CATANZARO-RIMINI 1-0: LA CRONACA

Il gol di Greco, un “Ferrinho” stratosferico, il sostegno dei restanti tifosi del “Ceravolo”: le Aquile tornano alla vittoria contro i romagnoli.

CATANZARO – Era dal lontano Catanzaro-Crotone che i tifosi giallorossi non riuscivano a gioire per una vittoria della loro squadra: da allora 9 sconfitte e 5 pareggi e tante, tante umiliazioni. Ma finalmente dopo oltre 4 mesi il Catanzaro batte il Rimini al “Ceravolo” (rete di Greco) e lascia l’ultimo posto in classifica a svantaggio della Cremonese, battuta a fatica al “Bentegodi” dal Verona. Esordio migliore non ci poteva essere per Bruno Giordano, che è riuscito a infondere alla squadra una buona dose di carica e di carattere, che alla fine si sono rivelati decisivi per la vittoria finale delle Aquile.
Vittoria che è arrivata in un clima surreale, che ha visto la contestazione degli ultras nei confronti di società e squadra (con tanto di striscioni e cori), con gli stessi ultras che poi hanno abbandonato le gradinate della Curva dopo soli 30’, entrando durante l’intervallo in Tribuna Numerata per contestare la dirigenza e facendo vivere ai presenti attimi di tensione. Poi per fortuna tutto è tornato alla normalità, o quasi.
Tornando alla partita, Giordano ha imperniato la sua nuova squadra sul classico 4-4-2, rispolverando tra i pali Belardi e inserendo il giovane Urbano (buona la sua prova, soprattutto in fase di ripiegamento) sulla destra e riproponendo in avanti a fianco di Corona il giovane Greco, che aveva ben figurato nella gara contro la Cremonese.
Prima del via minuto di silenzio per commemorare la morte dell’ex segretario dell’Uesse Gaetano Larussa.
Si parte e Catanzaro subito aggressivo sulla sinistra, dove il miglior Sussi della stagione e un “Ferrinho” straordinario e senza ombra di dubbio migliore in campo, fanno andare in tilt la retroguardia romagnola. Ottimo il lavoro di contenimento del duo Gissi-Giannone a centrocampo, una vera diga quando il Rimini cerca di affacciarsi per vie centrali al limite dell’area giallorossa.
Al 24’ il “sindaco” orchestra alla perfezione un bel contropiede e cede al limite il pallone a Greco, che spara una botta che si perde alta. Non si fa però attendere la risposta degli ospiti dopo soli due minuti: cross dalla destra e pallone deviato, che mette fuori causa tutta la retroguardia giallorossa e arriva al solissimo Motta, che di testa costringe Belardi all’intervento più difficile della partita. Ma il Rimini, al cospetto dei padroni di casa, è davvero inconsistente, e deve affidarsi agli assoli del fantasista Ricchiuti per cercare di scardinare la retroguardia avversaria, perfetta tra l’altro sulle palle alte. Ma al 30’ arriva il gol delle Aquile: punizione di Giannone e palla che viene prima toccata in area e poi viene corretta in modo vincente da Greco.
I restanti tifosi assiepati sugli spalti del “Ceravolo” sono dalla parte dei calciatori giallorossi, e non fanno mancare il loro sostegno fino alla fine. Un minuto dopo il gol, le Aquile rischiano però di capitolare: lancio lungo che sorprende per la prima (e forse unica) volta i due marcantoni Ceccarelli e Venturelli con il pallone che arriva a Ricchiuti che conclude con un diagonale rasoterra che si perde a pochi centimetri dal palo. Ci prova ancora Motta, ma la sua fucilata dai 25 metri viene bloccata in due tempi dall’ottimo Belardi. Non ingannino le due nitide palle gol degli ospiti, che dopo di ciò hanno fatto davvero poco per cercare di pervenire al pareggio.
Si va all’intervallo con i padroni di casa che escono tra gli applausi convinti del proprio pubblico. Nella ripresa Leo Acori cambia i connotati della sua squadra, inserendo subito Cascione e Rabito.
Subito attimi di tensione in campo con uno scontro aereo tra Pugliesi, Milone e Greco che sbattono tutti e tre violentemente la testa. Si riprende il numero 78 giallorosso (sostituito poi da Giordano con De Sousa) mentre per l’ex “robocop” sospetta frattura del naso. Per l’estremo difensore romagnolo invece sembra tutto a posto, anche se poi accusa uno svenimento che lo costringerà ad abbandonare la contesa. Acori inserisce così Dei tra i pali al posto di Pigliesi e così Rimini in dieci per i restanti minuti dell’incontro. In questa circostanza si perderanno almeno 3’.
Giallorossi che comunque non riescono a governare con facilità l’incontro, causa anche la troppa paura di sbagliare.
Ma comunque non mancano le occasioni per chiudere il match: delizioso il triangolo in area tra Corona e Greco, con il bomber di Cinisi che clamorosamente a pochi passi dalla porta, cicca il pallone e conclude malissimo. Magico Ferrigno per Sussi, il cui cross scavalca l’intera retroguardia biancorossa e trova sul secondo palo Corona, che fallisce un’altra volta il colpo del k.o.
Finale quindi di sofferenza per le Aquile, ma il trio Ceccarelli-Urbano-Venturelli non fa passare niente dalle parti di Belardi. Per gli ospiti solo tiracci che si perdono sulla rete di protezione dietro la porta dell’estremo difensore giallorosso. Ferrigno poi, esaltato dall’incessante sostegno dei restanti tifosi catanzaresi, fa passare del tempo prezioso con le sue scorribande sulle fasce. Non c’è spazio per i (purtroppo) classici tiri del sabato “beffa-Catanzaro”. Il signor Herberg fischia la fine dell’incontro e le Aquile, grazie a questa vittoria non sono più ultime e guadagnano tre punti su Ternana, Avellino e Bari e due sull’Albinoleffe ed ora si trovano ad 8 punti dagli Umbri, a 7 dagli Irpini e a –11 dai pugliesi. Ma è chiaro che il discorso salvezza è stato già compromesso, con i punti persi a Vicenza, contro la Cremonese e ad Avellino.

Pier Santo Gallo

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