UNIVERSITA’: Seminario sulla patologia da sovraccarico della spalla

La spalla è una parte del corpo umano oggi particolarmente studiata e sempre più conosciuta, anche perché una delle patologie più frequenti nello sportivo, ma anche in specifiche attività lavorative, e nella vita normale di tutti i giorni, è proprio la patologia da sovraccarico che interessa questa articolazione. Un patologia che, se non trattata adeguatamente, può avere ripercussioni anche in altre parti del corpo, come gomito, polso, colonna vertebrale, inficiando le attività del soggetto colpito da tale sindrome. La patologia da sovraccarico ha bisogno quindi di una diagnosi ben precisa per l’inizio di un trattamento. Grazie all’artroscopia poi sembrerebbe possibile trattare accuratamente ed in maniera adeguata numerosi casi clinici. Di tutto questo si è discusso sabato 1 ottobre, presso la Sala Convegni della Federazione Italiana Giuoco Calcio, durante il terzo Seminario teorico-pratico “La patologia da sovraccarico della spalla: aspetti clinici, terapeutici, riabilitativi”, promosso dall’Università Magna Græcia di Catanzaro.

Hanno introdotto i lavori del seminario il dottor Antonio Ammendolia, docente di Patologia dell’apparato locomotore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catanzaro e presidente del convegno, il dottor Marco Fogli, presidente dell’Associazione Medici Amici Volley, Toni Sgromo, assessore comunale allo Sport e presidente provinciale del Coni, il professor Giovanni Lotti, direttore della Clinica Ortopedica dell’Università di Catanzaro, il professor Giuliano Cerulli, direttore della Clinica Ortopedica dell’Università di Perugia e presidente della Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche(SIGASCOT), e il professor Carlo Milano, direttore della Seconda Clinica Ortopedica all’Università “Federico II” di Napoli.

Sono intervenuti alla giornata scientifica il professor Pietro Tonino, Direttore della Sezione di Medicina dello Sport del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica e Riabilitazione della Loyola University di Chicago, che ha illustrato alcuni interessanti aspetti clinici e chirurgici della patologia, il professor Giuseppe Porcellini, direttore del Centro di Chirurgia della Spalla presso l’Azienda Ospedaliera di Cattolica, il professor Roberto Vianello del Centro di chirurgia artroscopica del Policlinico San Marco di Mestre, il dottor Raffaele De Chiara, responsabile dell’Unità Operativa di Fisioterapia presso l’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro, il dottor Alessandro Falcioni, presidente della Federazione Italiana Fisioterapisti, il professor Maurizio Iocco, direttore della Cattedra di Medicina Fisica all’Università di Catanzaro.

“Il vantaggio dell’artroscopia – ha detto il professor Tonino – è quello di riuscire ad indagare e capire meglio il problema del paziente, trattandolo nella maniera giusta. Stiamo cercando nuove metodiche per trattare la patologia, cercando di alleviare il dolore del paziente e di renderne più veloce il recupero. Soprattutto per gli sportivi questo è importante, ma anche per le persone normali, ai quali deve essere garantita la certezza di tornare a lavoro senza farsi male nuovamente. “

“Le sindromi da sovraccarico – ha detto il professor Cerulli – non possono essere più valutate in maniera morfologica, ossia con le immagini, dalle radiografie, alle risonanze, alle tac, ma vanno valutate in maniera funzionale, mentre il soggetto si muove. È importante capire come il soggetto effettua le gestualità sportive, o quelle lavorative, come ad esempio sollevare un oggetto. La novità sta nel fatto che la spalla deve essere studiata con un’attenta valutazione clinica e aggiungendo agli esami morfologici, gli esami funzionali, che permettono una valutazione biomeccanica completa. Nell’uomo che non fa attività sportiva – ha aggiunto il professor Cerulli – il recupero è percentualmente buono, nell’atleta, professionista ma anche amatoriale, è necessario invece un recupero che sia più vicino al 100%, per permettere una funzionalità corretta della spalla nel gesto sportivo che si deve compiere.”

“Durante i lavori del seminario – ha sottolineato il dottor Ammendolia – abbiamo voluto evidenziare anche il ruolo fondamentale del fisioterapista, a cui spetta il 50% della riuscita dell’intervento per il trattamento della patologia. Proprio per favorire la crescita formativa e professionale in questo settore, abbiamo previsto per gli studenti del corso di laurea in Fisioterapia del nostro Ateneo la partecipazione gratuita ai lavori del convegno. È necessaria infatti una competenza sempre più specifica in materia, considerando che l’evoluzione delle tecniche chirurgiche richiede un aggiornamento continuo per migliorare e ottimizzare il trattamento riabilitativo, e quindi portare il paziente ad ottenere il massimo del risultato possibili dal punto di vista funzionale. La numerosa partecipazione di fisioterapisti al convegno – ha concluso il dottor Ammendolia – dimostra la grande sensibilità al problema di tanti operatori che vogliono guardare al futuro e a queste nuove tecniche, per far sì che tutti nostri pazienti possano tornare ad una funzionalità completa della spalla senza più problemi.”

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Redazione

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