Bar Mangialavori

Il ”Teorema di Giordano” e le Forche Caudine

I tre punti del derby vanno al Crotone, ma per il Catanzaro ancora nulla è perduto.
di Giuseppe Mangialavori

Il Catanzaro perde a Crotone ma, nonostante gli infausti “cori calabri” a fine gara da parte dei “cuginetti” (la più giovane società di calcio calabrese della serie B) pitagorici, ce ne vuole ancora per parlare di serie “C”!!! Al di fuori di ogni errata visione della graduatoria, infatti, la prima posizione utile per la disputa dei playout, dista appena tre punti. Quindi nulla è perduto. Ci sono ancora undici gare prima della fine del campionato con tanti punti in palio. L’importante sarà dimenticare alla svelta lo stop crotonese per riprendere serenamente il discorso intrapreso dall’avvento di “Giordanik” alla guida delle Aquile.

E a proposito di quest’ultimo, il sottoscritto ha sempre fatto un’apologia del tecnico, vantandone i pregi e ancora oggi bisogna ringraziare il Mister per avere fatto disputare al Catanzaro un derby con tanto di dignità, ma c’è uno strano “ma” da introdurre nell’analisi dei fatti che si lega ad uno strano “teorema giordanico” che nulla ha a che fare con i triti e ritriti triangoli o con la trigonometria.

Il Catanzaro, così come a Torino è stato “smontato” in corso d’opera nella sua parte più importante. L’Italia “staffettara” rammenta la tanto amata staffetta in reparti come l’attacco, ma se si smonta un centrocampo che tanta affidabilità aveva dato, allora non ci siamo.
Se l’errore si ripete, è meglio sottolineare (solo a livello di osservazione e nulla più) certe cose e porre un quesito all’ottimo Giordano. Perché sostituire Giannone (unico faro di centrocampo in organico) sempre e comunque con la gara ancora in fìeri e per giunta in trasferte delicate e con il risultato ancora in bilico? La sostituzione di un qualsivoglia elemento comporta un adeguamento di tutto il reparto interessato e se questo reparto poi si chiama centrocampo (quello dell’attuale Catanzaro), allora la frittata è servita. La squadra non può prescindere dalla presenza della coppia Gissi-Giannone (lo hanno dimostrato i fatti). La mia è solo una semplice osservazione e vuole rimanere tale, anche perché è bene restare sereni e non introdurre elementi ostativi al raggiungimento del traguardo finale. Ripeto, stimo il tecnico, ma a mio avviso dovrebbe spiegare il reiterare di questa scelta già dimostratasi ampiamente perdente (vedi appunto trasferta di Torino. Errare è umano, perseverare…).

Il gol di Corona aveva “illuso” i più ottimisti, ma l’atteggiamento successivo è stato il più errato che il Catanzaro potesse mettere in campo. Invece di continuare a dettare legge ci si è esposti alla fisiologica reazione dei rossoblu che hanno riequilibrato il risultato dopo appena tredici minuti con Sedivec che riusciva a realizzare dopo un estenuante/affannoso quanto infruttuoso (per la difesa giallorossa) tentativo di allontanare la palla dalla propria area di rigore. E’ inutile rimarcare il nervosismo in campo e i comportamenti non proprio “sportivi” di qualcuno, ma è pur vero che stiamo parlando di un derby.

Nella seconda frazione di gara una traversa dello stesso Pellè non ha suggerito alle Aquile un comportamento diverso, al contrario è stato prologo per la rete dello stesso Pellè che, complice il gol fallito da De Simone (consolato nella circostanza da Miceli con tanto di pacca sulle spalle) ha consegnato il bottino nelle mani degli uomini di Gasperini.

I Roman… ehm i Catanzaresi abbandonano le “Forche Caudine” e le “ndocce” sannitic…ehm Crotonesi e lasciano la “gola” dello Scida con ferite rimarginabili. Il tutto dovrà servire per tornare più forti di prima e, contestualmente, servirà da monito al Consol…ehm… al Mister giallorosso che certamente non correrà più il rischio di fare disputare le prossime trasferte con una mentalità che esuli da quella palesata nella prima frazione di gara a Crotone o con la stessa personalità esternata a Pescara.

Dispiace solo per i cori di fine gara. Non sappiamo quanto possa giovare al Crotone un Catanzaro in “C”, al contrario, il sottoscritto augura ai “Sanniti” che possano fondare un Impero come quello “Romano” (sarà difficile ma nulla è impossibile) che contribuisca a svelenire gli animi e far godere alla Città dell’oramai ex “intellighenzia pitagorica” per la prima volta, la prima lettera dell’alfabeto.
I “Romani”, per il momento tornano a casa sconfitti, ma nella Repubblica Catanzarese, ne siamo certi, sono già pronti i preparativi per combattere e vincere la prossima battaglia. Vitale sarà il contributo pregno di passione dell’incommensurabile Popolo Giallorosso, che dovrà continuare a fare respirare ai propri eroi serenità intrisa di entusiasmo. Il “bottino” lasciato a Crotone è di tre punti, che come riferimento numerico corrisponde a quello lasciato al “Delle Alpi”, punto. Sarà bene non andare oltre a questo ragionamento in modo da esorcizzare eventuali ed improponibili code polemiche.

La prossima gara si disputerà contro l’Arezzo di Floro Flores. Nessuna paura. Vuol dire che il Catanzaro dovrà fare un “favore” agli uomini di Vrenna, in vista dei playoff (Torino permettendo…!). Scherzi a parte è bene non smarrire la carica emozionale dettata dalla resurrezione di questo Catanzaro, per continuare a lavorare e lottare a testa alta perché tutto ciò fa parte integrante del DNA di una Società che ha nella Sua Storia la via da ripercorrere per tornare ad essere grAnde. Grazie lo stesso e avanti tutta Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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