in serie C2 con una 2^ o 3^ posizione in classifica. Cosa possiamo farci se non ci sentiamo un pubblico da C2 e continuiamo a criticare la dirigenza perché forse abbiam bisogno ancora e per sempre di urlare NOI SIAMO IL CATANZARO e di continuare a crederci ? Fino a questo punto l’amaro sfogo di chi lontano dalla sua città continua a recitare il ruolo di amante tradito, e tremendamente offeso dalla dirigenza passata, ma che cerca in tutti i modi, nonostante le ferite, di essere comunque presente e di continuare a vivere forse masochisticamente questo Amore, in attesa (forse vana) e con la speranza (sempre ultima a morire) di vedere nuovamente in campo la “Regina del Sud e il timore del Nord !”
Di seguito invece il laconico commento di uno dei pochi “intimi” presenti al Ceravolo, un solo commento per evitare di essere ripetitivi, ma le persone chiamate in causa all’unanimità hanno espresso giudizi altamente negativi.
Giuseppe M.: Cosa dire sull’incontro, un punto guadagnato di certo visti i “primi” 85 minuti giocati dal Catanzaro. Un centrocampo da chi l’ha visto, una difesa strampalata ed un attacco da circo equestre. Negli ultimi tre incontri ho assistito ad un declino della squadra indegno. A parte il fatto che oggi (ieri per chi legge) ci voleva veramente fantasia per capire la tattica del mister. Una squadra sconclusionata, senza peso, senza verve, e soprattutto senza idee. Basti pensare che per tutto il primo tempo il portiere ospite non si è preoccupato neanche di rimettere in gioco la palla. E poi con l’aperitivo servito al 7 minuto di gioco dai siciliani, cosa ci si può attendere dai restanti 83 minuti ? Abbiamo subito un goal da oratorio, calcio d’angolo in nostro favore, battuto malissimo ed in contropiede con una difesa imbambolata subiamo il goal di testa dal più basso giocatore dell’Igea. C’è bisogno di aggiungere altro ? Oggi in campo mi sembrava di vedere la nazionale (Igea Virus ndr) contro una squadra di dilettanti in un allenamento del giovedì. La piccola parentesi finale nonostante il pareggio non riabilita la squadra dalla brutta prestazione fino a qual momento, una trasformazione degna del mito del Dottor Jekyll e del suo alter ego Mister Hyde. Cosa ci possiamo ancora aspettare ? Non credo che si possa toccare un fondo più fondo di quello odierno; classifica deficitaria, pubblico pressoché assente, squadra incompleta, mister in crisi mistica, società in attesa dei saldi di fine stagione, c’è di peggio ?
Domenica andiamo a far visita al Benevento che si presenta all’appuntamento con bigliettino da visita niente male, tre vittorie consecutive, sei goal fatti e zero subiti e balzo in avanti in classifica dalla 13^ma alla 4^ piazza, andremo al S. Colomba solo per fare da sparring partner o ci può attendere una partita di calcio ?

Massimo Saverino

Bar Mangialavori

Dottor Jekyll e Mister Hyde

Il Catanzaro espugna il Liberati di Terni.
di Giuseppe Mangialavori

Nel ping pong tra delusioni e resurrezioni inspiegabili si preferiscono le seconde, ma la ciclotimìa assoluta, almeno per la scienza psichiatrica è considerata una patologia grave.

E ti ritrovi con una bella vittoria in quel di Terni dopo aver gettato al vento lo scontro diretto casalingo contro l’Albinoleffe. La gioia è grande, ma lo sconforto è altrettanto immenso. Il Catanzaro e la sua grande Tifoseria, rischiano di doversi mangiare le mani a fine campionato per le tante occasioni sprecate. Tutti noi ci auguriamo che gli sforzi di Corona e compagni possano essere ottimizzati al meglio con la conquista della salvezza, ma anche dopo la vittoria di Terni, la stessa dista di sei punti (vedi ultimo posto utile per i playout). Certo, ci sono ancora sette partite da giocare, ma la costanza, almeno per il momento, non veste giallorosso.

Bari*, Mantova, Piacenza*, Atalanta, Cesena*, Catania e Bologna*, ecco le ultime sette gare (l’asterisco indica le partite in trasferta) prima che il campionato chiuda i battenti. Quattro gare esterne sono un vantaggio! Almeno oggi il dato per qualcuno è invertito. Dodici punti sono assicurati. Il problema persiste per le gare da giocare al Ceravolo…! Ma mettiamo da parte il sarcasmo e diciamo subito che tranne il Bologna, tutte le altre lottano per un obiettivo. Certo, saranno delle battaglie da combattere a testa alta, ma l’unica cosa che ci si augura è che il Catanzaro di Giordano indossi definitivamente i panni di Lazzaro senza ripensarci su.

I cinquanta di Terni esultano a fine gara e ne hanno tutto il diritto. Le immagini li dipingono fieri e orgogliosi. A loro il merito di avere seguito la squadra, ma riusciranno i nostri eroi a dare seguito a Bari ecc. ecc. alla verve dimostrata sabato? Questo punto interrogativo ha accompagnato i weekend del Popolo giallorosso, stordito da tanta incostanza. Certo è che al San Nicola è come se si giocasse in campo neutro. La tifoseria biancorossa da tre/quattro anni ad oggi diserta sistematicamente in massa lo stadio per accelerare l’abbandono dei Matarrese. E’ una lotta che continua senza sosta, dunque, Giordano e i suoi potrebbero farcela contro gli uomini del pur bravo Carboni. A Bari il Catanzaro incontrerà una vecchia/quasi “conoscenza”: Ganci. L’anno scorso sui sei punti in palio, il Catanzaro ne conquistò quattro. Quindi quest’anno all’appello mancherebbero i restanti “tre”…! (?)

Il Catanzaro visto a Terni è stato determinato, cinico e a tratti piacevole sciorinando una personalità vista in rare occasioni. Sarebbe bello capire il perché di questi alti e bassi. La seconda marcatura confezionata da Miceli e De Sousa che ha messo al sicuro il risultato dopo che Mattioli su passaggio di Corona aveva portato in vantaggio le Aquile, l’esultanza del biondo attaccante giallorosso, tentano la fantasia dei più ottimisti. E noi non ci neghiamo al “pensiero positivo”. Ora sarà importante vivere alla giornata e tutto quello che di buono accadrà sarà il benvenuto. Noi tutti ce lo auguriamo perché amiamo il Catanzaro. Avanti Aquile!

Giuseppe Mangialavori

Autore

Massimo Saverino

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