Bar Mangialavori

”RISPETTO”

Ci si prepara alla rivoluzione tecnica. La lettera di Piero da Bologna

I giorni della settimana hanno avuto un’irrimediabile “crisi di identità”. Il profumo della domenica, come oramai è risaputo, lo possono godere solo in pochi e tra martedì, mercoledì e sabato non si capisce come gestire il ritmo della tachicardia dovuta alle emozioni e vivere quelle dolci sensazioni da “sabato del villaggio” di cui da tempo siamo orfani.

In questo scenario devastante dove il ritmo temporale e il business si sposano con l’incongruenza delle sensazioni, il sentimento vince su tutto. E’ la passione dei tifosi giallorossi ad essere prioritaria, sono i loro sentimenti ad essere protagonisti ed è proprio ad uno di loro che voglio dare spazio nel mio consueto appuntamento settimanale. Piero da Bologna ci scrive ed il sottoscritto si permette di farvi dono del suo dire:

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Questa è una lettera dettata dall’amore, dall’attaccamento, dalla demoralizzazione dallo sconforto, da un misto di sentimenti che da circa due anni mi pervade l’anima.

Tutto è iniziato in un gelido pomeriggio di gennaio (avevo dieci anni) quando il mio povero papà, deceduto l’anno scorso, mi prese per mano e mi portò allo stadio a vedere una partita di calcio. Stringendo forte la sua mano ed emozionantissimo entrai in Tribuna Est ma non riuscivo a vedere niente tanta era la gente che assiepava gli spalti del vecchio Militare.

Mio padre si accorse di ciò e mi prese in braccio. Fu un emozione fortissima! Il prato verde, la porta con la rete, l’ingresso dei calciatori, le maglie rosse, il goal di Mammì, l’apoteosi. Qualche sconosciuto mi accarezzava la testa, mio padre sempre vigile mi spiegava che avevamo segnato noi, io non capivo il perché di tanto entusiasmo ma ero felice, esultavo, come faceva lui.

Era il 9 gennaio del 1972, la partita in questione era “CATANZARO-ROMA”, risultato finale 1-1 reti di Zigoni e Mammì.

Quel giorno è iniziato tutto! Da allora in poi è stata una escalation di fedeltà ed emozioni fino ai giorni nostri.

Gli anni di Massimo PALANCA e Claudio RANIERI, di Adriano BANELLI e Fausto SILIPO, lo spareggio di Terni, le promozioni con Gianni DI MARZIO (1975-1976) e Giorgio SERENI (1977-1978) , la Serie “A” con Carletto MAZZONE e Bruno PACE, e ancora Giorgio PELLIZZARO, Ginone MALDERA, Gianni IMPROTA, Pierino BRAGLIA, Enrico NICOLINI, Massimo MAURO, Carlo BORGHI, Edy BIVI Antonio SABATO e tanti altri, che hanno contribuito a portare in alto i nostri colori facendoci gioire, soffrire, piangere.

Ma soprattutto era il periodo di Nicola CERAVOLO indimenticabile Presidente che ancora oggi rimane indelebile nelle nostre menti.

Gli anni successivi, poi, sono stati di una decadenza inverosimile e non sto qui a raccontare i 14 anni di serie C che immeritatamente abbiamo dovuto “sopportare”.

Nonostante ciò e dopo anni di Gela, Pozzuoli, Tricase, Paternò, Casarano ecc. ecc riusciamo a venire a galla dai bassifondi (termine che usava il mio povero papà) .

Torna l’entusiasmo, la tifoseria si accende, le iniziative si moltiplicano, nasce un meraviglioso sito www.uscatanzaro.net. (lo specifico a scanso di equivoci…) che diventerà ben presto un mezzo importantissimo di confronto ed unione per la tifoseria; un competente regista brevetta una straordinaria trasmissione televisiva che parla esclusivamente della nostra squadra di calcio. Noi tifosi residenti al Nord vediamo il programma per un certo periodo dopodiché c’è qualcosa che non va… PERCHE’? Ad un certo punto addirittura si riparla della ristrutturazione dello stadio che preluderebbe un “progetto” ambizioso che nell’arco di tre anni riporterebbe il Catanzaro in serie “A” ; alcuni protagonisti della splendida cavalcata in “B” vengono prima allontanati, poi alcuni sono “ripescati” , PERCHE ?

