Avversario di turno

Verona: tentazione Corona

Dopo la turbolenta gara d’andata, Ficcadenti a Catanzaro a caccia di punti e di punte

ROMA – All’andata finì con una gazzarra in
campo e negli spogliatoi. Una bella prestazione del Catanzaro, un rigore
fallito da Corona, l’espulsione di Nervo. La tensione palpabile, il gol di
Adailton con lo stesso Corona, infortunato, steso sul
prato del “Bentegodi”. Le pacate proteste
di Buso e Martino per la scarsa sportività dei
veronesi nascondevano la rabbia per una prova discreta finita con tanti
applausi ma zero punti. Incomprensibili, invece, le accuse di Ficcadenti per le fantomatiche perdite di tempo dei
giallo-rossi, utili a giustificare il comportamento poco cavalleresco dei suoi.

CORSI E RICORSI STORICI – L’andata rappresenta solo l’ultima
puntata di una lunga storia di confronti, che affonda le sue radici negli anni
’30 e arriva fino alla sfida della scorsa stagione: un pareggio (1-1 con
i gol di Ottonello e Iunco) inutile per il Catanzaro
praticamente retrocesso, letale per le speranze di promozione del Verona. Una
rivalità ormai consolidata e rafforzata negli anni da ragioni
geografiche e culturali, oltre che sportive: lo spareggio per la promozione in
serie A di Terni (1975) rimane forse la più grande delusione nella
storia del Catanzaro.

UNA STAGIONE IN CHIAROSCURO – Partito tra lo scetticismo generale degli addetti
ai lavori e della tifoseria, il Verona ha stupito nella prima parte della
stagione, perdendo un po’ di smalto solo all’inizio di questo
girone di ritorno. Le pesanti cessioni estive non hanno intaccato il perfetto
scacchiere tattico di Ficcadenti (tanto bravo quanto
indisponente). La raggiunta maturità di Adailton,
la classe di Mazzola e la grinta di Italiano hanno guidato il manipolo di
giovani forgiato dal tecnico. Alle soglie della zona play-off, però, il
Verona ha avuto paura di diventare grande e ha infilato una serie nera di sei
partite senza vittorie, interrotta da un guizzo di Rantier
all’ultimo respiro della gara contro la Cremonese. L’attaccante
francese, che ha dedicato il gol al suo ex compagno vicentino Gonzalez, ha salvato i giallo-blu da una magra figura
contro l’ultima della classe, chiudendo la striscia di quattro pareggi e
due sconfitte.

MERCATO BLOCCATO – Nel complicato mercato di riparazione invernale, il
Verona ha proseguito sulla sua linea sparagnina, fonte principale dei mugugni
della tifoseria. L’unico rinforzo, fino a questo momento, è il
giovane brasiliano Gladstone, 21 anni da compiere
domenica, arrivato in prestito dalla Juventus senza
essere riuscito ad esordire in maglia bianconera. Da verificare il suo
inserimento in una difesa che sta funzionando molto bene. Il reparto meno
convincente, Adailton a parte, è quello
offensivo, fermo a 26 gol e lontano dai picchi di qualità raggiunti
nella scorsa stagione. Il giovane Sforzini, sostituto
di Bogdani, non ha confermato in pieno tutte le
potenzialità mostrate a inizio stagione. Ficcadenti
continua a ruotare i suoi attaccanti, in attesa che la società gli
regali una prima punta di peso.

LA FEBBRE DI CORONA – Sta per arrivare subito il centravanti under 21 gallese
Davies, proveniente dalla quarta serie inglese, che
deve ancora superare le visite mediche. Per la prossima stagione è stato
già concluso l’affare William, attaccante del Martina. Ma il
tecnico dovrebbe avere anche un altro rinforzo di spessore. I nomi in
circolazione sono sempre gli stessi, contesi da diverse squadre: i più
caldi sono Fava, Budan e Corona. Il Catanzaro,
sabato, chiede al suo capitano di guarire dalla febbre e di dare al Verona una
doppia delusione.

IL 4-3-3 NON SI CAMBIA – Nonostante gli ultimi risultati deludenti, Ficcadenti non ha ripudiato il suo credo tattico e il suo
spregiudicato modulo. Difesa a quattro con Biasi e
Turati centrali difensivi, Cassani e Bonomi sulle fasce. A centrocampo la regia di Mazzola, la
corsa di Munari e le incursioni di Italiano. In
attacco Sforzini e Aurelio si contendono il ruolo di
centravanti in attesa del nuovo bomber. Adailton
è inamovibile, Iunco e Rantier
sono in competizione per l’ultimo posto nell’undici titolare, col
francese in rimonta dopo il gol alla Cremonese. Al “Ceravolo”,
gli unici assenti saranno Comazzi e Gervasoni. L’ex di turno Mazzola ha invece recuperato,
dopo aver giocato soli dodici minuti della sfida con la Cremonese, e
sarà regolarmente al suo posto. Rantier
dovrebbe partire titolare, con Iunco spostato al
centro per un attacco rapido, pronto a punire eventuali distrazioni difensive
del Catanzaro. Che però non può più permettersi di
sbagliare.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) – Pegolo; Cassani, Biasi, Turati, Bonomi; Munari, Mazzola, Italiano; Adailton,
Iunco, Rantier. All.: Ficcadenti.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net 

Autore

Redazione

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