Il “Nereo Rocco” di Trieste

Una nuova puntata della rubrica dedicata agli “Stadi della B”

Inaugurato nel 1992, lo stadio di Trieste è unanimemente considerato tra i migliori stadi d’Italia. Concepito esclusivamente per il gioco del calcio, ha una capienza di oltre 32.000 posti a sedere, tutti al coperto, suddivisi in quattro settori in ciascuno dei quali è stata recentemente posizionata una targa bronzea recante una delle celebri poesie di Umberto Saba “per il gioco del calcio”. Lo stadio è dedicato alla memoria di Nereo Rocco, il popolare “Paron” del calcio italiano oltre che il più grande giocatore ed allenatore di calcio che Trieste abbia mai avuto ed cui nome e le cui imprese – più da allenatore che da giocatore – sono conosciute in tutto il mondo rappresentando un vanto per l’intera città. Nato a Trieste nel 1912, Rocco gioca prima nella Triestina poi nel Napoli ed infine nel Padova arrivando a vestire la maglia della Nazionale che nel ‘34, allenata da Vittorio Pozzo, conquista per la prima volta nella sua storia la vetta del mondo. Nereo Rocco passa però alla storia del calcio sopratutto per la sua carriera di allenatore ed inventore del “catenaccio”, il metodo esclusivamente difensivo col quale porta il Padova nelle zone alte della classifica di serie A. L’apice della sua carriera Rocco lo tocca però al Milan portando la squadra rossonera alla conquista di due scudetti, due Coppe delle Coppe, due Coppe dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale. Dopo una breve parentesi alla Fiorentina, nel 1977 Rocco torna al Milan in qualità di direttore tecnico e di consigliere dell’allenatore Niels Liedholm.

Alessandro Russo

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Redazione

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