GIRO D’ITALIA: La protesta di PETRUSINU OGNI MINESTRA

Riceviamo e pubblichiamo la nota di protesta dell’Associazione culturale nei confronti della Redazione cosentina dell’emittente televisiva di Stato.

Tele Cosenza e il Giro D’Italia

Vergogna, Vergogna! questo è quello che ci sentiamo di dire alla testata giornalistica di tele Cosenza, che “indebitamente” (visti i servizi che offre) si definisce Rai Calabria. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, è quanto successo in occasione del Giro D’Italia. Quest’anno, l’ottantottesima edizione della corsa Rosa, ha toccato la nostra bella regione. Prima Reggio Calabria fino a Tropea, poi Catanzaro fino a Santa Maria del Cedro, infine Diamante. Praticamente 4 province su cinque, hanno avuto la fortuna di assistere alla competizione internazionale. Purtroppo però, i signori giornalisti di tele Cosenza, hanno pensato bene di fare dei servizi corposi e dettagliati su tutte le località sopra citate, dimenticandosi (guarda caso!) della città capoluogo di regione. Persino, la ridente e bellissima località di Diamante nel cosentino, che come Catanzaro e Reggio, è stata teatro della partenza della carovana dei corridori, ha avuto dei servizi accurati anche nelle edizioni serali. Quindi non vi è nessuna scusante concreta, sulla quale possono appellarsi i giornalisti “Rai”. I professionisti dell’emittente locale “calabrese”, vengono finanziati e pagati con i soldi dei contribuenti, ma è palese che offrono un servizio pessimo alla collettività. Ma la cosa, che è ormai evidente, è il voler in tutti modi offuscare l’immagine della città guida, di Catanzaro. Basta notare quotidianamente i servizi: per le sagre paesane cosentine, o dell’azienda ospedaliera della località silana, o ancora sullo spazio (minimo) dato al teatro Politeama, ecc. La nostra associazione, già qualche anno fa, raccolse ben 10.000 firme (sintomo del malessere dei catanzaresi) per l’istituzione della sede Rai nel capoluogo di regione. Il presidente della provincia Traversa, sollecitato dal nostro intervento mise a disposizione dei locali, che però, alla luce degli ultimi avvenimenti, oggi non sono più sufficienti. Catanzaro necessità di una redazione a parte rispetto a quella cosentina. Inoltre, non si sa come mai, pur essendoci state delle richieste di personale, visto la presenza di una sola giornalista, per la sede catanzarese, queste siano state bloccate o non prese in considerazione. Per questo motivo, chiediamo alla nostra classe dirigente, al presidente della regione Loiero ( e magari anche a qualche assessore cosentino… della nuova giunta), ai cittadini di Catanzaro, di far sentire forte lo sdegno per quanto fatto finora da Pino Nano e company. Noi da parte nostra, riprenderemo questa “battaglia”, perché la città capoluogo necessita assolutamente di una sede Rai efficiente e funzionale, soprattutto in virtù, e per l’importanza, che Catanzaro riveste nel contesto regionale. Pertanto chiediamo pubblicamente un incontro con le istituzioni politiche locali, e nello specifico al governatore Loiero, affinché si risolva definitivamente questa anomalia tutta calabrese. Tuttavia, laavia, omalia tutta calabrese,re Loiero, sciate solo toincensarsi senza poi riuscire ad alzare la voce nei momentui tadini ca classe dirigente nostrana, rimanendo in silenzio (come al solito), anche in questa situazione, dimostra che è brava solo ad autoincensarsi per futili motivi, senza poi riuscire ad alzare la voce, nei momenti opportuni. Non è possibile, che queste “battaglie”, siano messe in evidenza e “sponsorizzate” solo dai cittadini. Come mai, i vari assessori coinvolti nel Giro D’Italia, che hanno pensato bene di fare passerella sul palco delle autorità, non hanno fatto sentire il loro disappunto? Hanno visto il “servizio” Rai, nell’edizione locale, dal lungomare di Catanzaro? O le riprese, su come la città ha accolto la corsa? Persino i telecronisti della gara, hanno rimarcato il successo di pubblico che si è avuto nella città tra i due mari. La Gazzetta dello Sport, lo ha sottolineato nei propri articoli. Quindi, perché tele Rai Cosenza, si permette di trattare così il capoluogo? Alla luce di questo, chiediamo ai vari Sgromo, Capellupo, Verrengia (presenti all’iniziativa) ecc. di farsi sentire nelle sedi opportune, e di avviare anche loro stessi, la richiesta dell’istituzione della redazione Rai di Catanzaro. Di contro, nei prossimi mesi, inviteremo i catanzaresi a chiedere la sospensione dei servizi della tv di stato, preparando un’apposita campagna “pro istituzione redazione Rai di Catanzaro”.

ASSOCIAZIONE CULTURALE

PETRUSINU OGNI MINESTRA

Autore

Tony Marchese

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