Avversario di turno

Orfani di Gioacchino: la Cremonese allo sbando

Senza Prisciandaro e Roselli, svanito subito l’entusiasmo della doppia promozione

ROMA – Non c’è più spazio per
sbagliare. Non è più tempo di elargire solidarietà a piene
mani. Domani sera Catanzaro-Cremonese sarà già
una sfida da dentro o fuori, la fatidica e famigerata ultima spiaggia. È vero, le avversarie camminano lente. La quota salvezza
si è repentinamente abbassata rispetto agli ultimi anni. Ma
l’anticipo del “Ceravolo” è
una di quelle sfide che già sai risulteranno decisive.
Nel bene o nel male. Lo avverti nell’aria. Un po’ come, nella
scorsa stagione, quando il carneade Stellini
infilò la porta del Catanzaro all’ultimo
respiro di quel Catanzaro-Genoa post natalizio. Era
il segnale della resa.

IL TRACOLLO DOPO IL TRIPUDIO РStavolta il rischio ̬ che nel gorgo della
serie C siano risucchiate entrambe le formazioni. La storia recente della
Cremonese, infatti, è strettissima parente di quella del
Catanzaro
. La doppia consecutiva promozione. Una città in festa
che torna con la mente alle rovesciate del giovane Vialli,
così come Catanzaro si affida ancora nei sogni ai perfidi corner di
Palanca. Certo il calore non è lo stesso, ma il blasone sì. E allora vecchie glorie al timone. Gianni Improta di qua, Gigi Gualco di
là, come se il tempo si fosse fermato.

TESTA A
TESTA
IN CODA – Ma il corso della storia non lo si può fermare. Il calcio è
cambiato. Soldi e managerialità sono alla base dei successi di oggi. E allora, anche la
Cremonese si è trovata di colpo in un calcio troppo grande, pagando a
caro prezzo i mancati investimenti estivi. Sei punti conquistati dal
“Grande Timoniere” Roselli, artefice
delle due promozioni, identico bottino per Gianni Dellacasa,
ex allenatore dei giovani del Torino, con una serie di esperienze
in Svizzera. Subentrato a fine ottobre il tecnico piemontese non è
riuscito a dare una sterzata alla squadra grigio-rossa, intristita per intere
settimane all’ultimo posto in classifica prima che il
Catanzaro
si riappropriasse “dell’ambito” scettro di
fanalino di coda. Un solo punto separa le due squadre. Molti sono quelli da
recuperare per entrare in orbita salvezza.

MERCATI E AMBIENTI ROVENTI – Le due piazze sono naturalmente in ebollizione. Mentre Catanzaro è già assuefatta dopo le
disavventure della scorsa stagione, Cremona assiste incredula alla disfatta e
protesta ad alta voce contro l’immobilismo della società. Mentre
la società giallo-rossa ha comprato in dieci giorni una squadra nuova di
zecca, il patron Triboldi ha appena concluso la prima e unica (per ora) operazione di mercato:
“l’affare” Di Bari, giovane terzino del Frosinone
che difficilmente cambierà le sorti del campionato.

L’ADDIO DI GIOACCHINO – Serve come il pane una prima punta di peso,
soprattutto dopo la cessione a dicembre di Gioacchino Prisciandaro,
finito al Palazzolo. La sua avventura in serie B
è durata solo nove partite, condite da due gol (uno al
Catanzaro
), dopo una vita spesa in giro per i campi di provincia a
ingoiare polvere e a freddare i portieri di mezza penisola. I rimpianti
crescono nonostante i gol di Carparelli e si uniscono
agli atti di dolore per l’addio di Roselli. Dellacasa è considerato un intruso, senza arte
né parte.

POCHI GOL, MOLTE AMAREZZE – L’euforia per l’esordio in B si è
spento subito. La vittoria contro il Catanzaro (2-0
gol di Prisciandaro e Carparelli)
alla prima di campionato era il classico fuoco di paglia. Solo il Crotone, dopo oltre tre mesi, è riuscito
nell’impresa di lasciare l’intera posta allo “Zini”, per concludere degnamente la missione
“Carità calabra”. Il 4-4-2 di Dellacasa si basa sull’ossatura della doppia
promozione. In porta Bianchi ha scalzato Mondini. In difesa il ghanese Mensah pensa più a preparare la sfida mondiale
all’Italia. Così domani sera saranno Iorio e Donadoni
a proteggere la porta grigio-rossa, con Dall’Igna (in non perfette condizioni) a destra e Rossini a sinistra, in ballottaggio con il nuovo arrivato
Di Bari. A centrocampo non ci saranno i mediani Carotti
e Furiani. L’ex acese
Garzon (altro prestito del Chievo,
insieme a Mensah e a Marchesetti)
dovrebbe essere affiancato da Rossi, con Tabbiani a
destra e Smanio a sinistra. In attacco il duo
obbligato è Carparelli-Marchesetti, col
secondo in procinto di tornare alla casa madre, orfana dei profughi Obinna e Tiribocchi. Al suo posto
potrebbe trovare maggiore spazio il giovane camerunese Job,
dribbling ubriacante e tanta ingenuità, spesso utilizzato anche in
fascia sinistra.

LA ROULETTE DEI
RISULTATI –
Sulla ruota di
Catanzaro lo 0-0 è il risultato da bandire. La situazione di classifica
sconsiglia pareggi deprimenti che rimanderebbero entrambe le squadre ai
prossimi impegni con il morale sotto i tacchi. I precedenti non sorridono al Catanzaro che ha un bilancio in perfetta parità
nelle sfide in serie B con la Cremonese (due vittorie per parte e tre pareggi),
mentre è in leggero vantaggio se si considerano anche gli incontri in
serie C degli anni ’50. I giallo-rossi non hanno
mai vinto nelle ultime tre occasioni (perdendo, anzi, due volte).
L’ultima vittoria risale alla triste stagione ’83-84, grazie a un gol di Marino. La Cremonese ha espugnato il “Ceravolo” nella sua ultima visita (stagione
’88-89): blitz firmato Edy Bivi. Per fortuna domani sera non ci saranno
ex dal cuore di pietra.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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