ANNO GIUDIZIARIO: ”La ‘ndrangheta si è sprovincializzata”

”Nel corso dello scorso anno non solo si è assistito a una sprovincializzazione della ‘ndrangheta, che ha assunto le dimensioni di un fenomeno interregionale”, ma anche all’aumento della microcriminalità e dei ”processi per reati contro il patrimonio (rapine, truffe, estorsioni con ‘avvertimenti’ ad imprenditori, e furti di auto con successive richieste estorsive)”. E’ quanto ha sostenuto il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Rinaldo Commodaro, nel discorso inaugurale dell’anno giudiziario 2006.
”Le associazioni per delinquere, sempre pronte ad offrire idonea sistemazione – ha detto Commodaro – allettano i troppi giovani nullafacenti per i facili guadagni. Ed ove si elevano le voci di protesta di coraggiosi amministratori non mancano pesanti ‘avvertimenti’ che destano profonde preoccupazioni e nelle loro famiglie e nelle tante persone oneste”.
Il presidente ha anche tracciato un quadro delle problematiche che interessano il distretto, dalla durata dei procedimenti, che ”continua ad essere cospicua” alla carenza d’organico di magistrati ed ausiliari. ”Dei 237 magistrati ordinari, effettivamente investiti di funzioni, di cui 1 magistrato distrettuale, nel distretto risultano attualmente vacanti ben 60 unità”.
Quanto ai magistrati onorari, aggiunge Commodaro, ”si registrano ben 156 unità, Goa compresi; e ben 32 vacanze su 147 giudici di pace”. Carenza di organico anche per la polizia giudiziaria, tranne per quella della procura di Cosenza dove la consistenza numerica è il minimo previsto per legge. Nonostante i posti vacanti, gli uffici del giudice di pace presentano un buono standard di funzionamento mentre esistono discrasie sull’utilizzo della norma per il gratuito patrocinio.
Commodaro è entrato anche nello specifico delle tematiche. Per quanto riguarda la giustizia penale, ”non si sono avuti ulteriori episodi del fenomeno eversivo nell’ambito del movimento ‘no global’ mentre procede normalmente il processo dinnanzi ala Corte d’assise di Cosenza”. Sussistono, invece, preoccupazioni per l’attività della criminalità organizzata e comune. ”Su questo territorio – ha proseguito Commodaro – si avverte, dopo diversi omicidi in agguati mafiosi perpetrati anche nel periodo in considerazione, una sorta di pax tra le cosche, ma la criminalità mafiosa è sempre in agguato e copre questo territorio come un enorme mantello che condiziona, non poche volte, la gestione di alcune amministrazioni fino alla scioglimento degli enti”.
La ‘ndrangheta dispone ”di una dotazione di armi micidiali” proprio per la sua interregionalizzazione e per lo scambio sempre più frequente di armi e droga. ”Ulteriore conseguenza di questa estensione ultra regionale della ‘ndrangheta – ha spiegato Commodaro – appare essere la difficoltà della localizzazione dei patrimoni delle grandi famiglie mafiose. L’individuazione dei patrimoni di pertinenza dei gruppi criminali di Isola Capo Rizzuto, Cirò, Rossano, Crotone e che sono costituiti indubbiamente da terreni e fabbricati di valore notevole, è accompagnata da spunti investigativi che depongono per il dirottamento di capitali all’estero. In atto pendono ben 116 processi di criminalità organizzata, 313 di spaccio organizzato di stupefacenti; 69 di usura aggravata”.
”Diverse – ha aggiunto – sono le segnalazioni di reato nelle quali vengono evidenziati episodi di danneggiamento (in particolar modo tagli di alberi) o avvertimenti intimidatori a danno di soggetti esercenti attività imprenditoriale, in relazione ai quali, però, risulta estremamente difficoltoso avviare proficue indagini” a causa della mancanza di collaborazione delle persone offese.
Nel corso dello scorso anno si sono registrati 83 omicidi volontari, di cui 59 commessi da adulti e ben 24 da minorenni, così come sono in aumento i reati di usura ma i dati non rispecchiano la realtà poiché da diversi segnali il loro numero dovrebbe essere più numeroso. Notevole anche il numero dei rati per traffico di sostanze stupefacenti anche se è stato possibile giungere a risultati lusinghieri nella zona dell’Alto Ionio cosentino dove sono stati assicurati alla giustizia e condannati i responsabili dei traffici. Cospicuo il numero degli omicidi e delle lesioni colpose commesse in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro mentre è consistente quello degli omicidi e lesioni causate da incidenti stradali.
In sensibile aumento anche i reati contro la pubblica amministrazione mentre ”il flusso di extracomunitari resta un problema serio. Si registrano – ha detto Commodaro – 97 reati commessi da extracomunitari; 62 casi accertati di sfruttamento del lavoro e 132 reati relativi all’immigrazione clandestina. Si sono verificati ben 248 casi di violenza sessuale, contro gli 88 dell’anno precedente, anche ad opera di ecclesiastici e di soggetti anziani, nonché 50 casi di pedofilia, anche limitato al commercio di materiale tramite internet, contro i 10 dell’anno precedente”.
Numerose anche le violazioni urbanistiche (3.383 contro le 1.464 dell’anno precedente), in aumento i procedimenti a carico di ignoti e i reati societari, mentre sono in diminuzione quelli di criminalità informatica e numerosi i casi dove si è applicata la prescrizione. Le intercettazioni, ha spiegato il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, sono ”il mezzo principe per acquisire la prova dei reati e nel periodo in esame la spesa è stata abbastanza contenuta”. In diminuzione le impugnazioni mentre l’attribuzione delle competenze penali al giudice di pace non ha portato alcun beneficio all’ufficio del Pm. Per quanto riguarda il giudizio civile, il continuo aumento delle pratiche ”neutralizza l’impegno e la professionalità dei magistrati. Solo il processo civile riformato potrà assicurare una giustizia rapida”.
Rilevante il numero dei procedimenti di separazione di coppie mentre è impressionante quello per controversie in materia di lavoro: 43.773 giudizi pendenti in primo grado e 6.652 in appello. Lamentele per l’inadeguatezza dell’organico sono segnalate da Commodaro anche per la giustizia minorile mentre occorrerebbero sevizi sociali particolarmente efficienti per le adozioni. Carenze di organico infine anche per l’ufficio di sorveglianza ed il tribunale di Catanzaro e l’ufficio di Cosenza.

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Redazione

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