Dalla Curva

IO SONO VANIN

NOI SIAMO IL CATANZARO…siamo in treno….di ritorno da Vicenza, stremati, stanchi,
avviliti…. come da due anni a questa parte…
Come nostra cultura, diamo voce ai tifosi la vera anima del Catanzaro

Il Gruppo Torino ha effettuato decine e decine di trasferte (partendo dal GE-MI-TO Giallorosso della C2). Purtroppo in questi
ultimi tempi, le soddisfazioni si contano davvero sulle dita di una
mano…
Abbiamo perso al 94°, per una ennesima disattenzione difensiva, le
speranze di salvezza si allontanano sempre più. Nonostante questo si
parla delle prossime trasferte, si discute, si si recrimina… quando
nel corridoio della carrozza appare un ragazzo con una tuta ufficiale
del Catanzaro. Lo guardo, non l’ho mai visto prima…eppure pensavo di
conoscerli tutti i giocatori giallorossi…lo fermo e con irruenza e
sfacciataggine gli chiedo: “Scusa…ma tu chi sei?”
Il ragazzo si blocca, esita, fa un passo indietro…giustamente…. non
sa chi siamo (nessuno aveva la sciarpa al collo) e non sa le nostre
intenzioni ma ripresosi dalla sorpresa afferma sicuro e deciso: “Io
sono Vanin”!!!!
E’ un attimo…balziamo tutti in piedi e lo circondiamo ed è un
susseguirsi di: “bravo!!!”, e “complimenti!!!” Il ragazzo dalla tuta
giallorossa distende il suo sorriso, sa quel pomeriggio di aver giocato
bene e di essersi impegnato, capisce dunque che i nostri complimenti
sono sinceri e gratuiti….
Lo invitiamo a sedersi con noi e accetta di buon grado…in un paio
d’ore parla a ruota libera, si racconta, è disponibile, si apre con
noi….

Gli chiedo come è stato l’impatto a Catanzaro, e lui: “Impatto? “quale
impatto? non ne ho avuto neanche il tempo!!” In effetti, è arrivato da
5 giorni a Catanzaro, ha fatto un allenamento, una rifinitura e subito
titolare in prima squadra.
Conosce solo Rizzato, Adami e Pavarese, per il resto non ricorda
neanche i nomi di tutti i suoi compagni… e nonostante questo in campo
nel pomeriggio si è mosso bene, veloce, rapido, dribbling stretto,
tocchi brasiliani, ha cercato i compagni, ha trovato intese con Corona
e gli altri compagni di reparto quando è stato spostato dietro dopo
l’espulsione di De Simone.

E’ giovane Ronaldo,..si, si chiama proprio Ronaldo… faccia pulita,
buona dialettica, ed è molto deciso. Sa che a Catanzaro si giocherà
tante chances. Ha accettato di andare via da Torino perchè all’età sua
non può stare in panchina o peggio in tribuna. Ha bisogno di giocare,
di darsi da fare. e per questo ha accettato di lasciare il più
blasonato Torino. Eppure lì ne dicono tutti un gran bene, è presente
anche un tifoso del Toro in treno e non fa che elogiarne le doti
tecniche avendolo visto in allenamento…..
Bene pensiamo noi e
provochiamo subito il tifoso granata: “tranquillo, a Torino farà il
goal dell’ex e vi zittirà come Batistuta al Nou Camp”. Ride Vanin, ma
si capisce che il pensiero lo sfiora realmente….non ha rancori contro
la società sabauda ma desiderava qualche possibilità in più di
giocarsela nonostante la giovane età.

Il viaggio scorre via, ci racconta di non aver cercato ancora casa,
alloggia ancora in Hotel, del bel tempo che ha trovato giù, del suo
Brasile…… quando squilla il suo telefonino: è De Sousa, suo
amico… Il Corriere dello Sport la mattina lo dava partente per
Catanzaro. Chiude con lui e noi ovviamente: “allora? verrà?” Il
Brasiliano non dice ma lascia intendere: “verrà lunedi giù a Catanzaro
a parlare con i dirigenti, e se viene giù….”
E’ contento di questo, con De Sousa si conoscono da tanto tempo, scuola
Toro anche lui.

Il treno accusa ritardo, Ronaldo sembra impaziente e nervoso…e
scopriamo poco dopo il perchè… Alle 18,00, proprio alla fine della
partita con il Vicenza, la sua compagna ha partorito a Torino una
splendida bambina, Julia. Questo giovane ragazzo brasiliano è diventato
per la prima volta papà!!!!!! Quando lo dice il nostro balzo questa
volta è doppio e più affettuoso…lo conosciamo da un’ora e mezzo ma
siamo realmente contenti per lui.
Gli chiediamo se sapesse del prossimo avvento e lui dice “si, ma non
l’ho detto a nessuno, neanche al Mister, ci tenevo a giocare. Sapevo
che sarei stato titolare, c’erano delle aspettative su di me e non
volevo deludere nessuno..” Atteggiamento molto professionale gli
facciamo notare… non è da tutti.

Arriviamo a Torino, scendiamo e ci salutiamo; una macchina lo attende
per accompagnarlo di corsa in ospedale, dove lo attenderà la sua
vittoria più bella….

Un saluto a Vanin e auguri ancora dal Gruppo Torino.

Autore

Davide Pane

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