AVIARIA: Adiconsum, nuove regole per la sicurezza alimentare

”Di fronte all’intensificazione degli scambi favorita dalla globalizzazione e dagli accordi commerciali serve un impegno degli imprenditori agricoli e delle istituzioni locali per introdurre nuove regole che possano garantire la sicurezza alimentare e affrontare le emergenze sanitarie che si moltiplicano in un mercato sempre piu’ aperto”. E’ quanto sostiene in una nota il segretario regionale dell’Adiconsum, Romolo Piscioneri.
”Se con l’etichettatura del pollame – ha aggiunto – e dei suoi derivati si e’ fatto un decisivo passo in avanti molto resta ancora da fare e l’etichetta resta anonima per la carne di coniglio, per quella di maiale ed anche per i salumi. Una situazione alla quale si potrebbe fare fronte anche con le misure previste dalla legge 204/04 che obbliga all’etichettatura di origine tutti gli alimenti. Un traguardo da raggiungere senza attendere le emergenze sanitarie, come e’ accaduto con la mucca pazza e piu’ recentemente l’influenza dei polli per garantire, nella produzione e all’interno della filiera, maggiore trasparenza e informazione ai consumatori. E per ottenere tutto cio’, come Adiconsum-Cisl Calabria affermiamo che occorre coinvolgere oltre agli esperti del settore anche la Regione Calabria attraverso l’Assessorato alle Politiche Agricole unitamente ai rappresentanti dei consumatori, affinche’ venga creata una task force capace di lavorare armonicamente, ma soprattutto con una reale conoscenza del territorio e delle esigenze manifestate dai consumatori in maniera tale da dare all’esterno un’informazione chiara e rassicurante che eviti casi di ingiustificato isterismo collettivo”.
”Bisogna – ha proseguito Piscioneri – inoltre rafforzare le difese. I controlli veterinari sulle carni importate vanno resi sistematici e non a campione, ispezionando anche le carni gia’ importate da qualche tempo. In particolare poi occorre tenere conto dell’aumento di merce alimentare contraffatta sequestrata nella nostra regione proveniente dall’est asiatico e dai paesi del mediterraneo. Occorre attenzionare dunque il territorio calabrese il quale, proprio per la sua posizione geografica, favorisce lo scambio dei prodotti provenienti dai mercati esteri non sempre rispondenti agli standard di qualita’ nazionali”.
”Sul fronte interno – ha concluso – occorrono maggiori controlli che devono raggiungere, seppur attraverso uno sforzo significativo il quale, si ripete, deve coinvolgere Regione e Associazioni dei Consumatori, gli allevamenti calabresi di pollame e gli operatori della grande distribuzione organizzata locali, facendo in modo che vengano segnalati i produttori e i distributori che mettono al primo posto la qualita’ e la tutela dei consumatori”

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Redazione

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