Avversario di turno

Spinesi e Marino: il Catania sogna

I siciliani a caccia della sesta vittoria consecutiva per avvicinare il Mantova e inseguire la promozione

ROMA
–
Sembra un paradosso ma
sabato pomeriggio al “Cibali” ci sarà molta più serie
C nel Catania che tra gli undici scelti da Guerini.
Tanto Acireale, un po’ di Foggia, addirittura qualche spruzzata di Igea Virtus. Dall’altra parte il solo Giorgio Corona a
difendere l’onore dell’unico Catanzaro capace, negli ultimi 18
anni, di regalare emozioni ai suoi tifosi. Quel Catanzaro guidato da Braglia e tenuto insieme dal tanto vituperato Pasquale Lo
Giudice che, con il suo ingresso nei quadri societari del Catania, cerca
finalmente la definitiva consacrazione.

QUANTE
FACCE CONOSCIUTE –
Polito, Paschetta, Anastasi, Russo,
Cardinale non avranno dimenticato facilmente la zampata di Corona, in un
convulso e piovoso Catanzaro-Acireale di un paio di
primavere fa. Un finale drammatico che fece arrabbiare anche il pacato tecnico Costantini (sfortunato il suo passaggio a Catania dello
scorso anno). Per riprendersi dalla delusione, il vulcanico presidente Pulvirenti decise che la serie B doveva comunque essere sua
e acquistò il Catania. Anche Pasquale Marino, con i suoi fidi scudieri
De Zerbi e Del Core, ricorderà le splendide
sfide al “Ceravolo” alla guida di Foggia
e Paternò.

OPPOSTE
REALTÀ –
Nella loro
lunga storia di confronti diretti (ben 44 in campionato), Catania e Catanzaro
si sono incontrati in tutte le categorie, tranne che nella massima serie. Una
lunga scia di fallimenti tecnici o societari ha costretto le due squadre a
risalire faticosamente la china. Ora la ruota gira lungo le falde
dell’Etna. I siciliani vivono un clima di rinnovata euforia,
diametralmente opposto alla gelida tramontana di Catanzaro. Venti di serie C da
una parte, sogni di derby dall’altra. Derby dal sapore antico e,
stavolta, al massimo livello.

ARTEFICI
DI UN SOGNO –
Due sono i
protagonisti principali di questo splendido Catania, issatosi al secondo posto
in classifica dopo cinque vittorie in fila e nove risultati utili consecutivi.
Uno è indubbiamente il profeta Marino, reduce dall’esperienza choc
di Arezzo, dove il pragmatismo di Gustinetti funziona
più del suo calcio champagne. Un esonero bruciante da cui non è
riuscito a salvarlo a suon di gol (22) neanche il nuovo idolo di Catania: il
bomber Spinesi. L’ex barese ha ripreso in
questa stagione la marcia trionfale aretina che ha regalato la salvezza ai
toscani all’ultima giornata. Già 11 gol per lui, consapevole che
stavolta l’obiettivo è il ritorno, suo e del Catania, in serie A.

LA
MATURITÀ DEL COLLETTIVO –
Intorno alle due punte ruota però uno scacchiere di giocatori
che sembra avere raggiunto la maturità giusta. In porta Pantanelli è una sicurezza. La difesa è di
spessore con l’esperienza di Silvestri, e Bianco, unita alla prestanza
fisica e alla gioventù di Cesar e Sabato. Sottil, Paschetta e Zavagno garantiscono i giusti ricambi. A centrocampo la
classe di Caserta e il cervello di Anastasi si
miscelano alla perfezione con la potenza di Brevi e il dinamismo di Baiocco.
Marino ha preferito abbandonare il 3-4-3 delle origini per un 4-3-3 che lo
porta spesso a sacrificare l’esterno Lucenti. In attacco accanto alla
primadonna Spinesi, giostrano i due fantasisti De Zerbi e Mascara (rigenerato dalle cure di Marino).

CONTINUITÀ
RITROVATA –
Il principale
difetto delle ultime stagioni sembra superato. Il Catania ha trovato
continuità di rendimento e un approccio offensivo sempre uguale sia in
casa sia in trasferta. Al “Cibali” ha lasciato per strada parecchi
punti, facendosi imporre il pareggio in quattro occasioni. In compenso sono ben
cinque le vittorie esterne. L’attacco è pirotecnico, la difesa
concede molto. Gli infortuni non stanno incidendo particolarmente, grazie anche
alla qualità dell’organico. Sembra mancare qualcosa solo in
attacco, se dovesse farsi male Spinesi.

SABATO
SENZA SABATO
– In vista
della sfida con il Catanzaro, Marino potrebbe recuperare Brevi (che però
andrà in panchina), mentre rientrerà dalla squalifica Pantanelli e tornerà dal primo minuto Silvestri.
Oltre allo squalificato Sottil (che non avrebbe
comunque giocato), l’unico assente è Sabato, sostituito
dall’argentino Zavagno. Bianco torna al centro
della difesa accanto a Cesar. Centrocampo e attacco
saranno gli stessi che domenica scorsa hanno sbancato Pescara.

75
ANNI DI SFIDE –
Difficile
trovare appigli per le speranze di questo fragile Catanzaro. Neanche i
precedenti tra le due squadre (che iniziarono nel 1930) vengono in soccorso. Se
si esclude la stagione dell’immediato dopoguerra, quando il Catania
schierava due squadre in serie C (entrambe battute dai giallo-rossi), il
Catanzaro ha vinto solo due volte al “Cibali” in campionato: 3-1
nel 1967-68 (doppietta di Pellizzaro e gol di Zimolo), 1-0 (gol di Petrini) sei
anni dopo. L’anno scorso furono Padalino e Jeda a spegnere gli ultimi focolai della
“resistenza” giallo-rossa. È in arrivo il bis?

PROBABILE
FORMAZIONE (4-3-3) –
Pantanelli; Silvestri, Bianco, Cesar, Zavagno; Caserta, Anastasi,
Baiocco; De Zerbi, Spinesi,
Mascara. All.: Marino.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

 

Autore

Redazione

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