MANTOVA-CATANZARO 0-0: LA CRONACA

I giallorossi escono indenni dal “Martelli”, dopo una partita di contenimento. Ottime le prestazioni dei vari Ceccarelli e Gissi.
Corona, ammonito, salterà Catanzaro-Piacenza.

MANTOVA – Un Catanzaro tutto cuore e grinta esce indenne (0-0) dalla “tana” della capolista Mantova (fino ad ora nessuno era riuscito nell’impresa) e conquista un “punticino” in trasferta che fa morale.
È stato un match in cui le occasioni da gol non sono certo sbocciate come i settembrini nel nono mese dell’anno (comunque le poche che ci sono state, hanno fatto tremare i circa duecento supporters calabresi assiepati sugli spalti del “Martelli”), visto che l’annunciato “catenaccio” attuato da Guerini ha sortito gli effetti sperati, bloccando le incursioni degli avversari e limitando (soprattutto nella ripresa) il gioco sulle fasce dei padroni di casa, il vero “marchio di fabbrica” dei “Di Carlo-boys”, che ha permesso loro di essere la vera sorpresa di questo campionato cadetto.
Catanzaro, come detto, abbottonato in difesa, che ha impostato il suo gioco d’attacco tutto sulle folate di Nervo, a supportare il solo Corona in avanti.
I lombardi invece non sono sembrati la stessa squadra delle ultime giornate. Certo, hanno mantenuto per tutta la partita il pallino del gioco, ma hanno sofferto molto la folta difesa preparata da Guerini, che con l’inserimento di Zini e Pierotti (con il quale si è alternato spesso Adami), ha bloccato le incursioni sulle fasce di Tarana e Sommese.
Nei giallorossi quindi tutti sopra la sufficienza, visto che hanno svolto a pieno il compito assegnato dall’ex trainer della Ternana, ma sinceramente un gradino più sopra ci sono i vari Ceccarelli e Gissi, con quest’ultimo che ha avuto il merito di “soffocare” la manovra dei locali lottando su ogni pallone e che alla fine ha vinto il duello con il collega Grauso.

Guerini come ha più volte ribadito nella scorsa settimana, teme la capolista, che in casa fino a sabato ha conosciuto un solo risultato: la vittoria.
Così schiera davanti a Belardi una linea a cinque, composta da Zini, Adami (altra buona prestazione la sua dopo quella contro il Bari), Di Sole, Ceccarelli e Pierotti. Corona stringe i denti e alla fine è nell’undici iniziale a reggere l’attacco giallorosso e ad approfittare del minimo errore dei centrali mantovani. Sarà impossibile per Re Giorgio superare la difesa più forte del campionato, guidata da un Cioffi monumentale che non ha fatto passare nulla. Per noi è stato lui il migliore in campo.
Mantova che capisce subito che dovrà avere molta pazienta per sbloccare il risultato oltre che ad una grande freddezza davanti alla porta difesa da Belardi. Freddezza che non ha al 3’ Tarana, che in mischia su cross di Sacchetti fallisce una clamorosa occasione, calciando centralmente e favorendo l’intervento di Belardi. Al 12’ il portiere giallorosso non trattiene un velenoso cross di Sacchetti con Graziani jr che fallisce clamorosamente a porta sguarnita, causa anche una provvidenziale deviazione di un difensore calabrese. Nella restante mezz’ora di gioco l’andazzo della partita va livellandosi con gli ospiti che guadagnano metri e si affacciano timidamente dalle parti di Bellodi.

Nella ripresa Di Carlo cambia… le ali alla sua squadra: fuori Tarana e Sommese (che sono calati alla distanza dopo un arrembante inizio) dentro Caridi e il giovane Bentivoglio (scuola Juve) mentre Guerini decide di non stravolgere l’assetto della sua squadra non operando nessun cambio se non negli ultimi minuti. Ma la doppia sostituzione non sortisce l’effetto sperato. Il Catanzaro si fa un tantino più intraprendente rispetto alla prima frazione anche se è il mantovano Noselli ad impegnare Belardi al 66’ con una punizione dal limite. C’è poi l’ammonizione di Corona. Giallo pesante per i bomber di Cinisi, che era diffidato e salterà il prossimo match casalingo delle Aquile contro il Piacenza. Al 68’ uscita sbagliata di Belardi con Zini che miracolosamente salva sulla linea il tiro a botta sicura di Graziani jr. Dopo l’occasionissima capitata sui piedi del figlio di uno degli eroi dei Mondiali di Spagna ‘82, i giallorossi non rischiano più nulla e controllano con una certa sicurezza il risultato fino al triplice fischio del signor Cassarà.
Missione compiuta per mister Guerini, che ora dovrà cercare di dare continuità a questo risultato che certamente è da considerarsi positivo.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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