Rassegna stampa

Intervista ad Alessia… l’ultima tifosa giallorossa

Pochi giorni di vita e tanta voglia di Catanzaro.
da ” Domenica Giallorossa”

Prima intervista del nuovo anno dedicata a quella che può essere considerata “l’ultima tifosa” del Catanzaro, la troviamo già in gran forma e dimostra subito grande acume.

Buongiorno signorina Alessia Rotundo, come va?
Come vuole che vada, sono nata da pochi giorni ( il 3 gennaio ndr) ed ho già un sacco di cose da fare, le visite dei parenti, le poppate, il guardaroba, i rapporti con mia sorella Simona ed il Catanzaro.
Il Catanzaro?
Si , il Catanzaro calcio, sono una tifosa giallorossa di vecchia data, mio padre Alessandro e mia mamma Sabrina, quella ragazza che mi stava allattando prima, sono due sostenitori delle Aquile. Le dirò di più sono stata concepita il sabato santo, dopo la partita Catanzaro-Cesena ( finita 2 a 2 e con discreta prestazione delle Aquile ndr), i miei erano particolarmente euforici e…..
Abbiamo capito, signorina, ma ci spieghi questa passione?
Guardi durante il soggiorno nel pancino di mamma mi sono tenuta aggiornata, tra internet, radio ed ogni tanto i quotidiani ho avuto modo di seguire la fine dello scorso campionato ed il conseguente ripescaggio. Poi l’arrivo di Martino mi aveva dato un pochino di tranquillità, credevo che il presidente Parente voleva fare le cose per bene, ma…
Ma?
Ma forse qualcosa non è andata per il verso giusto, ha visto che squadra abbiamo messo in piedi ad agosto? Un dirigente come Martino non ci ha portato grandi calciatori, come mai? Le sue conoscenze dove erano finite? Il budget era risicato? E poi la questione societaria, maggioranza ( Poggi e Parente ndr) e minoranza ( Princi e Procopio ndr) hanno cominciato a dirsene di tutti i colori, malgrado questo Buso era riuscito a mettere in piedi un buon gruppo, una squadra tecnicamente di basso valore, ma con grande agonismo, la ricorda la nostra ultima vittoria? Quella con il Crotone, tutta cuore e grinta con Corona che corre ad abbracciare Mister Buso. Ma già quella sera la frittata era stata fatta, perché la società aveva deciso di cambiare strategia. Quella sera la presenza negli spogliatoi del buon Gianni Improta, quello di Reggio Emilia sa papà mi fa vedere ogni tanto vecchi video, ed allora il quinquennale di Martino va a farsi …benedire.
Il sabato successivo pareggiamo a Bergamo (il primo punto esterno del campionato ndr), ma in tribuna c’erano Improta ed il nuovo tecnico Guerini. Tutto molto triste, secondo me in quelle settimane hanno compromesso il campionato, forse si è dissolto quel labile equilibrio che si era creato nello spogliatoio, molti calciatori, venuti su insistenza di Martino, hanno perso il proprio punto di riferimento e da lì è ricominciata la corsa verso il precipizio.
Poi il resto della storia la sapete tutti, il Catanzaro torna nelle “piene” mani di Parente e Poggi, anche se a me Procopio un po’ stava simpatico, forse per via del negozio di balocchi, ma il risultato non cambia e Noi sempre in fondo alla classifica. Le confido una cosa, dovevo nascere a fine dicembre, ma aspettavo il paventato cambio societario, questi non si decidevano ed io …. Speriamo comunque che le Aquile tornino a volare. Ora mi scusi ma mamma mi chiama, devo fare la poppata delle otto e poi vorrei ascoltare il suo programma radio ( il RadioForum ndr).
Un ultima domanda, quando la vedremo per la prima volta al Ceravolo?
Guardi ora ho una settimana di vita, credo che ci andrò in primavera inoltrata, spero di poterlo sostenere verso la salvezza anche sono molto pessimista. La saluto con un … Avanti Catanzaro!

Gennaro Maria Amoruso

Autore

Redazione

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