ANNO GIUDIZIARIO: Ricordato Francesco Fortugno

”Consentitemi che io ricordi qui, con animo commosso, il cruento sacrificio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno”. Lo ha detto ieri mattina il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Rinaldo Commodaro, prima di dare lettura della relazione sull’amministrazione della giustizia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2006.
”Il barbaro ed efferato assassinio di Fortugno – ha aggiunto Commodaro – mentre ripropone in termini perentori e drammatici la situazione in cui versa la nostra Calabria, ha disvelato la confortante, convinta e significativa protesta dei ‘ragazzi di Locri’, che hanno mostrato di capire appieno la lezione e che ci dicono che non possiamo accettare di convivere con la malapianta della violenza e del malaffare che si annida nel corpo della società calabrese, ne inquina le istituzioni, ne corrode le coscienze, ne devasta la vita civile”. ”V’è da sperare che proprio dal moto di ripulsa di questi ‘ragazzi’ – ha detto il magistrato – autentico ‘capitale sociale’ della Locride, derivi quella forza nuova, capace di operare il gran riscatto della nostra terra sfortunata”.
Per il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, poi, ”è augurabile che per l’avvenire si evitino esternazioni precipitose, di qualsiasi tipo, e risse poco edificanti a mazzo stampa”.
Commodaro, infine ha ribadito quanto sottolineato l’anno scorso dal procuratore generale, e cioè che ”anche nel nostro Distretto si sono verificati casi di intolleranza e di aggressioni contro magistrati o uffici impegnati in processo o in indagini che hanno sfiorato certi personaggi, con reazioni spropositate quanto disinformate che certamente turbano la serenità dell’azione giudiziaria. E’ altresì deprecabile che alle polemiche abbiano partecipato anche magistrati che hanno pure affidato alla stampa le loro beghe interne e i loro dissidi o i loro contrasti personali”.

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Redazione

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