Tante ombre, tante domande ancora senza risposte, tanti progetti, tante belle parole, tutto molto affascinante, ma i fatti ?

I fatti, come sappiamo sono diversi, la realtà è evidente agli occhi di tutti, la squadra che domenica dopo domenica (pardon sabato dopo sabato) tradisce le aspettative; da due anni assistiamo impotenti a mortificanti sconfitte e a valzer di allenatori che arrivano a Catanzaro con la presunzione di insegnare il vero calcio (Prof.??? Luigi CAGNI) o che ormai al crepuscolo cercano (decorosamente) di raddrizzare una barca che va alla deriva (Maciste BOLCHI), oppure che pensano alle loro proprietà (a proposito Sig. BUSO che caduta di stile). Lo stesso BUSO voluto dal D.G. MARTINO ma probabilmente, anche a causa degli ultimi risultati negativi, inviso a parte della Dirigenza, che viene esonerato ancora prima della partita di Bergamo, senza che lo stesso MARTINO potesse dire la sua (???) e cosa ancora più triste lasciandolo andare in panchina per dirigere la squadra.

E ancora, Direttori Sportivi licenziati e poi riesumati, Direttori Generali che non hanno nessun potere decisionale, una società spaccata in due dove non si capisce chi ricopre il ruolo chiave , o meglio si capisce ma “così è se vi pare”.

Sia chiaro, le mie non sono congetture prevenute nei confronti di questo o di quello, non vado a simpatia, anche perché sono persone che io non conosco, io giudico sulla base dei risultati, non mi interessa se la Società passa dal Sig.PARENTE al Sig. PRINCI o dal Sig. PROCOPIO al Sig. MIRANTE, il mio interesse, e quello dell’intera tifoseria, è che CATANZARO città abbia una squadra degna di questo nome.

Queste sono considerazioni di un tifoso deluso, di un tifoso che si sente abbandonato da questa dirigenza, di un tifoso che dice grazie a questa Società per averci riportato in serie B dopo tanti anni ma con altrettanto garbo reclama un atto di umiltà chiedendo a tutti di trovare una soluzione che faccia il bene del Catanzaro, ed evitare una ulteriore debacle che non solo umilierebbe la città ma soprattutto i tifosi, patrimonio inestimabile di cui bisognerebbe andare sempre fieri.

Di un tifoso che chiede a nome dell’intera tifoseria più “RISPETTO”.

RISPETTO per chi affronta tanti sacrifici, trascurando moglie e figli per seguire la squadra in trasferta;

RISPETTO per chi ha creduto a “promesse non mantenute”;

RISPETTO per chi ha sopportato “silenzi e verità nascoste”;

RISPETTO per chi dimostra con i fatti l’amore “disinteressato” per questi colori

;

RISPETTO per chi come me ha aspettato una vita per vedere il CATANZARO al nord e che puntualmente torna a casa deluso ed amareggiato.
RISPETTO per la Calabria giallorossa

Voglio tornare a vincere, voglio rivivere quelle meravigliose domeniche quando insieme a mio padre o ai miei amici, partivo da Vibo Valentia, per assistere a partite-spareggio (ricordo un CATANZARO-PALERMO 1-0 del 1975 rete di BANELLI con il “Militare” strapieno come un uovo) a partite-spettacolo (CATANZARO-MILAN 3-0 del 1981 reti di BIVI-BORGHI-MAURO) con trentamila persone pazze di gioia ed incredule per quello che stava accadendo.

VOGLIO TORNARE A GIOIRE. Ecco cosa voglio. BASTA con guerre intestine che fanno il male dell’Uesse, BASTA diatribe interne che portano a risultati irrecuperabili e a figuracce che noi non meritiamo. BASTA con falsi proclami populisti. NE ABBIAMO LE SCATOLE PIENE !

C’è bisogno di una grande partecipazione e per partecipazione intendo la forza del dialogo; dialogo con tutti i tifosi, dialogo con l’area tecnica, dialogo con la stampa ma soprattutto dialogo tra di voi cari dirigenti, solo così e con unità di intenti si riuscirà a venir fuori da questa situazione incancrenita che da due anni sopportiamo con pazienza.

