UNIVERSITA’: Professori e ricercatori difendono la propria autonomia

I professori e i ricercatori dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, in un documento approvato oggi nel corso di un’assemblea, riaffermano ”il valore essenziale per lo sviluppo culturale economico e sociale della Calabria del Campus Universitario di Germaneto”, manifestando il loro disagio per la mancata attivazione e ribadendo la necessità di preservare l’autonomia dell’ateneo con riferimento alla polemica sulla nomina del direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria”.
I professori e i ricercatori dell’Ateneo, ”consapevoli che l’autonomia delle istituzioni universitarie trova fondamento nell’art. 33 della Costituzione e costituisce garanzia essenziale della libertà di ricerca e di insegnamento, manifestano sconcerto e forte preoccupazione per gli effetti oggettivamente lesivi dei valori costituzionali recati dall’art. 24 della legge della Regione Calabria 17 agosto 2005 n. 13, nella parte in cui affida la scelta del Direttore Generale del Policlinico Universitario non più all’intesa vincolante tra Università e Regione nella ricerca di un candidato di reciproca fiducia, ma alla volontà unilaterale del solo presidente della Regione”.
Inoltre i professori ed i ricercatori dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro chiedono al Rettore ed al Senato Accademico di attivarsi , ”con sollecitudine e con fermezza in tutte le sedi e nelle forme più opportune per ristabilire la legalità costituzionale nell’interesse generale del sistema universitario nazionale”. E auspicano, altresì, che ”i consiglieri regionali vogliano urgentemente ripensare la norma in esame, sottraendo dal suo campo di applicazione tutte le fattispecie in cui intesa e concerto debbano essere conseguiti dalla Regione con Enti ed Amministrazioni aventi autonomia costituzionalmente riconosciuta”.
Professori e ricercatori ritengono ”inaccettabile il ritardo nella attivazione del Policlinico Universitario presso la sede del Campus di Germaneto, reputano lesivo dei diritti dei cittadini calabresi impedire l’utilizzazione di risorse umane e strumentali di eccellenza, considerano francamente offensive dell’intelligenza e del buon senso le giustificazioni offerte a tal fine dall’Amministrazione Regionale, non ultima una presunta necessità di rivedere il protocollo d’intesa del 25 ottobre 2004 tra Università e Regione Calabria per il solo fatto di essere stato stipulato dal governo regionale allora in carica, diverso dall’attuale”.

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Redazione

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