Avversario di turno

Mondonico-Guerini: revival mancato

Il tecnico lombardo torna al “Ceravolo” 18 anni dopo l’indimenticabile Catanzaro-Atalanta per salvare l’Albinoleffe

ROMA – Emiliano Mondonico non è un allenatore qualsiasi.
Emiliano Mondonico è un allenatore speciale, capace di portare per la prima
volta una squadra di serie B (l’Atalanta) ad una
storica semifinale di Coppa delle Coppe. Un allenatore capace di guidare il
Torino ad una sfortunata finale UEFA contro l’Ajax,
persa con due pareggi e colpendo tre pali nel ritorno di Amsterdam.
Un allenatore che sarà sempre accostato al nome di Cremonese,
Atalanta e Torino
. Mondonico non ha mai
allenato una grande. La sua ironia tagliente e quel sorriso sincero, spesso
carico di sarcasmo, lo hanno reso “scomodo”. Il calcio moderno non lo ha mai
appassionato e la promozione di Firenze era solo
l’ultimo ruggito di chi non ha più niente da dimostrare. Il progetto Della
Valle era già troppo grande per il “Mondo”.

RIPARTIRE CON UMILTÀ – Mondonico è tornato a Bergamo, sponda Albinoleffe, e si è rimesso in gioco. È andato ad allenare
una squadra “particolare”, senza pubblico, con una rosa di volenterosi ragazzi bergamaschi, relegata in fondo alla classifica e disillusa
dopo le straordinarie stagioni con Gustinetti. In 7
partite ha ottenuto 8 punti, due vittorie in trasferta (a Modena e a Pescara) e
la terzultima posizione, regalando alla società lombarda qualche speranza di
salvezza. Il Vicenza dista 8 punti, ma lo spareggio
per rimanere in B è a un tiro di schioppo. Il calendario non è stato molto
benevolo con il tecnico: una serie di trasferte, compreso il derby “casalingo”
con la “sua” Atalanta. Ma le
due vittorie fuori casa sono un segnale che la squadra è viva e si batterà fino
alla fine.

ATTACCO ANEMICO – L’arrivo di Mondonico al posto di
Esposito ha portato una necessaria fase di assestamento. Dopo qualche
anno, l’Albinoleffe ha cambiato modulo, passando ad
un 4-3-3 coperto, con due fantasisti alle spalle di
Russo. Proprio la fase offensiva è stato il punto debole costante di tutta la
stagione. Nonostante uno schieramento abbastanza offensivo con due ali vere e
due attaccanti, i lombardi hanno segnato finora solo 24 gol, secondo peggior
attacco del campionato dopo quello del Catanzaro.
Mondonico ha provato qualche variante, con l’innesto di Iacopino, ex promessa
della Sampdoria, tesserato a febbraio dopo quasi due
anni d’inattività, e dell’ex crotonese Russo,
arrivato a gennaio dopo la partenza della meteora Beretta
e di Araboni. L’infortunio
di Bonazzi ha complicato ulteriormente il lavoro di
Mondonico.

IL RITORNO DI DAL
CANTO –
Si è integrato, invece,
subito l’ex giallo-rosso Dal Canto, ripartito a settembre dal Perugia dopo la
fallimentare esperienza a Catanzaro. Dal Canto si è piazzato al centro della
difesa accanto a Minelli, con lo spostamento di Teani sulla fascia destra al posto di Garlini.
Sulla sinistra la consueta spinta di Regonesi, mentre il portiere Ginestra ha pagato (insieme a Garlini) alcune indecisioni costate tre sconfitte di fila
(Brescia, Atalanta ed Avellino) ed è stato scalzato
da Coser. A centrocampo, il trio di mediani è
composto da Del Prato in cabina di regia, con Belingheri e Poloni ai lati. Il
centro-boa è Russo, supportato da Testini e Bonazzi.

FUORI I MIGLIORI – Proprio Bonazzi e Testini sono i migliori bomber dell’Albinoleffe,
rispettivamente con 5 e 4 gol. Entrambi saranno
assenti contro il Catanzaro. Bonazzi si è infortunato
nel derby con l’Atalanta e non è ancora pronto. Testini è stato fermato dal Giudice Sportivo e sarà
sostituito da Gori, al rientro proprio dalla
squalifica. Al suo fianco Iacopino avrà il compito di sfornare palloni
giocabili per Russo. Il resto della squadra sarà il solito, con Coser ancora titolare e Ginestra fuori causa per un
acciacco.

ALBINOLEFFE IMBATTUTO – Il Catanzaro cercherà sabato il primo successo contro l’Albinoleffe. L’album dei ricordi è ancora scarno perché la storia dell’Albinoleffe
è ancora tutta da costruire. L’anno scorso un gol di Araboni decise la partita contro un Catanzaro ormai allo
sbando. A Bergamo, invece, i giallo-rossi non hanno
mai perso in queste due stagioni (unico campo): l’anno scorso ci pensò un
autogol di Minelli a regalare il pari a Cagni (all’esordio); all’andata un palo (Corona) negò la
vittoria al Catanzaro e Belardi evitò la beffa con
due splendide parate nel finale. Sono passati 18 anni da quell’indimenticabile
Catanzaro-Atalanta 2-0 del giugno ’88. Un’intera
regione a spingere i giallo-rossi verso il ritorno in
A. Il “Militare” pieno come un uovo. La sfida tra i due Nicolini e la bionda chioma di Stromberg
a svolazzare pigra
. Palanca e Rossi a
rinfocolare un sogno che sarebbe svanito sette giorni dopo. Quel giorno sulla
panchina giallo-rossa sedeva Vincenzo Guerini,
su quella nerazzurra c’era
proprio Mondonico. L’incrocio tra i due
tecnici è stato solo sfiorato: sabato Guerini non ci
sarà. Chissà che Mondonico non voglia regalare tre punti anche a Bruno
Giordano.

PROBABILE
FORMAZIONE (4-3-2-1) –
Coser; Teani, Minelli, Dal Canto, Regonesi; Belingheri, Del Prato, Poloni; Iacopino, Gori; Russo.
All.:
Mondonico.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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