RELIGIONE – L’Istituto Secolare ”Maria Madre della Redenzione”

Una nuova pagina di storia per il Movimento Apostolico, che il 26 febbraio u.s., nella chiesa parrocchiale “Maria Madre della Chiesa” in S. Janni di Catanzaro, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro, ha reso pubblica l’apertura dell’Istituto Secolare “Maria Madre della Redenzione”, costituito ed eretto a carattere diocesano. Presenti anche gli Eccellentissimi Mons. Antonio Cantisani, Vescovo emerito di Catanzaro-Squillace, e Mons. Vincenzo Rimedio, Vescovo emerito di Lamezia, presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, la corale “Mater Redemptionis” diretta da don Biagio Maimone, responsabile dell’ufficio diocesano di musica sacra, e numerosi fedeli giunti da diverse realtà diocesane dove opera il Movimento Apostolico. Cinque i primi membri dell’Istituto Secolare “Maria Madre della Redenzione”: la fondatrice e ispiratrice del Movimento Apostolico, Maria Marino, Anna Consoli, Francesca Mazza, Paola Scutifero e Graziella Marcellino, che chiamate per nome dinnanzi a Mons. Arcivescovo hanno espresso, nella propria libertà, di volersi consacrare al Signore dedicandosi in modo prioritario all’ascolto della Parola di Dio e al suo annunzio mediante l’evangelizzazione e la catechesi. Un vivere più intensamente, quindi, lo stesso carisma che da anni caratterizza la spiritualità del Movimento Apostolico. Durante l’omelia, Mons. Arcivescovo nel salutare la fondatrice e ispiratrice, i vescovi, l’Assistente ecclesiastico centrale del Movimento Apostolico, il Teologo Mons. Costantino Di Bruno, i numerosi presbiteri “segno visibile dell’amore di Dio nei confronti della sua Chiesa”, e tutti i presenti, ha richiamato alla memoria la figura di S.E. Mons. Armando Fares, che come Vescovo di Catanzaro, assieme al Vescovo ausiliare S.E. Mons. Serafino Sprovieri, nel 1979, solerte all’azione dello Spirito di Dio, riconosceva il Movimento Apostolico come un dono dello Spirito Santo. “Ogni persona – ha detto Mons. Ciliberti -, nella specificità della sua vocazione, è chiamata a portare a compimento nella storia una particolare missione. Una missione che non potrà mai essere concretizzata da altri. Un qualcosa, quindi, che sollecita ognuno a riscoprire il proprio ruolo e ad operare responsabilmente all’interno dell’umanità. E in nome della comunità ecclesiale – ha ribadito con fermezza il Presule – posso esprime nella certezza che questa particolare consacrazione risponde alla chiamata con cui Dio ha parlato alle nostre sorelle”. Anime, che pur rimanendo nel quotidiano della società, sono chiamate a vivere la vita consacrata impegnandosi a maturare una positiva percezione dei valori secolari, quale realtà teologica in cui realizzare e testimoniare la salvezza. “Il mondo e la Chiesa – ha proseguito Mons. Ciliberti – non può fare a meno della vostra presenza, poiché tale consacrazione caratterizza l’aspetto insostituibile dell’azione pastorale della Chiesa. Una consacrazione che risponde al piano ineffabile di Dio, che vi chiama ad essere unite al suo amore di Padre, inserendovi nella profondità del suo mistero”. Pertanto, i voti di povertà, castità e obbedienza, l’eucaristia sacramentale, l’ascolto della Parola, la preghiera assidua e l’esercizio della carità alimenteranno la missione di queste sorelle consacrate, chiamate nel mondo ad essere segno visibile dell’amore di Dio in mezzo agli uomini. Un augurio che ha rivolto anche Mons. Arcivescovo, esortando le candidate a corrispondere all’amore sponsale di Dio, divenendo al cospetto degli uomini la “lettera vivente di Cristo”. “Solo così – ha concluso Mons. Ciliberti – potrete costruire una Chiesa più bella e un mondo più giusto e più vero, secondo il disegno di Dio e le attese e le speranze dell’umanità”
Emanuele Amoruso

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Redazione

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