E allora per il bene di tutti bisogna fare un passo indietro e gettare le basi per un futuro veramente migliore, riportare serenità in un ambiente troppo carico di tensioni, fare quadrato attorno alla squadra e creare i presupposti per ripartire perché “NON E’ FORTE CHI NON CADE MAI MA E’ FORTE CHI CADE E SI RIALZA”.

FATE ALTRETTANTO VOI! CHIEDO TROPPO? FORSE SI!

Ero molto combattuto se scrivere o no questa lettera ma alla fine ha prevalso in me il sentimento dell’amore verso questi colori che è un sentimento vero, dettato da un legame profondo con il Catanzaro e la Calabria, con le mie radici, con il ricordo incancellabile di giornate meravigliose trascorse insieme a mio padre quando felici ci abbracciavano per un goal , e naturalmente con il mio amico più caro che come me soffre in silenzio e non perde mai la speranza. (Ciao Fortunato! Tieni duro) .

Un simbolico abbraccio va a tutta la tifoseria, che da due anni viene sistematicamente umiliata, bistrattata, offesa, ingiuriata, e chi ne ha più ne metta. Una tifoseria unica e commovente che dimostra, con i fatti e non con le chiacchiere da bar o con i comunicati stampa, quanto immenso è l’attaccamento al Catanzaro .

Saluto i miei amici Giuseppe (in bocca al lupo per quello che sai tu), Carletto, Massimo, Lorenzino, Antonio e Nino e dico loro di noi mollare mai perché noi siamo “AVVINTI DA UNA SOLA FIAMMANTE PASSIONE BENEMERITI DI OGNI ORA FEDELI DI IERI E DI DOMANI CATANZARESI DI SEMPRE”. Vi aspetto tutti a Bologna .

Un ringraziamento particolare va a voi della redazione di www.us-catanzaro.net, per avermi dato la possibilità di scrivere questo pezzo. E mi complimento perché non è facile in condizioni ambientali difficili (e non mi riferisco al tempo naturalmente), raccontare delle “scomode verità” .

E per finire, permettetemi un pensiero a mio padre che mi ha regalato questa passione e che da lassù, come recitava uno striscione degli anni settanta, “ASPETTA IL CATANZARO”. Ciao papà.

Grazie ancora e Forza Aquile

Bologna 31 ottobre 2005
Piero da Bologna

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Ringrazio Piero dal profondo del mio cuore giallorosso per la sua bellissima lettera e lo ringrazio a nome di tutta la Redazione, anche per le Sue belle parole nei confronti di UsCatanzaro.net. (bontà tua, caro Piero). Credo che le Sue siano le nostre passioni e la Sua richiesta di “rispetto” sia più che legittima.
Non aggiungo più di tanto, visto che è oramai imminente la seconda o terza (non ricordo più) “Rivoluzione tecnica”. Come sempre non abbiamo alcuna preclusione verso nessuno, tantomeno nei confronti del “grande” Guerini che ai tempi di Albano, tante soddisfazioni regalò a tutti noi.
Un “in bocca al lupo” va a tutti coloro che si stanno accollando la responsabilità di scelte che non possiamo ancora commentare. I fatti, come al solito, benediranno o condanneranno le stesse.

Ci auguriamo che la correttezza, l’educazione e la professionalità siano strumenti propedeutici all’agire societario e auguriamo alla stessa Società le migliori fortune e che la nuova coppia Improta-Guerini possa regalarci tutte le soddisfazioni che finora non abbiamo avuto.

Noi faremo il nostro dovere come sempre lo abbiamo fatto e rispetteremo i ruoli, così come pretenderemo la correttezza, l’educazione e il rispetto dei canoni formali di etica professionale che ultimamente sono mancati a qualcuno. Ma chi sta da questa parte capisce e si sforza anche di perdonare (sempre dietro scuse “ufficiali”…formalizzate).

Quando si è in famiglia non ci dovrebbe essere bisogno di “C’è posta per te” per ricondurre le discussioni sui binari del vivere civile. Avanti Catanzaro e Forza Catanzaresi! L’unione fa la Forza, le divisioni create ad hoc per la sponsorizzazione di interessi che esulano dalle vicende del Catanzaro, non porteranno mai a nessun traguardo.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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